Capitolo 21

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Chanel's Pov:

Le storie d'amore, ogni canzone, ogni poema, racconta di un sentimento così puro, così personale, che lo fa sembrare l'apice del tutto. Tali opere raccontano anche di come questo sentimento, tanto stupendo, può diventare un lotta.

Una vera e propria sfida di sopravvivenza.
Come se tutto cercasse di portartelo via.

Essendo che sono un essere umano, mediamente fortunato, parlando in questi termini, anche i miei 'problemi con l'amore' non hanno tardato ad arrivare.

Come il fumo di una candela appena spenta, il mio cuore vaga senza uno scopo, incapace di subire influenze.

Grigio e impassibile.

Non è possibile però incolpare chi ha spento la candela, poiché si trattava di una scelta saggia e logica.

Mi ritrovai quindi senza nessuno a cui dare la colpa.
Avrei potuto darla al sistema, o alla società, ma erano già soggetti di tanti altri problemi che sarebbe inutile.

Sono passati quasi 2 anni da quella mia gita nel Queens, dove pensavo di aver sistemato tutto, dove avevo accesso la mia candela, come se fosse davvero possibile lasciarla accesa senza folate di vento.

Stark, o meglio, mio padre scoprii della mia candela con non troppe fatiche.

E in questo momento non so perché la sto rendendo così drammatica, sporadicamente tendo a fare così.

Non avrei potuto, in qualsiasi caso, nascondere  a lungo la fiamma che illuminava il mio cuore.

Peter mi portava tanta, troppa gioia.
Che la meritassi o no, poco importava, in quel momento ne ero in possesso.

Questa era la realtà dei fatti: dopo quasi un anno di una vita piena di gioie, la mia candela era stata spenta.

Mio padre aveva ragione, aveva portato validi argomenti alla sua tesi e sia io che Peter avevamo dovuto accettare la realtà dei fatti.
Mio padre mi disse però che quando le cose saranno più stabili, quando io sarò adulta potrò tornare nelle braccia di Peter.

Una promessa che al momento mi provava un sorriso, non manca troppo alla mia maggiore età.
Ma mi chiedo spesso se lui vorrà tutto questo nuovamente.

Ero anche perennemente tormentata dal pensiero che metà della squadra non ero più con me. La mia famiglia non c'era più.

Ero vuota.

Fui risvegliata dai miei pensieri, dallo sbattere della porta causato dalla mia migliore amica.
Shuri entrò con le sue cuffie addosso, probabilmente con il volume al massimo come al solito.

Ero in Wakanda da un paio di mesi e aiutavo con la ricerca scientifica del paese, come 'lavoro estivo'.

Erano successe tante cose in questi ultimi due anni, ma una delle più belle riguardava appunto la scoperta del Wakanda, l'apertura di questo paese tanto segreto al mondo.

È stato divertente rivelare a mio padre della mia amicizia con Shuri.
Lui era più che felice che mi dedicassi alla ricerca scientifica insieme a lei.

"Svegliata presto stamattina" commentò, "Lo sai che non dormo troppo" replicai velocemente.

In questi ultimi anni avevo talmente represso tutte le mie emozioni, che avevo perso la capacità di esprimerle al massimo, un po' di sensibilità in pratica.
Era come se sapevo di provare qualcosa, ma era sotto a talmente tante cose che non sapevo più come agire.

Forse stavo diventando un vulcaniano.
Non mi sarebbe dispiaciuto alla fine.

"Ma che cazzo" esclamò a gran voce Shuri, "Vieni qua muoviti!" mi ordinò facendo strani gesti con la mano.

Kid in love || Peter Parker #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora