part 8|| il tuo prossimo ragazzo

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os ambientata a casa sava nel mezzo della rottura dei rames.. buona lettura!

il soffitto della camera di Eleonora aveva una piccola crepa nell'angolo in alto a sinistra, un colore ormai un po' sbiadito e un leggero alone di umidità proprio attorno al lampadario...

ormai Martino ne conosceva i dettagli a memoria visto che aveva passato le precedenti 48 ore disteso sul letto ad autocommiserarsi con lo sguardo rivolto ad esso.

a sua detta "Niccolò non lo amava più"
o forse, peggio "non lo aveva mai fatto"...
forse "lui era stato solo un passatempo in attesa di Luai" oppure "un inutile tentativo di dimenticarlo"

a Filippo pareva un disco rotto.
effettivamente si anche era promesso di essere un buon coinquilino, di ospitare Martino senza impicciarsi troppo... ma la discrezione non faceva certo per lui: ecco perchè, quella sera di maggio, stava aprendo la porta di casa a Niccolò di soppiatto.

era stata una sua idea, forse stupida, ma se quei due da soli non riuscivano proprio a parlarsi ci avrebbe pensato lui a dare l'imput del loro chiarimento.
Così era nata l'idea dell'imboscata di Niccolò, che il corvino, ormai disposto a qualsiasi cosa, aveva immediatamente accettato.

"Marti.."
Filippo si affacciò sull'uscio semi aperto della stanza in cui il rosso tentava di riposarsi sommerso da strati e strati di coperte, perché certo, a maggio il clima era decisamente mite, ma mai abbastanza per un "povero cuoricino spezzato come il suo".

Martino drammatico Rametta.
così si sarebbe dovuto chiamare.

"ci sono visite!"

a quelle parole il sangue di Martino raggelò: non ci voleva certo una laurea per intuire di chi si trattasse.

"no!"
quello fu tutto ciò che pronunciò mentre si apprestò a tirarsi l'ultimo strato di lenzuolo fin sopra il suo adorabile broncio ferito.

"digli di tornà pure dall'amante suo!"

a Niccolò scappò un sorriso comprensivo che Martino avrebbe decisamente fulminato con lo sguardo se solo avesse potuto vederlo.

"eh ma oggi c'aveva da fa', così sono venuto da te"
rispose ironicamente avvicinandosi sempre più piano alla sua figura di spalle

Martino perse un battito: ascoltare la sua voce, percepirlo nella stanza.. si sentiva un terribile magone in gola che non riusciva proprio a buttare giù. Si limitò a sospirare tentando di scaricare la tensione

Niccolò percepì quel gesto arrendevole come una specie di via libera e, prendendo coraggio, si accostò alla sua schiena sedendosi sul bordo del letto.

"Marti"
era solo un sussuro.. non che temesse qualcuno li potesse sentire, ma cercava solo di essere cauto e discreto.

"guardami"
nel mentre lasciò scivolare una mano sul suo fianco nella speranza di riuscire a tirarlo un po' più a sè.
Lo sentiva tremare leggermente sotto il suo palmo, quanto avrebbe voluto solamente stringerlo fortissimo e riportarlo a casa.

ma non poteva

Martino, in risposta, si sfregò velocemente le dita sugli occhi già gonfi e rossi da ore senza aggiungere altro.
Non aveva parlato, ma non si era nemmeno scostato.. una mezza conquista.

"ok, non mi vuoi guardare"
constatò un po' sconfitto tra se e se.
effettivamente pareva stesse portando avanti solamente lui quell'incontro, però lo sapeva bene, che Martino era lì e che lo stava silenziosamente ascoltando con attenzione, così non si scoraggio e continuò:

"voglio solo raccontarti la verità credimi"

trascorse un altro istante di silenzio

"so cosa stai ti immaginando ma davver-"

"è tardi per la verità Nì"
la voce di Martino flebile e rotta dal pianto lo interruppe bruscamente

"ho passato settimane a chiedertela e tu mi hai sempre fatto sentire il solito pazzo paranoico"

"Marti io-"

"adesso non la voglio più sentire"
e dopo quella decisa affermazione si scostò un po' più lontano lasciando rimbalzare la mano del corvino sul materasso

le speranze di Niccolò si sgretolarono istantaneamente: aveva perso l'unico contatto fisico che aveva con Martino, non lo aveva mai percepito così lontano e distaccato come in quel momento in vita sua.

un senso di colpa lo trafisse:
"hai ragione scusa, hai fatto bene a lasciarmi"
stavolta era lui sull'orlo delle lacrime

"che?"
ribattè Martino interdetto, fino a quel momento era sempre stato lui a tenere le redini della rottura

"sei speciale Marti, meriti un ragazzo che ti faccia sentire amato e al sicuro"

e Martino, per un istante, si pentì immediatamente delle sue parole precedenti, avrebbe solamente voluto voltarsi nella sua direzione e urlargli che lui è perfetto così e che non si era mai sentito così amato in vita sua, ma il dolore era ancora troppo vivo e non avrebbe ceduto davanti a niente.

"pure tu sei speciale Nì, e lo sai che lo penso davvero, ma non mentire più alle persone che ami o amerai.. finirà sempre come è successo tra noi altrimenti"

Niccolò era ormai in balia delle sue lacrime e Martino, nonostante l'estrema rabbia, si odiava un po' per aver detto quelle cose

"ok Marti"
nel mentre tentò di ricomporsi asciugandosi gli occhi e calmando il respiro.
Fissò la sua figura di spalle un ultimo istante.. non era nemmeno riuscito a guardarlo negli occhi per un'ultima volta.

Tentò di elaborare l'idea che, oramai, si sarebbe dovuto alzare e uscire dalla stanza.. ma la tentazione era troppo forte e si lasciò cadere un istante fino ad avvolgergli la schiena in un abbraccio.

Martino, probabilmente, fino all'attimo precedente si sarebbe scostato nervosamente, ma forse quello era davvero il loro addio, così si lascio cullare in silenzio.
Niccolò, ancora sommerso dalle lacrime, gli scostò qualche ricciolo sudato dalla fronte prima di baciargliela piano, poi si limitò a sussurrare:

"spero che il tuo prossimo ragazzo sia migliore di me"

un dolore indescrivibile trafisse Martino che, solo a quelle parole, si convinse a voltarsi di scatto quando percepì il corpo del corvino scostarsi dal suo.
Ma era già troppo tardi: nella stanza di Niccolò non vi era più nemmeno l'ombra.

in quello stato confusionale riuscì ancora a percepire la sua voce sull'uscio della porta di casa:
"io ci ho provato Filo.."

"aspetta Nì!"
sussurrò straziato mentre, dopo giorni, si era finalmente convinto ad uscire dalla sua stanza per rincorrerlo.

tutto quello che si presentò però dinanzi ai suoi occhi era l'immagine di Filippo che rigirava le chiavi nella serratura un po' sconfitto pure lui.

aveva fatto decisamente un cazzo di casino.

ehii! sono tornata con questa OS un po' angst ma che mi balenava nella mente da troppo.
che ne dite? mi sono sempre immaginata una specie di tentativo del genere da parte di Niccolò prima del vero chiarimento.
vi aspetto nei commenti, alla prossima💖

may we meet again|| rames Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora