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La classifica è stata decisa e per mia sfortuna non sono riuscita ad accaparrarmi una delle prime dieci posizioni. In compenso Sina si è salvata con la decima.
Mikasa è stata grandiosa e ricopre il primo posto, seguita in ordine da Reiner, Berthold, Annie (la ragazza che chiuse il becco a Connie tempo prima), Eren, Jean, Marco, Connie, Sasha e in fine Sina, come già detto. Io, Armin, Christa e Ymir siamo dietro di loro felici del loro successo, anche se Jean sembra piuttosto contrariato di venire dopo Eren. Non riescono proprio ad andare d'accordo quei due.
Io però sono felice che almeno loro tre potranno entrare nel corpo di gendarmeria e vivere una vita più serena. Io ormai non ho più niente per cui essere indecisa.
«Grandiosi ragazzi! Potrete vivere tutti nei territori interni!» si complimenta la biondina.
«IO NON BADO A QUESTA CLASSIFICA! ENTRERÒ NEL CORPO DI RICERCA AD OGNI COSTO» sbraita il ragazzo dagli occhi smeraldo, tanto per cambiare aggiungerei.
«E io verrò con te, Eren» annuncia fredda l'asiatica.
«NO MIKASA! Tu sei tra le migliori devi entrare nella gendarmeria! Io me la cavo anche da solo» protesta l'altro.
Iniziano a battibeccare, con Eren sempre a strillare e Mikasa che risponde calma, e Armin si trova costretto a mettersi in mezzo per farli smettere.
«Beh sono felice che non dovrò abbandonare queste scene. Sarà interessante vederli tutti i giorni così» scherzo.
«Oppure vivrai con un mal di testa costante» ribatte Marco. Tutto il gruppo si mette a ridere all'osservazione di questo. Effettivamente avere a che fare con quel ragazzo tutti i giorni deve essere un bel carico. Mi domando come ci riescano i suoi due amici.

Pochi giorni dopo, e poco prima di entrare a far parte a tutti gli effetti dei corpi scelti, il Colossale, portatore di distruzione, apparve di nuovo e distrusse il cancello a difesa di Trost. I giganti fecero breccia all'interno delle mura e noi, nuove reclute, fummo mandati a combattere in prima linea.

«[T/n] stai bene?» mi chiede un ragazzo simile a Reiner ma con le basette più pronunciate. Come sappia il mio nome nonostante non ci abbia mai parlato non lo so e al momento non ho nemmeno intenzione di scoprirlo.
«Sì, tutto bene. Solo non avrei mai immaginato che dovessimo combattere contro i giganti subito. Tutto qui» rispondo molto seccata. Il mio pensiero attuale corre alla futura Duchessa Joanne. Lei è ancora qui, non ho la più pallida idea se sia riuscita a mettersi in salvo, e non possiamo agire di conto nostro per poter andare e soccorrerla. Sono qui, impotente nei suoi confronti, ad aiutare la squadra di Eren ed Armin. Mikasa è stata assegnata a quella della guarnigione più esperta a difesa del popolo. Lei che sarebbe stata più d'aiuto qui. Accidenti non ci voleva proprio.
«DOBBIAMO FARLI FUORI TUTTI! NON NE LASCEREMO NEMMENO UNO! ANDIAMO» incita il gruppo il ragazzo dai grandi polmoni.
«Armin credi sia giusto agire così d'impulso, senza un piano preciso?» chiedo. Lui dovrebbe capire bene che se agissimo secondo le indicazione di Eren verremmo divorati vivi.
«Lo so, dovremmo collaborare meglio senza azioni azzardate, ma vedendo come lo seguono ormai li abbiamo persi. L'unica cosa che possiamo fare è dare supporto» Acconsento a seguire la sua strategia. Ha sempre ottimi piani quindi lo seguirei anche nelle missioni più pericolose e ad alto rischio. Se c'è anche una minima possibilità di successo è lui a trovare il modo che quello spiraglio sia la nostra salvezza.
Nel mentre che noi discutiamo sul da farsi Reka, che è nel nostro gruppo, si avvicina.
«Senti [T/n] posso parlarti un secondo?» mi chiede abbastanza seria.
«Certo dimmi tutto» la lascio parlare e il biondino gentilente ci lascia un po' di privacy.
«Lo so che sono sempre stata una stronza con te e so anche che non avrei dovuto origliare. Ho sentito tutto il tuo discorso sulla tua vita qualche sera fa e non immaginavo fosse così complicata. E in più mi ci sono messa di mezzo io a farti sentire male. Ti devo chiedere veramente perdono. Pensavo ti sentissi superiore a tutti noi, non avrei mai immaginato in che condizioni ti trovassi»
Non me lo aspettavo. Ero pronta a qualche frecciatina delle sue e invece è venuta a chiedere scusa. Non avrei nemmeno mai immaginato fosse così autoritaria, l'ho sempre vista come quella che prende tutto alla leggera. Sono felice di aver sentito queste parole da lei.
«Sarei più che felice se finito tutto questo potessimo ricominciare da capo. Che ne dici?» le propongo.
L'albina mi guarda incredula ma subito dopo le si crea un sorriso raggiante in viso.
«Sì! Ne sarei felice! Cioè vorrei molto ripagare a quel che ti ho fatto e costruire un buon rapporto con te. Sai da quando sono entrata nel corpo d'addestramento non ho fatto molte amicizie, mentre tu hai legato subito» dice un po' vergognatosi di quest'ultima parte.
«Bene allora diamo il massimo per uscire da questa situazione» le offro un pugno e lei lo batte subito senza esitare. Allora è vero che davanti al pericolo le persone mostrano il loro vero io.

𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora