Capitolo 42

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Wooyoung's pov

Desolazione totale, e per la casualità della storia che si ripete, io ed il rosso ci ritrovavamo una seconda volta con uno straccio in mano, nei corridoi vuoti della scuola.

Non avevamo intenzione di giocare, ci aspettava il corso d'arte tra meno di un'ora e mezza, e se avessimo pulito in fretta, forse avremmo potuto sperare di arrivare in orario.
Meritavamo la punizione? Ma chiaramente no! Però...-

"Biondino aziona la modalità iperattivo."
Spronò, iniziando  a spazzare lì a terra.

"Non sono iperattivo, o meglio secondo mia madre sì, ma nessuno l'ha mai certificato. Smettila!"
Dissi in un broncio perchè, di fatto, anche volendo non avevamo tempo neanche per parlare.

"E concentrati! Sono dieci minuti interi che spazzi e ancora non ti muovi!"
Urlai, abbastanza alterato.

"Calmati. Sto solo lavorando per bene, o vuoi ricominciare tutto da capo una volta finito?"
Rispose anche lui, più serio.

"Sono stanco! Da tutta la giornata non faccio altro che studiare e pulire, ormai sono passati anche troppi giorni. Insomma ci sospendeva e basta, questo è sfruttamento."
Lamentai, perchè lo facevo sempre, continuando a spolverare le cattedre e le librerie di quel corridoio deserto.

"Se ti lamenti in continuazione il lavoro non si accorcerà, lo sai?"
Finì di spazzare, andando a strizzare lo strofinaccio umido.

"Sì, ma almeno..."
Mi zittii appoggiandomi ad una cattedra, forse del personale, per un dolore improvviso alla gamba.

Avevo un déjà-vu: la storia si stava ripetendo veramente. San, com'era già sicuramente successo che si avvicinava a passo svelto lì dov'ero io.

"Che hai?"
Chiese concentrato.

"Mi fa male la gamba, riprendo tra poco."
Dissi prendendo posto più comodo.

"Che principessa, ti sei stancato?"
Scherzò lavando la cattedra con me di sopra.

Scalciai leggermente, non facendogli neanche male.

"Finiscila!"
Cambiai poi posizione, appoggiando l'intero peso solo sulle braccia tese, tirando quindi schiena e testa all'indietro.

"Che fai, prendi il sole?"
Commentò la posa.

"Mi rilasso, mentre tu lavori. Che c'è ti da fastidio?"
Risposi sfidandolo, in un tono quasi seccato.

Mi spinse poi in giù, facendo toccar la mia schiena con la cattedra dura.

"Così si ci riposa, se proprio devi."
Disse in un occhiolino, fiero di avermi buttato giù.

"Lasciamoci."
Ridacchiai girandomi di fianco, nonostante non fosse esattamente comodo.

"Devi trattarmi meglio Sannie."
Finsi un piagnucolare fastidioso, mentre lo vedevo sorridere dagli angoli della bocca.

"Vuoi che ti faccio un massaggino, mentre ti canto qualcosina?"
In tono mieloso, poggiò i gomiti lì dov'ero steso.

"Il massaggino va benissimo... Per la canzoncina lasciamo stare, non vorrei stare peggio."
Sospirai, aggrappandomi alla sua schiena, e senza chiedere nulla mi sollevava, dirigendosi verso un'aula.

"Dove stai andando?"
Mi teneva quindi sulla schiena sollevandomi, nonostante in realtà non ce ne fosse bisogno... La gamba non mi faceva poi così tanto male.

"Come, non lo vuoi il massaggino?"
Sorrise sghembo, aprendo la porta e posandomi con poca grazia su di un banco.

Eccome se lo volevo il massaggino, ma non avevamo poi tutto questo tempo, e forse giocare era stata una cattiva idea.

At School // WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora