Capitolo 12

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Wooyoung's pov

Ci trovavamo alla fine delle lezioni, terribilmente scocciati da quella giornata che non aveva proprio la minima intenzione di terminare.
Io, principalmente avevo dormito poco e niente e sentivo gli occhi chiudersi soli, aspettavo con ansia il momento in cui la lezione di -forse- fisica sarebbe giunta al termine.
Incredibile ma vero, tra distrazioni, pensieri e nuvole dalle strane forme, la campana finalmente suonò, lasciandoci liberi di ricaricare quelle batterie, ormai più che ossidate.

"Cristo Santissimo Yeosang, come fai ad aver preso tutti quegli appunti, ma tu seriamente parli la sua lingua??"
Sgranai gli occhi, verso quel quadernino colorato, pieno di linee e forme, sicuramente non scritte nella lingua che parlavo.

"Ma per chi mi hai preso, non sono mica Hongjoong. Ho solo ricopiato le formule dal libro, per far si che quando ci sarà verifica, possa impararle a memoria."
Disse quelle parole, che sul suo faccino angelico erano piuttosto strane.
Lui non era Hongjoong, lui era molto peggio, checché ne inventasse...

"Ah beh, ho capito, ho capito... Geniale Yeosangie."
Gesticolai, convinto.

"Vado da San e Mingi. Ci vediamo in stanza. A dopo."
Raggiunse i due ragazzi, per sedersi a pranzo con loro, io ero semplicemente in attesa di Seonghwa, che mi arrivò subito dopo.

"Com'è andata oggi?"
Sorrise, accarezzando i miei capelli biondi.

Strinsi in maniera forte il braccio muscoloso di Seonghwa, al mio petto, lamentandomi...
Da troppo tempo non lo facevo.

"Hwa sono stanchissimo, la scuola mi uccide, non ho energie neanche per urlare!"
Mi spinsi verso di lui.

"Mangiamo qualcosa, non lamentarti, sai che devi andarci per forza."
Mi cinse le spalle con lo stesso braccio, accompagnandomi verso le porte della grande e strapiena mensa.

Seonghwa non avrebbe mai smesso di darmi la sensazione di essere mia madre, tanto era l'affetto e la cura che metteva in ogni misero gesto, e molta era la tenerezza con cui badava a me.
Delle volte toccava anche a lui, però, di essere accudito, ed in quei casi bastava solo un po' di dolcezza, proprio perchè Seonghwa non era quasi mai triste, bensì sfociava subito in emozioni come ad esempio l'ira, o la rabbia assoluto e lì sì che era spaventoso.
Fortuna globale, non accadeva quasi mai.

"Ti ho preso lo Yogurt al cioccolato, così magari smetti di lamentarti."
Mi diede quel coso, io ridacchiai subito dopo.

"Grazie mille Hyung, ti adoro."
Strinsi il muso, contento.

"In giro, comunque non si fa che parlare del tavolo rosso, apparentemente quello dei tuoi compagni di classe, ne hai la più pallida idea del motivo? Non ne posso più, tutti mi chiedono se sono amico di San o Yeosang, ma cos'hanno di speciale?"
Domandò a me, credendo sapessi qualcosa in più.
La verità era che io conoscevo tanto quanto lui.

"Seonghwa! Wooyoungie, siete soli o aspettate qualcuno?"
Chiese Hongjoong avvicinandosi lentamente al nostro tavolo.

"No, di solito ci sediamo solo noi due. Tutto bene?"
Rispose il corvino.

"Volete unirvi a noi? Stiamo insieme, così."
Indicò il suo tavolo, lì seduto con lui c'era Jongho ed un altro ragazzo decisamente alto.

"Certo, volentieri."
Ci alzammo, cambiando tavolo, per uno più centrale, e sotto la vista di tutti... A tavola con il rappresentante d'istituto, non era da poco.

"Purtroppo i tavoli qui a mensa di solito sono da quattro, quindi non possiamo sederci in gruppi molto grandi, ma adesso li stanno cambiando con questi a panche, quindi possiamo stare al massimo in sei."
Prese posto, dov'era prima.
Io, tavolo diverso, ma sempre al fianco di Seonghwa.

At School // WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora