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25 dicembre 2015

Silent night, holy night
All is calm, all is bright
'Round yon virgin Mother and Child
Holy infant so tender and mild
Sleep in heavenly peace
Sleep in heavenly peace
Silent night, holy night!
Shepherds quake at the sight!
Glories stream from heaven afar;
Heavenly hosts sing Al-le-lu-ia!
Christ the Savior is born!
Christ the Savior is born!

Le note di una lieta melodia natalizia mi riempiva le orecchie, mischiata alle calorose risate dei miei parenti in festa. Si respirava solo gioia nell'aria.
Le stelle brillavano alte nel cielo, abbinando perfettamente il loro colore a quello dei festoni che agghindavano tutta la casa.
Ivy e Kale si rincorrevano attorno al tavolo apparecchiato guadagnandosi ad ogni giro un faceto rimprovero di mia nonna Rose, dalla quale avevo ereditato il nome, un paio di profondi occhi marroni, e il naso all'insù.

Ethan, il più piccolo dei fratelli, aveva appena imparato a camminare e, instancabile, tentava di giocare con loro pur reggendosi a malapena sulle sue gambette inesperte.

"Bambini!" Disse mio padre ancora sull'uscio della porta, finalmente rientrato dall'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze invernali.
"Papá!" Cantarono all'unisono tutti e tre i miei fratellini, per poi corrergli trepidamente incontro.

Ivy, senza temere per un attimo che non riuscisse a prenderla, gli si lanciò in braccio appendendosi al suo collo e baciandogli ripetutamente le guance. Sorrisi d'istinto nel vedere il modo genuino e spontaneo con cui lei gli dimostrava tutto l'amore che provava per lui.
"Anche io! Anche io!" si lamentavano gli altri due, tendendo le braccia verso l'alto. Sembrava una gara a chi gli volesse più bene.

"Ce n'è anche un po' per la mamma?" mia madre entrò nella sala illuminandola subito con la sua aurea, come se fosse il sole, la luna e le stelle tutti assieme.
"Che dici, posso dare un bacino anche alla mamma?" Domandò mio padre alla piccola che non sembrava avere alcuna intenzione di lasciare le sue rassicuranti braccia.
"Okay" sussurrò lei con tono flebile ed estremamente tenero, lasciandosi posare a terra.

La figura dolce di mia madre, fasciata da un vestito elegante e di un colore rosa corallo, si diresse a passo svelto verso quella di mio padre, che intanto la stava ammirando con estrema devozione in tutta la sua bellezza.

"Ben tornato amore" sussurrò lei ad un centimetro dalle sue labbra, posando dolcemente la mano sulla spalla destra di lui.

"Ciao, Katie" pronunciò lui con tono colmo di adorazione, guardandola con gli occhi di chi trova, in un'unica persona, la risposta ad ogni mancanza.
Poi chiuse gli occhi ed avvicinò lentamente le proprie labbra alle sue, e le diede un bacio lieve ma pieno di sentimento.

Capii in quel momento cosa fosse il vero amore, quello tenero ma viscerale, quello che non puoi far altro che lasciare che ti accompagni in luoghi meravigliosi.
E non ebbi, neppure per un istante, il dubbio che non sarebbe durato per sempre.
Ma quella fu l'ultima volta in cui la vita lasciò spazio al loro amore. L'ultima volta in cui li vidi così, completamente persi l'uno nell'altro, inconsapevoli che presto il buio sarebbe calato inesorabile su di noi.

Una lacrima gelida mi attraversò il viso, bagnando prima l'angolo interno del mio occhio ancora chiuso, poi la punta del mio naso e, per finire, la mia guancia rosea che era poggiata su una superficie fredda.

Un brivido mi percorse lungo tutto il corpo facendomi da principio sobbalzare, per poi farmi aprire gli occhi che erano rimasti chiusi per ore.
Durante quel lungo e profondo sonno avevo rivisto tutti gli attimi più belli della mia vita. Riprovai, per la prima volta dopo tanto tempo, un'emozione di gioia e conforto. E devo ammettere che per un momento credetti che non si trattasse solo di un sogno.

Tra Quiete e Tempesta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora