Cerco di respirare in modo più regolare e far passare il rossore sulle mie guance. Il cuore non vuole smettere di agitarsi e prendo respiri profondi.
Dopo che ci siamo baciati non so nemmeno perché ma il mio cervello, inconsciamente, ha fatto uscire parole incomprensibili perfino a me e sono scappata fuori dalla stalla a una velocità che non pensavo nemmeno mi appartenesse. Ho praticamente abbandonato Jean dopo quello che è successo.
Arranco in giro agitatamente in cerca della mia amica e faccio irruzione in camera sua.
«[T/n] ma che hai?» si preoccupa subito Sina.
«Io...lui...stalla..» annaspo cercando ossigeno.
Lei mi fa sedere sul suo letto per farmi riprendere.
«Calma, se parli così non capisco niente. Ho capito solo chi, a metà in realtà, e il luogo»
Mi riprende velocemente per poi posarle le mani sulle spalle.
«Ci siamo baciati! Mi ha dato questa collana e poi tra i vari scherzi ci siamo baciati! Ecco cosa è successo!» la scuoto agitata.
La mora, che poveretta sta per tornarle su quello che ha mangiato, mi placa ma a quanto pare è lei quella più agiata ora.
«E POI?! CHE HAI FATTO?» chiede per l'appunto.
«SONO CORSA QUI!» le rispondo nello stesso tono.
Lei si pietrifica e mi guarda furente.
«TI STROZZO! Lo hai lasciato là imbambolato senza dare spiegazioni! Sai come può sentirsi ora?!» Adesso è il suo turno di scuotermi freneticamente.
Porto una mano alla collana. Ha detto che è per la questione del ballo...
"Vedi i balli, diversamente da come ci si potrebbe aspettare, sono eventi per trovare un compagno. Ballare con qualcuno è un invito a continuare il corteggiamento, quindi declinare l'invito è un chiaro segnale di non interesse. Poi sta anche all'altro capire quando è il momento di ritirarsi. Sai, se pensi che finisca tutto qui dentro ti sbagli, i giorni seguenti al ballo dovrai portare regali e corteggiare la Lady. Se lei e la famiglia, dopo diverso tempo che questi la desiderano, possono accettare o meno la sua eventuale proposta di matrimonio"
SONO STUPIDA! L'ho lasciato lì senza dire niente, di sensato almeno! Se la sua intenzione era il corteggiamento non ho capito un bel niente. Pensavo fosse solo il mio migliore amico e l'ho sempre trattato come tale e invece per lui l'affetto nei miei confronti è ancora più forte...
Mi sento uno schifo per non aver interpretato correttamente i suoi sentimenti.
Mi alzo subito in piedi per correre fuori a cercarlo ma nel corridoio vado a sbattere contro qualcuno.
«[T/n] dove vai di fretta? Non si corre nei corridoi, lo sai bene» mi rimprovera Reiner. Mi scuso subito.
«Comunque ero venuto a cercarti. Il Comandante Erwin vuole vederti» mi comunica per poi tornare alle sue faccende.
Non proprio ora, accidenti!Busso alla porta dell'uomo dalle folte sopracciglia e attendo risposta.
«Avanti» mi invita ad entrare. Apro la porta e mi ritrovo la sua figura seduta dietro una scrivania.
«Oh la nostra nuova recluta [T/c]. Perfetto. Accomodati pure» mi fa segno di prendere posto dalla parte opposta del tavolo. Mi siedo e aspetto che mi dica tutto quello di cui ha bisogno.
«Ho sentito» inizia «che sei un ospite abituale ai ricevimenti dell'alta società, è vero?» Annuisco e prosegue.
«Bene. Ho bisogno di un accompagnatore per la serata. Devo contrattare per un affare che finanzierà la nostra prossima missione all'esterno delle mura e un ospite come te sarebbe ben gradito per tenere a bada i curiosi. Accetteresti?» mi propone. Certo è per finanziare il nostro lavoro ma non è che mi trovi molto a mio agio in quelle situazioni, ma poi mi torna in mente la faccenda di cui parlavo con Armin.
«Il lavoro è lavoro Signore. Però se mi permette avrei una richiesta in cambio, se possibile ovviamente» provo a buttarmi. Al massimo dirà di no.
«In base alla richiesta vedrò se accettare o meno. Spiegami»
«Non so se sa che mio padre, commerciante di mestiere e ben voluto da tutta la nobiltà, ha traffici illeciti dietro il suo lavoro. Avrei bisogno che qualcuno di importante e influente mi aiuti a smascheralo. Per eventuali dettagli o per spiegarle meglio potrebbe unirsi a noi anche il cadetto Arlert»
Speriamo accetti, sarebbe un gran passo avanti.
«Per il momento posso solo prenderla in considerazione. Non prometto niente ma al ritorno della spedizione, e quando la faccenda che ne consegue sarà sistemata, prenderò in esame la tua richiesta»
«Va bene. La ringrazio infinitamente» non è un no d'altronde.
«Grazie a te. Vai pure a prepararti se devi. Abbiamo un po' di strada da fare e partiremo subito nel primo pomeriggio» mi congeda e dopo averlo salutato esco dallo studio.
Accidenti non ho nemmeno il tempo di parlare con Jean.
Corro in camera e per mia fortuna ho ancora l'abito che Joanne mi aveva prestato. Chiamo Sina per farmi aiutare a indossarlo e, dopo aver ristretto lo spazio per i polmoni rinchiudendomi nel corpetto, posso indossare il vestito.
«Ora cosa farai con lui?» mi chiede mentre mi aiuta ad acconciare i capelli.
«Finito qui dovrò subito partire ma se potessi dirgli di aspettarmi al ritorno te ne sarei grata. Vorrei scusarmi con lui» la imploro. La mora annuisce e mi promette che farà ciò che ho chiesto. Le voglio troppo bene! Mi salva sempre.
«Ok sei pronta. E cavoli se sei uno schianto!» si complimenta lei. Io posso solo ribattere che ha lo stesso talento di Joanne nel rendere un manichino un perfetto esemplare di principessa.
La collana non si intona affatto al vestito ma grazie al cielo è abbastanza lunga da nascondersi nella scollatura. La terrò con me, non posso toglierla. Non farei mai questo a Jean. Ho una strana sensazione per questa serata però. Allora mi viene in mente un'idea.
Prendo carta e penna e scrivo un biglietto:
You know I want you, it's not a secret, I try to hide.
What if we rewrite the stars?
Say you were made to be mine
Nothing could keep us apart
You'd be the one I was meant to find
No one can say what we get to be
Ho visto un libro a casa sua di poesie. Ne avevo uno uguale quindi se l'ha letto questa dovrebbe conoscerla.
«Sina, non farmi domande, ma se dovesse succedere qualcosa e non tornassi puoi dargli questo?»
La ragazza nuovamente annuisce e ora sono a tutti gli effetti pronta.
Esco in cortile e trovo già il Comandante ad aspettarmi in carrozza. Salgo e mi accomodo davanti a lui.
«Possiamo partire» avvisa il cocchiere e subito si mette in marcia.
«Avanti, spiegami un po' la situazione dal tuo punto di vista. Cosa hai scoperto dei traffici di tuo padre?»
Gli spiego tutto quello che ho raccontato ai miei amici, entrando più nel particolare per quanto riguarda la parte legale della faccenda. A lui interesserà di più questo che la mia noiosa vita.
Parliamo per un bel pezzo finché la carrozza non si ferma e ci lascia davanti a una scalinata illuminata.
«Siamo arrivati» si limita a dire il Comandante.
Scendo seguendo il suo esempio e mi offre il braccio per entrare.Questo ballo sono costretta ad ammettere che è particolarmente affollato. Ci sono molte persone, anche che non ho mai avuto la fortuna di conoscere. E sì, fortuna. Non ci tengo a fare la loro conoscenza proprio oggi. Sono qui per accompagnare il mio superiore per un'attività finanziaria, niente di più, niente di meno. Non devo dare problemi.
«Puoi andare a divertirti se vuoi per il momento. Se vedi che uomini un po' troppo curiosi si avvicinano ti chiederei di allontanarli chiedendo loro un ballo. Sono sicuro non rifiuteranno» smonta i miei piani lui. Beh ammetto che ha avuto una bella idea a portarsi dietro un diversivo come me però...
Gli rivolgo un inchino e mi allontano da lui, lasciandolo ai suoi affari.
Nemmeno il tempo di raggiungere il tavolo delle bevande che vengo invitata subito a ballare. Se rifiutassi e andassi a ballare solo con quelli che girano intorno al Comandante sarebbe strano, no? Quindi respira e fingiti interessata.
«Volentieri Vostra Signoria» gli rivolgo un inchino.
Mi prende per mano e mi invita in pista. Sembra un uomo sulla trentina e per avere anni di esperienza sulla pista da ballo è veramente pessimo. Non c'è niente di divertente nel danzare con lui. Grazie al Wall Sina la musica finisce presto e sono libera di tornare verso il tavolo che poco prima non avevo raggiunto.
Prendo un bicchiere di spremuta di frutti di bosco e mi guardo in torno cercando eventuali facce note. Nessuna.
Un uomo però si sta avvicinando pericolosamente al mio bersaglio. Attraverso la sala e lo raggiungo.
«Volete farmi la gentilezza di accompagniarmi per questo ballo?»
L'uomo, nel vedere una giovane così impaziente di danzare, non si tira indietro. Noto che il mio capo mi fa un cenno con la testa come per dire "ottimo lavoro" e non posso che esserne felice.
Volteggiamo per la pista e finalmente anche con quest'altro cavaliere ho finito. Quando finirà invece questa serata?
Mi prendo una piccola pausa a bordo pista ma nemmeno lì posso stare in tranquillità.
«Siete un'ottima ballerina Lady..» si complimenta un nuovo pretendente.
«[T/n], Lady [T/n]. Vi ringrazio Signor...»
«Lord Dunchees, al vostro servizio. Questa volte non siete accompagnata da Sir Kir-qualcosa?»
Mi stupisco sappia di Jean, non ricordo minimamente di averlo visto allo scorso ballo.
«Sir Kirschstein non ha potuto presenziare quest'oggi. È indisposto povero caro» mento. Non mi sta piacendo la curiosità di quest'uomo.
«Oh le mie scuse. Auguro una pronta guarigione al vostro amico. Ma sono più che sicuro che con le vostre cure si rimetterà presto. Sarete un'ottima moglie Signorina, ne sono certo. Penso quasi sia un bene che vostro padre abbia un debito nei miei confronti»
Come prego? Non ho nemmeno il tempo di collegare bene che due mani, una a destra e una sinistra, mi afferrano per le braccia e mi trascinano fuori. Come abbia fatto a non notare i due omoni che mi avevano affiancata non lo so, e ancora meno so come nessuno nella sala si sia accorto di quel che sta succedendo.
Comandante un suo soldato sta per essere rapito! Salveeeee!
«Sarà un bel viaggio con una compagnia come la vostra, Lady [T/n] [T/c]» ghigna l'uomo chiudendo la carrozza.
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𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}
FanficLa cura di una persona cara è un atto di puro amore. Così dovrebbe essere per chiunque, soprattutto per i genitori con i loro piccoli angeli. [T/n] è cresciuta per essere perfetta, con l'unico destino di amare incondizionatamente chiunque avesse s...