may we meet again|| rames

part two|| christmas night

premessa: l'idea di questa one shot non è mia, ma mi è stata suggerita da @chaptersburnn su twitter un po' di tempo fa

la storia è ambientata subito dopo l'ultima scena della s2

"ciao regà, grazie ancora"
urlò martino dalla cima della rampa di scale di casa rametta: finalmente pure gli ultimi superstiti della tombolata di Natale si erano decisi ad abbandonare l'appartamento e martino chiuse sfinito la porta di casa alle sue spalle, luogo dove aveva trascorso l'ultimo quarto d'ora a congedare tutti gli ospiti.

vi si appoggiò un istante con la schiena mentre sorrideva come un ebete al soffitto: era felice, si decisamente felice.
forse per la prima volta davvero dopo una quantità di tempo indefinito.
effettivamente non aveva memoria dell'ultima volta in cui aveva realizzato di essere pienamente sereno, l'ultima volta in cui tutto pareva quadrare nella sua vita... probabilmente risaliva ad ancor prima del trasloco del padre.

"oh marti ci sei?"
fu proprio la voce vispa ma serena di niccolò a farlo trasalire dalle sue riflessioni.
ovviamente il suo ormai "ragazzo ufficiale" non era compreso tra i semplici invitati e si sarebbe trattenuto ancora un paio d'ore per aiutarlo a riportare la stanza disastrata alla sua parvenza originale.

martino non rispose, si materializzò direttamente sotto ai suoi occhi tirandolo leggermente a sè per confermare la sua presenza con un bacio.
un bacio innocente, che esprimeva tutta la sua gratitudine. in fondo, il ragazzo che fino a due mesi prima considerava "uno dell'alternanza",
era riuscito a comprenderlo meglio di qualsiasi suo amico o famigliare.

non era cosa da poco,
e martino lo sapeva bene.

"mi sei mancato"
gli sussurò ancora a fior di labbra dopo essersi staccato dal bacio

"siamo insieme da tutta sera marti"
rise niccolò constatando l'ovvio

eppure l'aveva capito bene che stava intendendo

"ora però siamo soli"
aggiunse martino al suo orecchio quasi come fosse una confessione tra loro due nonostante si trovassero in una stanza vuota

il suo invito risultava forte e chiaro alle orecchie di niccolò, il quale non impiegò molto altro tempo per spingerlo con dei passettini accennati fino al bordo del divano.
martino si lasciò guidare divertito:
"dai nì dobbiamo sistemar- "
ma un bacio improvviso bloccò le sue parole.
poi un altro,
e un altro ancora.

si, i piatti nel lavandino e i festoni sparsi sul pavimento potevano decisamente aspettare ancora un po'.

era terminata così la loro vana impresa di riordinare: stretti l'uno all'altro sotto un plaid di lana condiviso, ma infondo andava bene comunque.

probabilmente mamma Laura si sarebbe innervosita al suo rientro,
ma era stato proprio lui ad affermare la mattina precedente: "consiste che dobbiamo pensare solo al minuto successivo"  e non gli pareva minimamente il caso di spezzare proprio ora quel loro gioco che, infondo, tanto un gioco non era.

i due ragazzi si sentivano sereni finalmente, ma il peso delle settimane precedenti gravava ancora sulle loro spalle e non impiegarono molto altro tempo prima di piombare improvvisamente nel sonno cullati l'uno delle braccia dell'altro.

proprio in quel momento mamma Laura stava salendo le scale del condominio e, in qualche strano modo, si percepiva più leggera pure lei.
forse perché uscire di casa col solo scopo di svagarsi le aveva giovato più del previsto.
o forse perché, nonostante l'età avanzata, Martino rimaneva sempre il suo bambino e vederlo finalmente così spensierato le aveva scaldato davvero il cuore.