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Socchiusi la bocca ma non riuscii a dire nulla, le parole mi si bloccavano in gola.
"Piccola" fu Jacob a rompere il silenzio.
In un secondo gli sguardi interrogativi dei miei familiari iniziarono a scrutarmi con attenzione.
"Jacob" dissi quasi in un sussurro, mentre le mie guance si tingevano di un color rosso vergogna.

"Lei chi è, mi perdoni?" chiese mio padre osservando l'uomo sconosciuto da dietro i suoi occhiali spessi.
"Jacob Reece O'Neill" rispose lui con fare ovvio porgendogli la mano. Mio padre la strinse con estrema indecisione e poi si voltò verso di me, dandomi segno del suo turbamento.

"E saresti?" Si intromise Ivy con la sua solita e irrecuperabile scortesia.
Jacob ruotò il busto nella sua direzione e fece pochi e lenti passi verso il suo esile corpo.
Ivy fece del suo meglio per mantenere un'aria di risolutezza, ma ero certa che l'imponenza della figura di Jacob, il suo aspetto glorioso e il suo sguardo seducente, avessero indebolito anche lei.

"Sono il-" fece per parlare porgendole la mano.
"È un mio ami.. ci stiamo frequentando" lo bloccai prima che potesse finire la frase.
Lui con un gesto fulmineo si voltò verso di me e, dopo che i lineamenti del suo viso si indurirono visibilmente, mi riservò uno sguardo torvo e minaccioso.
"No, Lily. Sono il tuo ragazzo, ne abbiamo già parlato" disse risoluto, scrutandomi con quei suoi occhi color petrolio.

Fece un passo indietro, così da essermi affianco, e poi, dopo avermi dato un leggero pizzicotto che mi fece sussultare, mi cinse la vita con il braccio.
Al quel contatto il mio corpo non poté che tremare. Mi persi, navigavo in quelle immorali sensazioni. Il profumo che proveniva dal suo corpo mi inebriava la mente, mi offuscava i pensieri, mi faceva perdere il controllo.
Ed io, che non ero abituata a perdere il controllo, in quel momento essere senza freni era tutto ciò che volevo.

Le espressioni accigliate e sconvolte dei miei familiari mi obbligarono a ritornare con i piedi per terra, consapevole che avrei dovuto affrontare i loro rimproveri.
"Come? In che senso?" Domandò mio padre, visibilmente turbato dalle parole dell'uomo che avevo al mio fianco.
"Nel.. nel senso che stiamo insieme da poco. Ecco.." tentai di rassicurarlo.
"Com'è che dicevi? Che non hai il tempo di avere un ragazzo e cazzate varie, giusto Lily?" Parlò Ivy guardandomi di sottecchi, per poi soffocare una risata nervosa.

Sentii la mano di Jacob aumentare la pressione sul mio fianco. Poi la levò, lasciandomi libera dalla sua presa e svuotata dalle mille sensazioni che stavo provando fino ad un secondo prima.
"Ivy, è così che ti rivolgi a tua sorella maggiore?" lui la ammonì, graffiando l'aria con la sua voce ruvida e severa.
Rimasi scioccata, non aspettandomi per nulla un suo intervento in mia difesa. Mi voltai verso mio padre, la cui espressione era un misto tra il sbalordito e il rassegnato. Poi guardai Ivy, che incredula aveva sbarrato gli occhi ed aperto la bocca per ribattere.
"Hai addosso delle scarpe firmate, immagino tu le abbia comprate con i tuoi soldi. Giusto, Ivy?" Jacob riprese a parlare prima che mia sorella potesse dire qualcosa.

Lei sgranò ulteriormente gli occhi, boccheggiò ed infine scosse la testa in risposta alla domanda del suo interlocutore.
"Bene. E invece la tua ultima vacanza con le amiche, quella l'hai pagata tu. Giusto, Ivy?" Lei, che ormai sembrava ammutolita, scosse ancora la testa.
"Però immagino che nei mesi successivi ti sia occupata tu di vostra madre e dei vostri fratelli. Non li hai certamente passati in giro a divertirti o a fare uso di droghe. Giusto, Ivy?" all'udire quelle parole, io e mio padre sgranammo gli occhi.
Non fui sorpresa di scoprire che Jacob sapesse così tante cose sulla mia intera famiglia, ma fui sconcertata dal fatto che fosse a conoscenza di qualcosa che neppure io sapevo.
Ivy scosse la testa per l'ennesima volta. Mio padre, che fino a quel momento non aveva staccato gli occhi da lei, forse in cerca di un briciolo di speranza che le cose non fossero davvero così, a quel gesto abbassò il capo. Portò lo sguardo sulle sue scarpe, come era solito fare quando era deluso o rassegnato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2021 ⏰

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