8. Tessa

239 12 2
                                    


E' passata più di un'ora dall'orario prestabilito per la cena. 

"Forse dovremmo chiamarli" dico ad Hardin. Lui era sdraiato sul divano a guardare i cartoni con Emery e Auden. Appena sente quello che gli ho detto si alza, facendo attenzione a non pestare i giocattoli sul tappeto, e viene verso di me in cucina. 

"Magari sono solo in ritardo e non riescono a chiamarci perché avranno il cellulare scarico" Hardin prende due bicchieri dalla credenza sopra il lavandino e ci versa dentro il the alla pesca. Me ne porge uno e beviamo contemporaneamente. Il sapore mi ricorda tutte le notti passate insonni per cercare di fare addormentare Emery da piccola. Hardin mi riscuote dai miei pensieri consigliandomi di andare a farmi una doccia per calmarmi, assicurandomi che tra poco avrebbe chiamato Landon. Io annuisco sfinita. Finisco di pulire la cucina e poi salgo in camera per prendere dei vestiti puliti. Mentre sto per entrare nella doccia sento la porta del bagno aprirsi lentamente e una piccola figura che si piazza davanti al vetro della doccia.

"Mamma" dice la vocina. Emery aveva un'espressione strana, quasi schifata. 

"Dimmi tesoro, cosa succede?" le dico avvolgendomi nell'asciugamano attaccato al calorifero. Lei mi guarda in silenzio e aspetta che io abbia l'attenzione solo per lei. Mi siedo sullo sgabello bianco e la faccio sedere sulle mie gambe ma lei si oppone. 

"No mamma, non posso salire sulle tue gambe..." dice lei allontanandosi da me. "Ero venuta a dirti che lo zio Landon aveva risposto alla chiamata di papà ma..." "Ma cosa Emery?" le chiedo gentilmente anche se dentro di me stavo perdendo la pazienza. Da ragazza ne avevo molta ma da quando ci siamo trasferiti a Brooklyn e abbiamo avuto dei figli la mia pazienza è caduta in picchiata, anche se non lo do a vedere. 

Lei sposta lo sguardo dai miei occhi alle mie gambe...lì capisco che c'è qualcosa che non va. Abbasso lo sguardo e vedo solo una cosa. Sangue. Stavo perdendo sangue. Allibita cerco di nasconderlo e dico a mia figlia di andare a chiamare Hardin. Lei esce dal bagno correndo mentre io cerco di capire cosa mi sta succedendo. Non trovo tagli sulle gambe ne tanto meno graffi così capisco che tutto quel sangue può essere uscito solo da un posto. La porta del bagno si spalanca ed entra Hardin bianco dallo spavento. "Tessa, ma che cazzo succede?" chiede cercando di spostare l'asciugamano. Io alzo lo sguardo dalla macchia e appena incrocio i suoi occhi verdi, inizio a vedere tutto appannato. "Tessa mi sto preoccupando. Dimmi cosa è successo! Ti sei tagliata? Sei scivolata?" chiede lui cercando di capire cosa sia accaduto. Io vorrei tanto rispondere ma ho la bocca paralizzata e gli occhi intrisi di lacrime. "Io-" cerco di dire ma scoppio a piangere fragorosamente. Hardin mi abbraccia e senza che me ne renda conto mi strappa l'accappatoio di dosso, rimanendo con una faccia scioccata. "Oh Tess...mi dispiace tanto. Forse è meglio portarti all'ospedale" dice con voce tremante. Io annuisco sfinita. 


AFTER 6 - UN NUOVO INIZIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora