//☁️indifeso☁️//

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I giorni passarono velocemente, i due non ebbero più particolari contatti. Uno evitava l'altro. Harry, per la sua indole, aveva odiato farsi vedere in quel modo da lui, così fragile, debole e indifeso. Aveva odiato tutto di quel momento, tranne i suoi occhi. I suoi occhi che avevano fermato tutto il frastuono che lo circondava. Ormai quegli occhi non si posavano più su di lui da parecchio tempo e Harry aveva deciso di agire, o non avrebbe cavato un ragno dal buco.

Era arrivato natale e dopo un intensa litigata tra i suoi due migliori amici, il povero ragazzo non ce la faceva più. Si trovava in mezzo fra i due fuochi e come se non avesse anche i suoi problemi, i due grifondoro riversavano ogni frustrazione su di lui, era sempre più al limite.

I piani di Draco intanto andavano avanti, con molta lentezza, ma lo facevano. Anche lui si sentì toccato dall'arrivo delle festività, non sarebbe tornato a casa, non ne aveva la minima voglia. Assolutamente no, non avrebbe sopportato suo padre per tre settimane mentre petulava sui suoi doveri, e non lo avrebbe fatto neanche con la madre, che ogni giorno era sempre più stanca e triste. Non si sarebbe fatto rovinare le vacanze anche quest'anno.

Mille volte meglio rimanere in camera tutto il giorno di natale che tornare a casa.

Non poco lontano dall'inizio delle feste, Harry si ritrovò sul letto un biglietto di una carta rosso vinaccio, con scritte e sottili rifinizioni in inchiostro color oro. Il professor Lumacorno aveva invitato i componenti del Lumaclub e altri ragazzi popolari a partecipare alla sua "festa natalizia esclusiva". Consigliava infine di portare una compagna per partecipare al ballo ed Harry, leggendo quelle parole, andò completamente nel panico.

E adesso chi devo portare alla festa..?

Harry si corrucciò molto su questa domanda, non sapeva minimamente cosa fare. Ne parlò con Hermione, che come aveva già considerato, non gli diede un briciolo di attenzione, concentrata a decidere lei stessa chi invitare.

Alla fine decise di farsi accompagnare da Luna, era una sua grandissima amica, dopo l'avventura del quinto anno avevano legato molto. Harry si sentì più al sicuro invitandola, non avrebbe dovuto sforzarsi troppo di intrattenere una conversazione con una sconosciuta e forse la serata non avrebbe avuto un risvolto così negativo.

Purtroppo il ragazzo si sbagliava, si sbagliava di grosso. La festa andava avanti fra conversazioni noiose, adulazioni di Lumacorno e occhiatacce di Piton, il grifondoro avrebbe preferito tornare a lucidare tutte le targhe della sala dei trofei, piuttosto che stare lì.

La serata si prolungò spaventosamente, fino a quando il signor Gazza non entrò sbraitando nella sala, strattonando con la mano sinistra un Malfoy tutt'altro che composto. Il ragazzo stava minacciando il custode in tutti i modi possibili, ma ciò non gli aveva di certo impedito di completare il suo lavoro.

Gazza si presentò all'interno della sala con il sorriso fino alle orecchie, con la faccia di chi aveva appena compiuto il gesto più nobile della storia, mentre teneva stretto un trofeo nero di rabbia per l'umiliazione.

Cazzo ci mancava anche questa

pensò la serpe quando si ritrovò decine di occhi puntati addosso.

- Professore, ho trovato questo studente fuori dal letto, intento a ficcanasare nei paraggi, cercava chiaramente di intrufolarsi alla festa! - disse compiaciuto il custode.

- Maledetto mago-no! Non è assolutamente vero! - rispose aspramente

Il vecchio non gli diede il minimo segno di aver sentito e si mise ad elencare tutti i tipi di punizioni che potevano essere attuati in quel momento. Fu interrotto bruscamente da Piton che, togliendosi velocemente Gazza dai piedi, prese di forza il ragazzo, portandolo fuori dalla sala.

Harry dall'esatto momento in cui aveva visto Malfoy era entrato involontariamente in apnea. Le sue guance avevano assunto un colorito più roseo e il suo stomaco aveva iniziato a fare le capriole. L'altro ragazzo non si era minimamente accorto della presenza del moro, troppo concentrato ad insultare colui che lo aveva messo in quella situazione.

Appena usciti, Piton strattonò Draco, spingendolo contro il muro. Qui era in pericolo tutto il suo piano minuziosamente organizzato e quel bambino viziato non aveva la minima idea di come comportarsi. Si trattava solo di un adolescente in piena fase ormonale che non pensava ad altro che a mettersi nei casini. Piton pensava questo di lui, e il ragazzo lo sapeva, per questo lo odiava.

Odiava vedere quelli che, sarebbero dovuti essere gli "adulti", litigare per qualcosa come bambini, facendo poi la morale ai più giovani. Odiava quelli che sottovalutavano i problemi altrui, passandoci sopra come una sciocchezza, beh tutto ciò non faceva altro che farlo sentire peggio. Era circondato da persone che non volevano capirlo, non si impegnavano, perché non avevano la minima intenzione di farlo. E cazzo, quanto li odiava.

Harry uscì velocemente dalla sala da ballo, raggiungendo le due snelle figure che si confondevano fra le spesse ombre create dalle guglie del castello. Ascoltò delle parole cariche di odio, provenire da entrambi gli interlocutori.

piano? prescelto? onore?

Il ragazzo non riuscì a capire molto, ma ogni parola pronunciata non era altro che un mattoncino che delineava un quadro sempre più preciso nella sua testa, i sospetti che aveva stavano prendendo forma.

Non riuscì ad ascoltare di più perché il giovane ragazzo dai capelli argentati aveva iniziato a correre, allontanandosi il più possibile da quella realtà tagliente dove era stato posizionato, correva, correva e correva, non aveva intensione di fermarsi.

Riuscendo a trovare una strozzatura dove raggomitolarsi, però, si accovacciò per terra, torturato dai singhiozzi che non avevano intenzione di placarsi, ferito dalle lacrime che continuavano a ferirgli le guance e scosso dai brividi che gli attraversavano le ossa.

Harry continuò a correre dietro al ragazzo, finché non lo ritrovò tremante come una foglia nascosto in un angolo. Gli tornò in mente lo stesso avvenimento accaduto diversi mesi fa, quando era lui a trovarsi in svantaggio, sciolto nelle lacrime..

così indifeso

sul volto di Harry nacque un sorriso, mai in questi mesi si era presentata un'occasione così. Non se la sarebbe fatta sfuggire, tirò fuori dalla tasca del completo una fialetta, la stappò velocemente e senza pensarci diede un sorso e si avvicinò.

//pausa caffè//

SCUSATE, sono passati mesi anni decenni scusatemi! Spero sia rimasto qualcuno a leggere tutto ciò (l'ho detto anche l'ultima volta, questo è preoccupante). Un* mi* amic* mi ha fatto tornare la voglia di scrivere

𝐟𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐯𝐨𝐥𝐞 ||DRARRY||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora