2: La caduta di Fenix

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CAPITOLO 2

27 aprile 2408 (calendario terrestre) / sistema solare, base militare Felix, Marte. 

Eurosoldato Murphy: Mi svegliai presto quella mattina, faceva freddo in città ma io e la mia squadra entro poche ore saremmo dovuti uscire dalla caserma per prepararci all'arrivo del primo ministro terrestre. Mi alzai dalla branda e svegliai i miei compagni. Drum era già sveglio quindi ci andammo a fumare una sigaretta nel grande terrazzo. Poco dopo scendemmo dalla squadra, prendemmo le armi e ci avviammo verso il blindato. La mia squadra era composta da 6 persone: Drum, Eliot, Sara, Marcus, io e il capitano Seven. Salimmo sulla navicella blindata e chiedemmo alla guardia di aprire il cancello che divideva la caserma dalla città. Quella sembrava una mattina come tutte le altre, la bandiera marziana splendeva sopra la caserma e le persone erano già dirette ai loro lavori. Ci dirigemmo verso lo Spazioporto dove ci aspettavano guardie del esercito terrestre. Avevo sempre nutrito molto rispetto verso i nostri fratelli terrestri e tra i due pianeti vi era un buonissimo rapporto, la colonizzazione era avvenuta più di 300 anni fa, le guerre per liberarci dai terresti erano passate da secoli e ora non c'era nemmeno più razzismo tra le due razze. Poche ore dopo eravamo già dentro il tunnel quando il sergente Carl allertò i blindati, dovevamo rientrare in città per un problema. Sentendo quel messaggio ci guardammo straniti e dissi:" cose c'è di più impostante dell'arrivo del ministro Terrestre?", ma nessuno rispose. Girammo e tornammo subito in base. Durante il ritorno, alla radio passò un messaggio di coprifuoco per gli abitanti di Fenix seguito da un breve discorso del sergente che esortava a rimanere in casa. Arrivammo in città e ci unimmo alle altre squadre che ci aspettavano nella piazza dinanzi alla caserma. Insieme a loro si avvicinò il blindato della squadra Delta e ci disse di seguirli poiché dovevamo arrivare alla stazione medica in poco tempo, non facemmo domande e partimmo. Poco dopo ci ritrovammo a percorrere la grande via e il sergente ci disse di mandare le persone che trovavamo per strada alla Grande torre di Fenix poiché li vi era un campo sicuro. Mentre ci dirigevamo alla stazione, vidi una ragazza correre verso il veicolo perciò scesi dal blindato e le chiesi di darmi la pistola che teneva in mano per poi indicarle la strada per la grande torre cercando di rassicurarla. Lei se ne andò e io risalii in auto. A pochi chilometri dalla stazione ai mitraglieri dei blindati fu dato l'ordine di tenersi pronti. Sara che era il nostro mitragliere si alzò, aprì il portellone situato nel tetto e caricò la mitragliatrice a fotoni. Non ci volle tanto, i blindati dinanzi a noi si fermarono bruscamente iniziando a sparare verso il palazzo della stazione medica che però ancora era lontano e notai che davanti a noi c'era una fitta nube di polvere. Arrivò l'ordine di scendere e proseguire a piedi. Ci dissero che le prime linee di difesa erano cadute ma non ci spiegarono il motivo. Tutti nell'auto ci chiedevamo a cosa stessimo sparando. Il capitano Seven scese dal blindato seguito da Marcus ed Eliot. Io e Drum ci guardammo spaventati, lui scese, non ebbe neanche il tempo di chiudere lo sportello che a pochi metri da noi dalla nube di polvere uscirono delle creature disgustose che iniziarono ad attaccare le squadre davanti a noi. Sara urlando ci fece notare che quelle creature si stavano arrampicando sui muri dei palazzi. Guardammo sul tetto del palazzo alla nostra destra e ne vedemmo uno saltare sulla macchina della squadra Delta e in pochi secondi fare fuori il mitragliere ed entrare nel blindato massacrando i nostri compagni all'interno. La nube davanti a noi si disciolse e con rammarico vedemmo che quelle creature erano centinaia. Sara e gli altri mitraglieri aprirono il fuoco verso la strada e noi li seguimmo. Le mitragliatrici pesanti a fotoni smembravano quelle creature che a volte giacevano a terra mentre altre continuavano ad avanzare. Arrivarono davanti a noi e in poco tempo ci furono di sopra. Vidi Eliot essere morso e trasformarsi in uno delle creature in pochi secondi, il capitano Seven fu attaccato e nello scontro lo vidi perire mentre attorno a noi le squadre rimaste si ritiravano. Pochi secondi dopo riuscì a riprendermi dallo shock aprendo il fuoco su una creatura che cadde a terra morendo, mi girai e notai che lo sportello del blindato era aperto perciò mi avvicinai ed entrai nel veicolo. Lo accesi e con lo sguardo cercai Drum, lo vidi e gli feci cenno di entrare, corse verso il lato sinistro del veicolo e gli aprii lo sportello. Dalla radio riuscii a contattare il blindato di fianco al mio e dissi di partire verso la grande torre di Fenix. Il guidatore mi fece un cenno e misi in marcia il veicolo, ma pochi secondi dopo una di quelle creature saltò sopra il cofano del blindato di fianco a me spaccando il vetro e facendo saltare la testa al conducente. Spaventato dissi a Sara di rientrare, feci retromarcia e velocemente scappai da quell'inferno. Nel veicolo regnava la paura e il silenzio, non eravamo riusciti a trovare Marcus che probabilmente in questo momento ci stava cercando, avevamo perso tre membri della squadra e non eravamo riusciti a fermare quelle creature. Drum mi ricordò che il sergente aveva detto che alla grande torre c'era un posto sicuro, gli risposi che forse l'energia solare non ci sarebbe bastata poiché avevamo perso i reattori nello scontro ma fortunatamente non era lontana. Arrivati non vedemmo quello che sembrava essere un posto sicuro poichè sembrava essere stato attaccato poco prima, pertanto entrammo con le armi spianate e vedemmo davanti a noi quelle creature che vendendoci ci attaccarono. Sara e Drum si misero a sparare mentre io approfittando del momento mi diressi verso l'interno della struttura per poi capire che tutti quanti li erano morti. Vi erano corpi dilaniati ovunque e pezzi di cadaveri anche sopra i mobili. Camminando però vidi qualcosa, presi dei documenti per la partenza e tornai giù dalla squadra ma davanti l'entrata non vi era nessuno, allora corsi fuori e vidi quello che restava di Sara trasformato in un mostro, mi vide e subito cercò di attaccarmi. Mi accorsi che non avevo più l' AR15 dietro la schiena mentre esso si stava avvicinando, presi la pistola a fotoni di una guardia stesa a terra e feci fuoco creando un buco nello stomaco di quella che una volta era Sara. Il corpo cadde a terra e tirai un sospiro di sollievo. Dirigendomi verso uno dei blindati posteggiati, vidi appoggiato ad uno di essi Drum mentre teneva una cura istantanea nella mano insanguinata, perciò mi avvicinai e gli chiesi se fosse in grado di camminare ma con voce spezzata mi disse che si sarebbe trasformato da li a poco. Un brivido mi percorse tutto il corpo scoppiando in un urlo di disperazione. Drum era mio amico da una vita, in battaglia mi aveva salvato molte volta la vita ma adesso non potevo fare nulla per lui. Mi disse che aveva sentito alla radio che l'alto comando stava organizzando dei trasporti per i civili diretti sulla luna, che il sergente era morto e Fenix insieme ad altre città erano cadute. Mentre Drum parlava, sentii dalla grande torre dei rumori causati dalla trasformazione di chissà quanti corpi infettati poco prima. Lo presi dall'armatura ma lui mi fermò subito dicendo che lo squarcio gli aveva danneggiato la schiena. Non poteva muoversi. Nel mentre dalla porta della torre uscivano gli infetti, afferrai la pistola d'ordinanza delle guardie di Marte, presi Drum da dietro la testa e gli puntai la pistola alla fronte facendo fuoco subito dopo. Trattenni le lacrime e mi misi a correre verso lo Spazioporto che distava poche centinaia di metri, nel mentre dietro di me alcune creature mi inseguivano mentre alcune erano rimaste ad infettare il corpo del mio amico, non ero sicuro che sparando al cervello non fosse più un cadavere infettabile. Arrivai a destinazione, mi arrampicai sul muro, subito dopo sentii un rumore seguito da una strana sensazione, mi toccai la pancia e la mia mano fu ricoperta di sangue. Mi inginocchiai e notai davanti a me un soldato con l'arma puntata verso di me, alzai il braccio facendogli capire che ero sano e lui abbassò l'arma. Ero stato sparato da un cadetto spaventato, il proiettile non era uscito e probabilmente la ferita era infetta. Dissi al soldato di avvicinarsi e gli diedi il Tablet con l'ordine di darlo al più alto al comando, mi disse che lo avrebbe fatto e mi aiutò ad alzarmi da lì. Mentre ci incamminavamo verso la nave ripensai al giuramento fatto sei anni prima: giurai di difendere Fenix a costo della morte. Fermai il soldato chiedendogli se avesse un kit medico e dallo zaino tirò fuori delle bende di pronta guarigione e una siringa di morfina, me le mise nello zaino. Gli ricordai l'ordine che gli avevo dato prima e lo ringraziai per le cure, lui mi salutò e con un sorriso pieno di speranza, sensi di colpa, paura e ingenuità disse: "Felix tornerà a splendere". Poco dopo le navicelle partirono e mi unii ad una squadra pronto a rientrare in città, pronto a vendicare la mia squadra.  

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