6 anni prima
«Vuoi uscire con me?»
Ricordai in fretta il percorso per il bagno che mi avevi mostrato. Mi alzai di colpo, facendoti sobbalzare; dicesti qualcosa, ma prima ancora di poter cogliere le tue parole, mi trovai a rigettare tutto il cibo di quella giornata nella toilette.
Sentì il rumore dei tuoi passi mentre mi chiamavi apprensivo, io però, continuai a contorcermi su quella porcellana, incapace di formulare una qualsiasi risposta a causa degli spasmi.
«Haneul? Ti prego, dimmi che stai bene» sussurrasti di fronte alla porta socchiusa del tuo bagno. Ti fui molto grata per non aver tentato di entrare: quello era uno spettacolo che non avrei mai voluto tu vedessi.
Aspettai qualche secondo, prendendo del tempo per tranquillizzarmi. Presi un grosso respiro, asciugandomi poi la fronte imperlata di sudore.
«Potresti prendermi dell'acqua?» ti chiesi quando riuscì finalmente a rimettermi in piedi. Di nuovo sentì il suono dei tuoi passi andare in cucina e ritornare. Sciacquai più volte la bocca, sperando che il sapore della bile scomparisse del tutto; poco dopo tu eri di nuovo alla porta per porgermi un bicchiere.
«Ora puoi entrare» dissi prima di bere un sorso d'acqua.
La tensione e la preoccupazione furono la prima cosa che notai guardando i tuoi occhi: non mi conoscevi neanche, ma la tua indole buona ti spingeva a volere il meglio per chiunque.
«Pensavo stessi bene...» mormorasti mentre i tuoi occhi rimanevano fissi sul mio volto.
«Lo pensavo anche io.» Spostai la testa, non riuscendo a sostenere oltre il peso delle tue iridi. «Mi potresti accompagnare a casa?»
Non te lo facesti ripetere due volte: in cinque minuti eravamo già sul pianerottolo diretti verso la mia abitazione. Avrei voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma anche i miei timori iniziavano a prendere sempre più consistenza. La domanda che mi avevi posto quel giorno non ricevette risposta. Entrambi sembravamo averlo dimenticato: la verità? Nessuno dei due ebbe la forza di proseguire la discussione, fin troppo scossi per parlare.
Ci limitammo a camminare, in silenzio, fianco a fianco, comunicando con quella vicinanza un supporto ben più utile di qualsiasi parola.
Angolo me
Wattpad oggi non sembrava voler collaborare, dato tutte le volte che mi ha chiesto di mantenere la versione della revisione T.T A dir poco frustrante, ma alla fine sono comunque riuscita a completare il capitolo e a postarlo in giornata. Questa è stata una scena particolare, un po' agrodolce, in cui Haneul è impossibilitata a rispondere a Taehyung.Mi fa stare male pensare a quei due batuffoli di zucchero filato così tristi e preoccupati, mi auguro non sia stato lo stesso per voi. Grazie per aver letto, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ci sentiamo presto con il continuo della storia di questi due girasoli!
GAIA
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Rules - Treasure
FanfictionIl destino, una parola con un significato così grande, esisteva davvero? Haneul se lo era chiesto per anni, negando sempre con forza questa presenza ultraterrena in cui molte persone credevano. Si era imposta regole e obblighi per essere l'unica art...