DI PROMESSE E COMPROMESSI (14)

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Come spesso accade con gli eventi traumatici, la mente di Nina decide deliberatamente di cancellare gli ultimi bruschi minuti di quel risveglio a casa di Max, rendendo le immagini, i discorsi - o meglio, quell'ultima, tagliente, frase - sfuocati, ...

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Come spesso accade con gli eventi traumatici, la mente di Nina decide deliberatamente di cancellare gli ultimi bruschi minuti di quel risveglio a casa di Max, rendendo le immagini, i discorsi - o meglio, quell'ultima, tagliente, frase - sfuocati, surreali. Anche quando si sforza di provare a riviverli i pensieri vengono autonomamente attratti da momenti più salienti, da quello sguardo attento nella luce calda della mattina, focalizzato solo su di lei; da quell'apparentemente insignificante confessione, sussurrata come fosse un peccato capitale; dal modo in cui i loro corpi avevano dato prova, durante la notte, di essere fatti ad incastro, l'uno per l'altra.

In confronto a quelle immagini, le cose brutte vengono messe da parte lasciando come segni del proprio passaggio piccoli frammenti insignificanti, come quando si passa una gomma da cancellare su un foglio bianco e i residui vengono spazzati via con un gesto indifferente della mano. Con la stessa leggerezza Nina si era persino messa a sorridere mentre, sulla Vespa, si era lasciata alle spalle casa di Max per tornare a casa, godendosi la bella mattinata estiva.

E allo stesso modo omette quel particolare mentre, una volta trascinata Benny in Atelier per la prova dei vestiti pronti, le riassume la scorsa serata tra un capo e l'altro. In realtà è ben poco ciò che si ritrova a poterle dire, con le orecchie dei presenti attorno, e comunque ciò che riesce a raccontare non ha lo spessore delle riflessioni che le avrebbe propinato se fossero state sole e avessero avuto più calma. Nina però è così impaziente di condividere quei momenti con qualcuno che non riesce a convincersi di aspettare.

Si interrompe ogni volta che la figlia della sarta, utilizzata come modella, esce dal camerino per mostrare le creazioni svolazzanti di Nina, accompagnata da un coro di "oooh" intonato dalle due ragazze e dall'esecutrice materiale del lavoro, per poi riprendere da dove si era fermata.

La prova degli otto vestiti pronti si articola quindi tra un <<Qui bisogna aggiustare l'orlo>> e un <<Ieri è stata la conferma che quello che c'è tra noi è diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai avuto>>, un <<Mi piacerebbe un po' meno tessuto qui>> e un <<Credo che d'ora in poi le cose andranno meglio>>.

Il tutto condito dalle espressioni di Benny, oscillanti in modo quasi schizofrenico dall'entusiasmo per i vestiti alla poca convinzione in merito alle affermazioni su Max.

In realtà, esattamente così come Nina si trattiene dal raccontarle determinate cose, allo stesso modo Benny non può esprimere liberamente il proprio parere sulla faccenda. Il che, per la prima, è tutto di guadagnato. Seta, cotone e chiffon dai toni pastello filtrano i giudizi della sua migliore amica, rendendo effimera qualsiasi cosa non sia leggera e candida come quei tessuti. 

<<Ho una sorpresa per voi>> esclama poi la sarta, parlando da dietro la tenda del camerino nel quale si era infilata per dare una mano a sua figlia a sfilare l'ultimo vestito.

Nina e Benny, rimaste sole nel salottino dell'atelier, si scambiano uno sguardo interrogativo.

La stanza è un graziosa, con le pareti circolari ricoperte di carta da parati rosa e stenditi colmi di vestiti incelofanati. Tre pesanti tende di velluto chiaro delimitano i camerini e uno specchio dalla cornice in oro occupa il centro esatto della circonferenza. Il suo riflesso rimanda l'immmagine delle due ragazze, sedute comode sul divanetto in stile retrò che sposa i gusti sofisticati della sarta.

I NERVI // MAX VERSTAPPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora