10- Hogsmeade

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Siamo tutti seduti in sala comune io decido di scrivere una lettera per i miei genitori.

Mentre scrivo la lettera entra Harry che va immediatamente da Hermione e Ron che erano seduti di fronte a me.

"Ragazzi io domenica prossima vado da Teddy, ho già parlato con la Mcgranitt"

Harry è il padrino di Teddy, va ogni domenica da lui ma non ci incontriamo mai perché io e mia mamma ci andiamo durante la settimana.

Decido di prendere la palla al balzo e andare con lui, così da poter vedere il piccolo Ted.

"Harry è un problema se vengo pure io?" lui gira subito il suo sguardo nella mia direzione "ovvio che no, Teddy ti cerca sempre, gli farà piacere vederti, andiamo a parlare con la Mcgranitt ok?" sono felicissimo, già avevo programmato di andarci ma non ero sicuro di ottenere il permesso, ma se con me c'è Harry ci posso andare sicuro.

Infatti come immaginavo la Mcgranitt ha accettato, ed era anche entusiasta nel sapere che io e Harry eravamo diventati amici e che ci saremmo andati insieme.

...

La settimana è passata in men che non si dica e immediatamente e arrivata la domenica.

"DRACO SVEGLIA" mi alzo di scatto dopo aver sentito urlare il mio nome nelle orecchie in quel modo "Potter ma che ti prende" Harry mi tira fuori dal letto "dobbiamo andare da Teddy, muoviti" io guardo verso l'orologio e mi accorgo che ancora è presto "Harry, sono le 7 e l'appuntamento con la Mcgranitt per usare il camino della presidenza è alle 10, mi spieghi perché mi hai svegliato tre ore prima" dopo avermi tirato definitivamente fuori dal letto Harry risponde "prima dobbiamo andare a Hogsmeade devo comprare una cosa per Teddy" io lo guardo confuso "e mi spieghi come facciamo ad andare a Hogsmeade domenica mattina senza alcun permesso?" lui mi spinge fino ad arrivare al bagno "con i passaggi segreti ovvio" dice chiudendo la porta "mi sembra ovvio come ho fatto a non pensarci prima" sempre cose che non sono contro le regole, mi sembra ovvio.

Finisco di farmi la doccia e lavarmi i denti ma mi rendo conto che per la fretta Harry non mi ha neanche fatto prendere i vestiti, così sono costretto ad uscire con la tovaglia che copre solo le intimità e i capelli ancora senza gel.

"Vuoi uscire così per caso?" dice squadrandomi dall'alto verso il basso, "semplicemente qualcuno mi ha buttato fuori dal letto senza farmi prendere neanche i vestiti dall'armadio" rispondo usando lo stesso tono sarcastico del moro "touché".

Una volta presi i vestiti torno verso il bagno per cambiarmi "Draco" mi giro nella sua direzione "dimmi" "non esagerare con il gel, così i capelli ti stanno benissimo"

Credo di star arrossendo in maniera esagerata così mi giro di colpo e entro in bagno "va bene, grazie"

Alla fine seguo il suo consiglio e al posto di modellare i miei capelli con il gel, lo uso solo per sistemare la forma e lasciarli morbidi.

Una volta pronto esco e mi ritrovo davanti un grifondoro impaziente "finalmente ti stavo aspettando muoviti" mi prende il braccio e mi inizia a tirare "ma se ci sono stato solo venti minuti, e di solito ci sto un ora" il moro si gira solo per guardarmi confuso e ricominciare a correre.

Dopo aver attraversato tutto il passaggio segreto arriviamo nella cantina di Mielandia, Harry mi avvicina a lui e mi avvolge con uno strano mantello.

La vicinanza tra i nostri corpi è bellissima e mi distrae, infatti noto solo quando mi toglie il mantello che quello è un mantello dell'invisibilitá "mi spieghi perché hai un mantello dell'invisibilitá?" lui mi guarda e sorride "me l'ha regalato qualcuno il primo natale a Hogwarts, nel biglietto c'era scritto che mio padre l'aveva lasciato a me" dopo questa affermazione mille cose che non capivo avevano iniziato ad avere un senso "ora ho capito come non venivate mai scoperti" lui inizia a ridere "già, cosa vuoi mangiare a colazione, offro io".

Dopo la colazione entriamo in un negozio di giocattoli così da prendere un regalo per il piccolo Teddy.

"Guarda che carine queste macchine" mi dice Harry mostrandomi una macchinina volante giocattolo "sembra la macchina con cui tu e Ron avete distrutto il platano picchiatore il secondo anno" "hai ragione meglio evitare e per la cronaca, lui stava distriggendo noi".

Mentre continuiamo a cercare noto una scopa giocattolo "Harry guarda questa scopa, diventerà un giocatore di quidditch professionista" il Grifondoro mi guarda con sguardo confuso e divertito "Ha un anno, non credi che è ancora un po' piccolino" "effettivamente hai ragione", continuiamo a osservare i vari giochini all'interno del negozio finché Harry non rimane bloccato a fissare alcuni peluche a forma di snaso.

"Come mai ci sono dei semplici peluche babbani in un negozio magico" chiedo mentre Harry solleva uno dei peluche che al suo tocco diventa giallo
"Non mi sembrano proprio babbani" risponde ridendo "scusi cosa sono questi?" chiede al proprietario del negozio "snasi delle emozioni, cambiano colore a seconda le emozioni del mago o della strega che lo tocca, immagino che lei signor Potter è felice in questo momento, infatti lo snaso è diventato giallo" mi giro verso Harry "come i capelli di Teddy" lui mi guarda e sorride "ne compriamo uno, grazie"

Usciamo dal negozio e ci accorgiamo che ormai sono le 9.30 quindi ci dobbiamo sbrigare a tornare a Hogwarts.

Una volta arrivati nel cortile della scuola il Grifondoro prende in mano il peluche e lo osserva bene, ora era diventato arancione, il colore che definisce il divertimento "tieni vediamo che colore spunta a te" dice porgendomi il peluche, "Harry non possiamo vederlo dopo o arriviamo in ritardo" rimette lo snaso nella busta con lo sguardo deluso e insieme andiamo verso la presidenza.

Menomale che si è arreso subito, se lo prendevo io spuntava il rosa, il colore che rappresenta una persona innamorata.

E se non è odio - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora