𝟺. 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑙𝑜

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Quella donna. La prima a sapere della loro relazione dopo una delle sorelle di Jeongguk, la più grande. Erano sempre stati attenti: ogni volta che si appoggiavano l'un l'altro sul letto, riconoscevano i suoi passi e allora uno dei due si sedeva per terra o guardava fuori mentre tiravano fuori un casuale argomento per fingere una conversazione di cui non avevano bisogno. E quindi lei entrava senza preavviso poggiando sul tavolo un vassoio con della spremuta, del tè, dei frullati, dipendeva da cosa offriva il campo, e dei biscotti, ciambelle, fette di torte, pane e marmellata, anche qui dipendeva dal periodo.
Ma un giorno erano in una sessione di baci troppo intensa, l'arrivo del genitore non era minimamente previsto. Stavano giocando, non erano nemmeno troppo seri. Si tiravano le labbra a vicenda, le mordevano, poi si allontanavano e tornavano indietro. Lei irruppe, stavolta senza dolci da offrire, solo due cioccolate calde. Sobbalzò un secondo e subito loro se ne accorsero separandosi
"Mamma" deglutì il figlio. Lei batté le palpebre due o tre volte ripetutamente, studiando i loro volti colpevoli.
"Parliamo stasera. Tutti e tre" lo aveva detto con un sospiro mozzato. Mentre si richiudeva la porta alle spalle fissò gli occhi di Jeongguk Scavandogli nella coscienza fino ad arrivare direttamente a contatto con la sua anima.
Taehyung pianse per tutto il tempo.
"Lo sapevo lo sapevo" balbettava sulla spalla di conforto del fidanzato che provava a calmarlo
"È colpa tua, tutta colpa tua" urlava silenziosamente dandogli dei pugni dietro la schiena ma poi stringendo la maglietta come se potesse strapparla via. Poi iniziò a sussurrare davvero poco. Iniziò a pregare
"Dio, Dio buono e onnipotente" fece mettendo le mani con le dita incrociate
"Gguk, prega con me" tirò sul col naso prendendogli le mani con le sue
"Dio, infinitamente buono, abbi pietà di me, di noi. Dio, tu che sei onnipotente, aiuta me, peccatore. Perdona tutti i miei peccati compiuti tramite pensieri, parole, opere. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa."
Jeongguk lo rifece in latino "Confiteor Deo Omnipotenti, quia peccavi nimis cogitatione
verbo et opere: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa"
poi continuò "E supplico la beata e sempre vergine Maria, l'arcangelo Michele, San Giovanni Battista, i Santi Apostoli Paolo e Pietro e tutti i santi di pregare per me al Signore Dio Nostro"
E ancora la traduzione in latino dal minore che lo conosceva "Ideo precor beatam Mariam semper Virginem, beatum Michaelem Archangelum, beatum Ioannem Baptistam, sanctos Apostolos Petrum et Paulum et omnes Sanctos orare pro me ad Dominum Deum nostrum"
"Amen" entrambi e attesero la sera pregando, come nella notte del giudizio. Pregavano e poi si baciavano per saldare le proprie sicurezze.
"Andrà bene Tae, te lo prometto, andrà bene, Dio ci ama, non stiamo facendo nulla di male. Stiamo amando, non stiamo facendo male a nessuno. Dio ci salverà perché sa che siamo innocenti dalle guerre. È tutto ok" fece, lo accarezzò, si prese cura di lui fino a quando verso le otto di sera scesero, saltando la cena. Quella con le ciocche bianche fra i capelli Tiratissimi stava sparecchiando. Erano soli nella stanza.
"Sedetevi, parliamo"
Taehyung stava tremando, e non era il freddo. Jeongguk gli prese la mano ferrea e non la lasciò nemmeno quando si sedettero, nascondendola sotto il tavolo. E la donna lo notò. Prese posto di fronte a loro, asciugandosi le mani nello strofinaccio incastrato nella sua gonna lunga
"Che succede?" chiese addolcita guardando i loro visi pallidi, particolarmente quello del figlio, decorato da occhi rossissimi e da un velo di colore sul naso soffiato troppe volte. E lì, scoppiò. Si accasciò sul tavolo a piangere di nuovo mentre Jeongguk rilasciava un sospiro di frustrazione.
"Mamma" gridò quello tra i singhiozzi
"Scusa Mamma, Scusami, ti prego non odiarmi mamma" continuò. Le vennero gli occhi lucidi a sentirlo così disperato.
"Tesoro..." sussurrò ordinandogli i capelli annodati. Ci lasciò un bacio e incrociò lo sguardo preoccupato dell'altro ragazzo, che si divorava le labbra per l'ansia
"Va tutto bene. Non ti odio... Pensavo di farlo oggi pomeriggio ma non è così. Non lo è affatto"
"Mamma io ho- ho sbagliato. Devo andare all'inferno mamma"
"Ma quale inferno? Kim taehyung non dire queste cose sù, basta fare il bambino. Non vedi che c'è Jeongguk che ti sta guardando?" lo riprese spingendolo su.
"Bambino mio, non c'è nessun motivo per cui piangere, vieni qui" lo abbracciò
"Ti voglio bene mamma"
"Anche io te ne voglio. Da quando sei nato e per sempre"
Poi rivolse uno sguardo all'altro ragazzo, seduto senza dire una parola, ancora impaurito del suo destino
"Vieni qui anche tu, dai" lo tirò con il braccio
"Voglio bene anche a te, sono stata l'ostetrica di tua madre, ho fatto nascere anche te" lo chiamò, levando un braccio dalla spalla di taehyung
"G-grazie Signora"
Poi si lasciarono, finalmente il maggiore con gli occhi puliti dalle lacrime ed entrambi sereni. Taehyung si era perso a guardare Jeongguk, nel pensiero di quanto lo amava e viceversa. Con le braccia furono avvicinati dalla donna e si Abbracciarono, tenendo una certa distanza.
"Beh dai ragazzi che dobbiamo ancora parlare facciamo veloce" e avvicinò anche i loro volti. Così si baciarono piano, per poi tornare a guardarsi negli occhi fronte contro fronte e a sfiorarsi i nasi.
"Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene" e, per non farsi mancare niente, gli stampò le labbra anche sulla fronte.
Finalmente Taehyung aveva smesso di piangere la notte, con l'approvazione della madre e l'amore del fidanzato.
"Come è successo? come ho fatto a perdermi queste cose?"
Ma nessuno riusciva a parlare
"Tae? vuoi Raccontarmelo tu?"
annuì appena
"Sì... quando siamo tornati dalla festa di paese. Noi due eravamo stanchi e volevamo andarcene. Sulla strada ci siamo bagnati nel laghetto sotto la montagna. Non so chi per primo ma ci siamo baciati. Avevamo deciso di non parlarne più, poi però due giorni dopo siamo usciti insieme di nuovo per fare un giro e siamo rimasti mano nella mano Tutto il tempo"
"Quindi sono sei mesi?"
Jeongguk parlò "Sì"
"non mi piace che l'abbiate nascosto così tanto... però lo capisco. E, Jeongguk, voglio che tu lo dica a tua madre. Non mi piace che glielo teniate nascosto"
"Mia sorella lo sa! Mi sfugge sempre qualcosa su Taehyung, su quanto sia bello o di quanto adori ogni cosa che fa- lo guardava con sincerità nel dirlo- ed è semplicemente venuta a chiedermi cosa avessi. Sono andato in panico e l'ho detto..."
"Va bene... però ci tengo che almeno mamma lo sappia, Tae ovviamente con i tuoi fratelli ci parliamo domani. Ora volete mangiare qualcosa? Siete chiusi lì da oggi pomeriggio, è tardi"
entrambi annuirono

"Ti prego dimmi che è scappato" si fece sfuggire Jeongguk. Stava pregando
"Non è scappato. L'hanno preso" gli rispose. Si accasciò. Urlò.
Non avrebbe vissuto.

N/A
Se fosse successo a me sarei morta e seppellita piuttosto
Qui emerge quanto la religione sia un trauma assurdo certe volte. Questo doveva uscire perfetto, l'avrò scritto sei volte

𝙋𝙧𝙚𝙜𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora