part four|| soli assieme

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il vento fresco di inizio ottobre si infrange sui tuoi zigomi e li asciuga dolcemente accompagnato dallo sfregarsi delle maniche della felpa nuova che ti ha regalato Maddalena.

ami le felpe col cappuccio.
e lei lo sa bene.
come sa anche bene il nome di tutti gli psichiatri che frequenti e l'ora a cui devi prendere le pillole della nuova terapia.

in fondo gli sei grato, perché non è da tutti venire a contatto con la tua interiorità e non lasciarsi intimorire, lei è rimasta. tu lo hai accettato.
per un periodo l'hai anche amata, ti sentivi sicuro al suo fianco: non dovevi temere di poter perdere le staffe da un momento all'altro.
poi siete cresciuti, le tue incertezze ingigantite e la sua presunzione nel comprenderti sempre aumentata.

ci hai anche provato a lasciarla definitivamente, ma tutti ti hanno sempre creduto vittima di un momento di poca lucidità, inconsapevole delle tue azioni.
e alla fine, dopo aver passato qualche notte a immaginare la tua vita senza l'unico contatto con una tua coetanea che ti è rimasto, torni sempre da lei fingendoti rinvenuto da qualche crisi.

che cazzo di circolo senza via d'uscita.

così ora te ne stai lì, a piangere come un bambino che non vuole lasciare casa, mentre cammini solitario verso la tua nuova scuola.
è da un mese che la frequenti, non ti trovi male ma, sinceramente, nemmeno bene.

sicuramente sempre meglio del Virgilio, appena spopolata tra i banchi la notizia del trasferimento forzato di Luai non riuscivi più a metterci piede senza venire soffocato dagli occhi indiscreti di ragazzi privi d'empatia.

"oh ma è vero che te la facevi col mussulmano?"

come cazzo si fa ad essere così stronzi e diretti?
ancora non te lo spieghi.

acceleri il passo: l'ultima cosa che desideri stamattina è cominciare la giornata negli uffici della
segreteria a giustificare il tuo ritardo.
attorno a te un concentrato di risate e chiacchiere tra studenti che si dirigono assieme a lezione, tu li hai persi tutti i tuoi amici.
dopo aver preso coscienza di essere l'unico e solo
colpevole dell'allontanamento di Luai non sei più riuscito a guardare negli occhi Rami, Malik e Driss
senza venire divorato dai sensi di colpa.

e un po' li invidi questi due ragazzi che camminano assieme proprio davanti a te: uno dei due, roscio di capelli, tiene aperto un libro di inglese intento a ripassare mentre l'altro, Giorgio o Giovanni da quanto hai capito origliandoli, gli tira scherzosamente qualche spintarella.

"Mary readed two books yesterday"
"no zii è irregolare, si dice sempre read"
"cazzo è vero!"
esclama il roscio passandosi le mani tra i riccioli completamente sconfortato

ti scappa un sorriso, hai passato l'estate a Londra e quel ragazzino così impacciato ti ha fatto tanta tenerezza.

"senti ma, a parte i verbi irregolari, tua madre?"
"un disastro Gio, siamo entrambi distrutti"

quindi anche la vita del roscietto non è serena come appare a primo impatto?
ti avvicini leggermente ai due per ascoltare meglio

"da quando mio padre se ne è andato pare una vegetale ed io sono abbandonato a me stesso"

l'abbandono.
quel ragazzino che avevi appena invidiato stava vivendo sulla sua pelle la tua più grande paura.
non lo conosci nemmeno, eppure lo comprendi così profondamente.

"lo so che è difficile ma dovresti provare ad aiutarla"
"forse hai anche ragione.. ma mi fa così incazzare, sta diventando psicomatta"

psicomatta.
forse pure lui è come tutti gli altri.
ma infondo continui a volerci vedere del buono in quella figura così tenera e innocente, il dolore altera i nostri pensieri e in lui riesci a scorgerne così tanto.
ti sembra di possedere un radar per queste cose.

"non sei solo Marti"

invece sì.
siamo tutti soli "marti".
tu lo sai bene.
perché per quanto i tuoi genitori e Maddalena ti possano assistere, nessuno patisce il dolore che stai provando durante una crisi assieme a te.
siete solo tu e la tua testa.

e così, fortunatamente o sfortunatamente (dipende dai punti di vista), sei giunto a scuola appena in orario per la prima ora.
la tua curiosità è talmente alta che vorresti rimanere sui passi di quel Marti fin dentro la struttura ma vedi Sana e la sua amica bionda correrti in contro.

"Nico abbiamo una propostona per te"

le assecondi scocciato, quanto vorresti anche solo un minimo del loro entusiasmo.

"si tratta di un programma radio qui a scuola!"

e ancora noi sai, che quell'idea così poco allentante, ti porterà ad incrociare la strada di quel roscietto che ti ha scaturito tanta empatia.

da domani non sarete più soli.
ma soli assieme.

ehii, sono tornata con questa OS💗 scusate se non è tanto lunga o se stavate aspettando il prossimo capitolo di may we meet again ma ho davvero poco tempo ultimamente e sono riuscita a portarvi solo questo.
che ne dite? io sono stra contenta di come è riuscita.
vi aspetto nei commenti!

may we meet again|| rames Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora