Capitolo 53

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Hongjoong's pov

Quel Sabato mattina, non andava proprio come avrei pensato che andasse.
Ero stato sommerso di lavoro, per via delle organizzazioni scolastiche e riunioni pomeridiane, compiti in classe, test ed interrogazioni.
Se non avessi precedentemente provveduto a tingermi i capelli, probabilmente sarebbero diventati bianchi spontaneamente.

Ultimamente non me ne andava bene neanche una e non avevo idea di come migliorare.
Qualsiasi cosa facessi, in un modo o nell'altro, trovava sempre il modo di andar male, o stancarmi, non poteva far a meno di succedere; quello non era decisamente un buon periodo.

Speravo di non essere io il problema principale, ma solo le situazioni, anche se non ne ero del tutto convinto, perché tra le tante cose che non andavano come erano sempre andate, era sicuramente la mia relazione con Mingi e con il resto dei miei amici.
Da loro ero fisicamente distante per colpa degli impegni, non riuscivo ad aver una chiacchierata con Seonghwa dall'eternità, nonostante fosse il mio compagno di banco.

La questione Mingi, era invece molto più insensata e strana.
Non passava giorno in cui non litigavamo, era forse anche colpa mia che non mi preoccupavo di cosa dicesse, ma altrettanto torto aveva lui, ad ignorarmi da un sacco di tempo.
Discutevamo per qualsiasi cosa, dalle ore di riposo che non avevo, al suo essere disordinato, al mio trattenere troppo la tensione, alla sua poca pazienza.
Credeva fermamente che io fossi innamorato di Sana, o qualcosa di simile, solo e soltanto perché messaggiavamo sempre, non sapendo che nei messaggi, altro non faceva che aiutarmi a non impazzire dietro lui.
Ero deciso a darmi un po' di tempo, e poi mettere una pietra sopra tutta quella storia in cui gli sbavavo dietro, per concentrarmi sulla realtà e su qualcosa di più sensato, e soprattutto, che non mi facesse star male.

Mingi era la mia persona preferita, l'unica a capire più le parole che preferivo non dire, avevo sempre pensato che fosse in grado di leggermi la mente, ma, evidentemente, la nostra relazione mai si sarebbe evoluta, ed io ero troppo innamorato di lui e della persona che diventavo quando mi era vicino, per non rendermi conto di non avere speranze.
Avevo bisogno di una pausa, o sarei seriamente potuto impazzire.

"Ci sei?"
Richiamò Mingi stesso, dal letto della camera, mentre io cercavo di rendermi presentabile per la serata che avevamo organizzato qualche giorno fa.

Avrei preferito stare a dormire un po', ma mi mancavano i miei amici e vivere un po' l'età che avevo, inoltre, era Sabato e Lunedì non erano previste lezioni, avevo ben due giorni pieni per dormire.

"Sto finendo."
Urlai, posando lo spazzolino al suo posto, per poi uscire dal bagno.

"Bene andiamo."
Non si voltò a guardarmi, perché teneva il muso da un po', ed anch'io a stento riuscivo a non cedere all'ira, solo avendolo vicino.

"Mingi non parlarmi in questo modo, o vuoi litigare ancora?"
Tentai di tenere il tono neutrale, andando ad indossare il giubbotto.

"Andiamo."
Stroncò sul nascere, per poi provare se l'accendino ancora funzionava.

Non risposi, seguendolo silenziosamente e con la testa fra le nuvole, non esattamente allegro.

"Dobbiamo aspettare qualcuno?"
Domandai, più sereno, non sapendo se avesse preso appuntamento con qualcuno dei nostri amici.

"No, andiamo da soli."
Disse.

Sorrisi nel sentire il suo tono freddo, segno che evidentemente non gli era ancora passata l'incazzatura della precedente litigata; non era nulla di nuovo, mi ero addormentato nel divanetto della sala comune di scuola, e la sera passata l'avevo trascorsa a studiare in chiamata con Sana.
Mingi, sapendolo mi aveva rimproverato, accusandomi di non dormire, per poterle parlare, e dicendomi di dover riposare la notte.
Avevo risposto che non erano affari suoi, ed adesso era intrattabile.
Una delle classiche litigate che avevamo avuto almeno un centinaio di volte.

At School // WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora