!TRIGGER WARNING!
SUICIDIO E ABUSO DI ALCOOL
STAY SAFE"Voi vi aspettate di parlare davvero stasera?" chiese notandoli, uno seduto sul letto e l'altro sulla sedia, tesi verso di lei attendendo parlasse
"Ovviamente! Ci racconteremo storie fino all'alba, ci faremo le trecce e in piena notte… ordineremo ciambelle" Taehyung spiegò il suo piano gesticolando
"Ma cos'è? Un pigiama party tra liceali?"
"Non ne abbiamo mai fatto nessuno, in paese si va a dormire presto e ci si sveglia all'alba. Nessuno fa queste cose… per favore Yoonjii" supplicò Jeongguk
"Okay, okay… ma sono stata un ragazzo per tutta la mia adolescenza, non so come funzionano queste cose"
"Funzionano che ci raccontiamo storie sui ragazzi e queste cose qua"
"Non sono molto convinta, poi voi due siete fidanzati tra voi e credo di aver capito che siete le uniche persone con cui siete stati insieme"
"Yoonji sei troppo razionale. Parliamo di quello che ci capita va bene?"
E come le ragazzine si misero a parlare. Yoonji raccontò loro che iniziò il percorso ormonale pochi mesi prima di conoscere Namjoon e di quando si incontrano. Fu un appuntamento al buio organizzato da Hoseok che conosceva entrambi. Lei, già dipendente, si era ubriacata nell'ultima ora di appuntamento, ammettendo di essere trans tra le lacrime della sbornia. Namjoon chiamò Hoseok, che era uno dei quattro coinquilini, e si fece indicare la strada per casa loro. La affidò a Hoseok e all'unica altra donna in quella casa e se ne tornò a casa. Al secondo appuntamento Yoonji rimase sobria, non si aspettava nemmeno un secondo appuntamento in tutta sincerità. Uscirono a mangiare fuori, Namjoon non fece nemmeno una domanda su quello che aveva detto piangendo l'altra volta e Yoonji si convinse che fosse per non essere scortese ma che poi, come tutti alla luce di questo dettaglio, la tagliasse via. E invece fu proprio Namjoon a prendere l'iniziativa e a baciarla, tenendola per i fianchi sotto casa.
E lei, per colpa degli estrogeni a cui non era ancora abituata, si mise a piangere.
"Eh? Tutto bene?" le chiese gentilmente, ora terrorizzato
"Sì scusa è che… Nessuno è stato così gentile negli ultimi tempi e… credevo di non meritarmela più questa gentilezza" rispose sistemandosi i capelli, al tempo a caschetto
"Capisco… Mi spiace, certo che ti meriti questa gentilezza. Nessuno merita la cattiveria, non piangere"
"Di solito non sono così emotiva davvero, scusa" provò a sdrammatizzare sorridendo e lavandosi le lacrime dagli occhi.
"No, non ti scusare per favore. Non hai niente per cui scusarti, sul serio."
Si baciarono ancora, come se non volessero smettere.
Poi ci fu il terzo appuntamento e Yoonji non resistette alla tensione, quindi gli chiese esplicitamente se l'avesse sentita la prima sera, terrorizzata dall'idea che non avesse capito e si fosse illuso di una donna che non si sentiva di essere. E, guardandosi indietro, era così insicura che avrebbe voluto picchiarsi. Avrebbe dovuto conoscere Namjoon prima, con le sue frasi rassicuranti e il solo fatto che si fosse informato su tutto l’argomento per non essere indiscreto era da brividi. Non le aveva mai chiesto il suo vecchio nome (non che Yoonji ci trovasse particolarmente qualcosa di scomodo, ma è risultato comunque educato), se avesse intenzione o se si fosse già sottoposta a delle operazioni, non aveva chiesto dei suoi genitori, del coming out con loro, che nome ci fosse sulla carta d’identità o sulla patente. L’unica cosa che le confessò, agitato, quando quella sera nella camera del suo dormitorio si trovarono a fare sesso, fu il fatto che non aveva mai avuto a che fare con dei "genitali maschili" e che voleva essere aiutato nel sapere cosa fare.
Yoonji la trovò una cosa così dolce e tenera che probabilmente sorrise al pensiero per la successiva intera settimana.
Ma l'amore di Namjoon a volte non bastava e i suoi tentativi di suicidio erano stati sventrati tutti. Dalla vasca, trovata dalla sua coinquilina rientrata prima, al terrazzo, con Namjoon e Hoseok che la tiravano da braccia e gambe per portarla dentro ne aveva provate di ogni. Grazie al cielo il suo fidanzato era abbastanza forte da capire che non aveva colpe e non si è mai sentito appesantito dai sensi di colpa.
Namjoon le chiese di stare con lui sotto un bellissimo cielo al tramonto di luglio, facendo un pic-nic e fu una cosa semplice, dolce, come namjoon. Sembrava andar bene ma alla fine il giorno dopo la ritrovarono in ospedale. Yoonji incatenata al letto coi polsi stretti da fasce, senza i lacci delle scarpe, con le finestre sbarrate e i vetri in plastica indistruttibili. Nel reparto psichiatria, di nuovo. Ma lì non ce la fece più. Pianse abbracciando Namjoon appena entrò, per la prima volta si aggrappò a lui con tutta la forza che aveva nel corpo e sussurrò "Non voglio più vivere così. Voglio andare in un centro di recupero"
E da là finalmente ci fu la sua risalita. Trovò motivazione, smise di bere, i suoi tentativi di uccidersi cessarono completamente.
Uscita da lì, tre mesi dopo (ed era anche molto poco, aveva avuto una forza di volontà mai vista) era sana. Sobria, ripulita, viva e bellissima.
Namjoon l'aveva vista buttare la sua vita e poi riprenderla e indossarla alla perfezione. Ed era quello che più trovava affascinante in Yoonji. Una tra le cose memorabili che lei disse appena uscita fu “Guarda come sono cresciute!” riferendosi al suo seno, che era aumentato di ben una taglia da quando non era così stressata.
Quando uscì, non se l'aspettava, ma Namjoon e Hoseok erano fuori con lei ad aspettarla. E andò tutto per il meglio. Era giovane e per carità, era capitato che da qualche serata uscisse alticcia, ma non la fece diventare un'abitudine.
Ah e poi c'è la storia di come sono andati a convivere. Namjoon, stufo di fare sesso in un buco di stanza (sì, si è trasferito per questo), e Yoonji di non poter fare nulla a casa sua senza che non fosse programmato a minuti con la sua compagna di stanza e gli altri coinquilini, presero un bilocale in un quartiere trafficato. L’affitto era basso e poi pian piano coi risparmi si sono potuti permettere la casa che avevano. Yoonji aveva aperto il negozio, Hoseok l’aveva affiancata con piacere e probabilmente il prossimo sarebbe stato Jeongguk.
“Woh… Che vita…” respirò Taehyung
“Già… non me l’aspettavo…”
Poi Taehyung aggiunse “Non hai raccontato la storia di come hai capito di essere-” ma fu interrotto
“Non è una storia che mi piace raccontare, un’altra volta forse”
“Tae, shh” lo aveva rimproverato Jeongguk, dandogli una gomitata
“No, gguk, non è niente, è che è stato brutto e-”
cercando di sviare alzò la voce sovrastandola “Tae! Hai fatto vedere le cose nuove che hai comprato per natale? prendile”
“Sul serio non-”
“Sai che ho imparato a mettere lo smalto come fai tu? Guarda” prese dal cassetto del comodino una boccetta, e le tirò la mano. L’altro ragazzo invece aveva tirato fuori delle parigine e una gonna rossa
“Per natale! O per capodanno, quando vuoi, sai era scontata ma io non posso portarla a casa di mia madre”
E nel frattempo Yoonji rideva ai due indaffarati per distrarla da quello che avevano detto.
Namjoon ad un certo punto spalancò la porta, confuso e assonnato
“Ma che cazzo state facendo” vedendo Taehyung a mostrare delle gonne, mettendole a confronto, Jeongguk che metteva uno smalto rosso natalizio sulle unghie della sua ragazza e lei che rideva e non riusciva a smettere di far rimbalzare il patto per le risateN/A
stanchissimo in questi giorni
STAI LEGGENDO
𝙋𝙧𝙚𝙜𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙚
Historical Fiction₂₀₂₁﹣ Tᴀᴇᴋᴏᴏᴋ﹣ Cᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ "...𝗍𝗈𝗋𝗇𝖺𝗋𝗈𝗇𝗈 𝖺 𝖼𝖺𝗌𝖺 𝗂𝗇 𝗌𝗂𝗅𝖾𝗇𝗓𝗂𝗈, 𝖼𝗈𝗇 𝗅𝖺 𝗉𝗋𝗈𝗆𝖾𝗌𝗌𝖺 𝖽𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝖿𝖺𝗋𝗅𝗈 𝗆𝖺𝗂 𝗉𝗂𝗎' 𝖾 𝖽𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝗋𝖺𝖼𝖼𝗈𝗇𝗍𝖺𝗋𝖾 𝖺 𝗇𝖾𝗌𝗌𝗎𝗇𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗌𝗍𝗈𝗋𝗂𝖺. 𝖬𝖺 𝗌𝖾 𝗅'𝖺𝗏...