Dopo quel bacio, non troppo casto, che i due si erano scambiati, prima dell'arrivo di Pansy, Harry non aveva più visto Malfoy.
O meglio, lo aveva visto, lo aveva visto eccome. Ma lui non lo aveva degnato di uno sguardo, sapeva benissimo di avere gli occhi del grifondoro addosso, ma non aveva mai una reazione particolare, allargava leggermente il ghigno ,sempre stampato in volto, e continuava a fare quello che stava facendo, indisturbato.
Alcune volte parlava con i suoi compagni serpeverde, altre volte mangiava tranquillamente al tavolo della sua casa, altre volte ancora era così concentrato sul suo calderone che non era minimamente interessato o distratto dal mondo circostante e soprattutto da Harry.
E questo faceva ribollire il sangue nelle vene del moro. Non si aspettava di certo un cambiamento radicale nel suo carattere, di diventare amici o altro..
Ma uno sguardo, un sorriso.. un contatto
insomma è davvero chiedere troppo?
e invece no.
Era rimasto quello di sempre, l'unica differenza era che quando si incontravano nei corridoi non iniziavano a ringhiarsi addosso
Harry teneva lo sguardo basso cercando di non arrossire, e il biondo faceva finta di nulla continuando a camminare a testa alta, ma con fare meno sbruffone del solito.
La loro punizione era finita. Avevano passato tutto il mese ad evitare l'uno lo sguardo dell'altro e anche quando si trovavano in biblioteca per scontare il castigo, cercavano di fare tutto il più velocemente possibile senza chiedere un aiuto reciproco. Una volta finito il loro compito uscivano, solitamente prima il biondo e poi Harry, senza salutarsi e tornavano in silenzio nel loro dormitorio.
Tutto questo per un lunghissimo mese
Harry aveva avuto sicuramente tanto tempo per riflettere sull'accaduto. Appena aveva un secondo libero, anche se cercava di non farlo, i suoi pensieri ritornavano sempre alla mano della serpe che lo accarezzava su e giù sotto la camicia, mentre il proprietario di quella, teneva impegnata la sua bocca mordicchiandogli il labbro.
Non era sicuramente molto producente per il grifondoro fare quei pensieri, oltre a ritrovarsi varie volte un problema nei pantaloni da risolvere, i suoi voti erano scesi vistosamente a causa della distrazione del ragazzo. I due amici non avevano detto nulla a riguardo, Harry voleva rimanere da solo e soprattutto voleva essere lasciato in pace e questo lo avevano capito tutti i grifondoro.
Harry non aveva però pensato, in tutto questo tempo, ad una cosa non trascurabile
quindi sono gay?
continuava a ripetersi da qualche giorno, troppi pensieri, non gli era minimamente passato nell'anticamera del cervello.
La domanda gli era schizzata in testa come una pallina da flipper un giorno durante l'ora di divinazione con i serpeverde.
Ovviamente il biondo non si era neanche accorto della sua presenza, o almeno aveva finto di non farlo. Harry voleva veramente concentrarsi sulla lezione e ci stava riuscendo discretamente fino a quando non vide la Parkinson, seduta sulle gambe di Malfoy, lisciargli i capelli quasi bianchi per quanto fosse biondo.
Il grifondoro aveva iniziato ad avvertire una strana sensazione, proprio nello stomaco. Quell'immagine rimaneva impressa sulle sue retine e non riusciva a farla andare via dalla sua testa, era come se stesse trapanando una parte di essa, non lasciandogli pace
Cercò di tornare alle parole della Cooman che, con il naso appiccicato alla sua sfera di cristallo diceva di aprire la mente.
Pansy schioccò un bacio sulla guancia al ragazzo, che rimase impassibile.
Molto bene l'unica cosa che aprirò oggi sarà la testa di quella ragazzina appiccicosa
Aveva pensato il moro, che a quella vista era scattato in piedi facendo cadere a terra la sfera di cristallo su cui si stava concentrando da una quarantina di minuti. La ragazza nel grembo di Malfoy aveva lanciato un gridolino vedendo il giovane fulminarla con lo sguardo.
E per la prima volta dopo quel fatidico bacio i due ragazzi si erano guardati.
Erano come ipnotizzati, l'uno dal colore dell'altro, verde smeraldo e grigio.
Si stavano mescolando creando un verde molto chiaro nelle loro menti. Il filo tra i due fu spezzato da Hermione che strattonò il ragazzo per farlo sedere di nuovo. Harry, con le gote colorite di un lieve rosa, chiese scusa alla professoressa che era rimasta a fissare come imbambolata la sfera a terra.
Quel legame tra i due non si era mai più riproposto, ma era stato abbastanza per far entrare nella testa del grifondoro quelle poche ma pesantissime parole
ma quindi sono gay?
Ma la vera domanda era
ma io sono gay perché mi piace Malfoy?
La risposta era sì.
Ad Harry non importava più di tanto l'essere gay. Cambiava veramente qualcosa? A lui sicuramente no, non aveva mai avuto problemi con queste cose. Ma accorgersi di essere gay per Malfoy era tutta un'altra cosa. Si stava piano piano innamorando del suo ormaiperluinonpiù nemico, per cosa? Un bacio dato in un momento di confusione che probabilmente per la serpe non era stato altro che un gioco?Lo conosceva da molti anni, sapeva come pensava e cosa avrebbe fatto.
non è stato altro che un gioco
Continuava a ripetersi Draco in testa, ma subito dopo questa affermazione seguiva sempre un..
vero?
se lo chiedeva ogni volta che incrociava Harry da qualche parte, ogni volta che sentiva il suo sguardo su di lui, che sulla sua pelle, bruciava come tizzoni ardenti. Non era abituato a quelle sensazioni, non gli piacevano, non erano da lui. Aveva quindi deciso di ignorare il ragazzo, di non considerarlo, di non parlargli di non guardarlo.
ho fatto la cazzata e adesso devo risolverla
//pausa caffè//
mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo, mi sentivo particolarmente ispirata.
mi farebbe piacere sentire qualche parere, spero che quest'ultima parte vi sia piaciuta <3
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𝐟𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐯𝐨𝐥𝐞 ||DRARRY||
RomanceHo veramente bisogno di riposo, continuo ad avere la testa fra le nuvole.. // boyxboy; drarry//