Prologo

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Una folata di vento ti portò di fronte alla porta del mio asilo in un giorno uggioso di novembre. Avevo aperto immediatamente, convinta di trovare presto il volto di una madre ansiosa di rivedere il proprio bambino e invece mi ritrovai abbagliata dal tuo immutato sorriso.

«Haneul? Sei davvero tu?» Avevo provato a ricordare la tua voce per anni, eppure le imitazioni prodotte nella mia mente non erano affatto paragonabili a quel suono profondo e confortante. Il mio nome detto da te risuonava come una melodia lontana, degna del miglior drama.

«Taehyung?» mormorai rimanendo ferma sull'uscio della porta. «Che ci fai qui?»

«Allora non mi sono sbagliato...» Non so come ne fossi stato in grado, ma i tuoi occhi brillarono maggiormente facendo concorrenza alle stelle più luminose dell'universo. Avresti detto anche altro se una bambina non fosse spuntata alle mie spalle gattonando.

«Eccola la mia principessa!» esclamasti correndo a prendere in braccio la bambina. Sentì il mio cuore stringersi in una morsa a quella scena: sembravi essere proprio un bravo genitore.

«Sei venuto a prendere la piccola Hyun?» chiesi flebilmente, ricevendo un tuo assenso col capo.

«Ѐ la figlia di uno dei migliori amici» dicesti guardando la piccola con i tuoi occhi parlanti. La mia pelle iniziò a bruciare sotto il peso di centinaia di aghi invisibili, mentre osservavo le attenzioni particolari che le dedicavi . Avrei voluto fare o dire altro, ma un pianto disperato giunse dalla stanza affianco, dove gli altri bambini stavano giocando tra loro.

«Puoi mostrarmi la delega? Devo scappare» ti chiesi con una certa urgenza. Non volevo sembrarti scortese o indifferente, ma il lavoro mi chiamava.

La tua espressione mutò leggermente, divenendo un po' più sorpresa, poi mi consegnasti il foglio che ti autorizzava a portare la piccola con te. Annuì a vuoto, dirigendomi verso la stanza con gli altri bambini. Mi allontanai, lasciandoti nell'anticamera per prendere le cose di Hyun. Speravo saresti riapparso di nuovo sull'uscio con la tua gioia irrefrenabile, invece andasti via lasciandoti alle spalle solo il leggero cigolio della porta.

Il mio cuore batteva irrefrenabile, come se avessi partecipato a una maratona. 

Angolo me
Ed eccomi tornata con questa nuova storia! Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie per aver letto questo primo capitolo; spero vogliate continuare a leggere ancora di Haneul e Taehyung. 

GAIA

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