Capitolo 12

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6 anni prima

Chiusi la porta alle mie spalle e in quell'esatto momento sentì le mie gambe divenire così molli da non permettermi di stare ulteriormente in piedi; mi appoggiai alla porta di casa e fiaccamente caddi a terra. 

«Haneul? Tesoro, stai bene?» Alzai lo sguardo verso mio padre, la sua figura non mi appariva nitida, ma la sua apprensione non poteva essermi nascosta. «Perché piangi?» Non provai neppure ad asciugarmi gli occhi, tanto le mie lacrime non si sarebbero fermate. 

«Ho combinato un disastro papà.»

«Oh che sarà mai, per voi giovani tutti i problemi sono delle tragedie.»

Sorrisi amaramente e alzai la testa verso il cielo; inevitabilmente la mia nuca si scontrò con il legno duro della porta. 

«Haneul! Ti sei fatta male?»

Negai col capo, mentre i singhiozzi uscivano uno dopo l'altro dalla mia gola. 

Mio padre iniziò a spazientirsi, ricordandomi bene da chi avevo preso il lato irascibile del mio carattere.

«Insomma! Vuoi dirmi che è successo? Potrei risolvere ogni tuo problema se solo me lo chiedessi.»

Sentivo un nodo alla gola stringere sempre di più, pronto a mozzarmi il fiato. Un tremendo mal di testa era sopraggiunto, seguito da una tremenda stanchezza. Non volevo dire ciò che mi affliggeva perché farlo avrebbe reso il problema consistente, reale, ma era un disastro che avevo creato io con le mie stesse mani e dovevo prenderne coscienza. 

«Papà, stavolta non penso potrai sistemare la situazione.» Le parole che pronunciai dopo divennero pesanti, però spingevano così tanto per uscire che non potei più trattenerle: «Sono stata in ospedale... Mi hanno fatto delle analisi e una visita.»

Il corpo di mio papà divenne teso, sempre più ansioso e preoccupato. Non potevo più tirarmi indietro, dovevo prendere quel masso sulle mie spalle e dividerlo, darne un frammento a qualcuno che mi avrebbe saputo guidare; così dissi quelle due ultime due parole. Due parole semplici, liete per molti ma tremendamente distruttive per me: due parole che rappresentavano i miei sogni acerbi e ormai infranti: «Sono incinta.»

Angolo me

Assente, ecco quello che sono stata, ma gli eventi si sono susseguiti in un modo che non potevo prevedere. Sono stata oberata di studio e poi è arrivata una notizia che aspettavo da tanto: ho finalmente potuto fare un intervento che aspettavo da almeno un anno. Nulla di grave, ma era davvero necessario. Dunque, ora sono qui, sul mio fantastico letto con il mio portatile di fronte, incapace di alzarmi e camminare, ma vogliosa di scrivere e rimediare a questa noia estrema ecco perciò il nuovo capitolo! Un mese di assenza per questa notizia bomba: HANEUL INCINTA. 

Impressioni? Probabilmente era qualcosa che vi aspettavate, ma avevo lasciato tanti indizi di proposito.

Spero il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per questa assenza lunghissima (più di un mese purtroppo); in questi giorni cercherò di scrivere qualche altro capitolo data la mia permanenza a letto obbligata. Grazie a tutti per aver letto, a presto

GAIA

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