DI SIGARETTE BUTTATE (5)

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L'ultima volta che Nina è stata sul sedile passeggero mentre Max guidava, si trovavano all'interno di una Fiat Punto con la carrozzeria celeste e Max non aveva neanche la patente

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L'ultima volta che Nina è stata sul sedile passeggero mentre Max guidava, si trovavano all'interno di una Fiat Punto con la carrozzeria celeste e Max non aveva neanche la patente. Era l'estate del duemilaquindici. La macchina la rubava alla madre di Susie, una alla quale di mezzi di locomozione non glie ne è mai importato niente e che la Punto l'aveva acquistata da un amico giusto per avere qualcosa con un motore funzionante in caso di emergenze. In realtà quel bolide ha visto la luce del sole solo l'anno in cui Max decise di opporsi al loro solito modo di spostarsi per il Principato - la Vespa di Nina, guidata in lungo e in largo rigorosamente da lei - e piuttosto cominciò a rubare la mitica Fiat dal garage di Susie nella speranza che se mai qualcuno avesse deciso di fermarli, il suo essere Max Verstappen sarebbe bastato a fargliela scampare. Infondo era ormai da mesi un pilota ufficiale del Team RedBull in Formula Uno, a qualcosa sarebbe pur dovuto servire.

Avendo le immagini di quei momenti in testa, la radio non funzionante, il parabrezza perennemente sporco, la leva del cambio con il pomello delle marce montato al contrario, è quasi uno shock per Nina farsi portare in una macchina che si addica davvero a Max Verstappen.

Alla fine, nonostante le prese in giro e tutte le critiche alle quali lo sottoponeva, a lei anche la Punto andava bene. Non era una delle macchina da principessa alle quali era abituata ma non le è mai importato, non quando quei sedili erano costantemente pieno di risate - non di Max - e granelli di sabbia - che Max odiava-. Sapeva di estate, di momenti leggeri, di felicità.

La sua Aston Martin invece ha l'aspetto cattivo e un assetto sportivo, la carrozzeria blu notte. Max esce dal parcheggio per poi costeggiare le piscine e gettarsi tra le ampie strade di La Condamine. Tiene le braccia morbide, l'espressione concentrata. Lei è sprofondata sul sedile del passeggero con le gambe accavallate, lo sguardo rivolto oltre il finestrino.
Nessuno sembra voler accennare a parlare così Nina si allunga verso la radio e alza il volume dopo aver captato le prime note di una canzone che le piace parecchio. Schiocca le dita e poi muove le mani, accarezzando l'aria tesa dell'abitacolo e girando leggermente la testa per guardare il ragazzo al volante, un sorrisino divertito dipinto sul viso. Lui le lancia uno sguardo di traverso ma la sua espressione non cambia, tornando piuttosto a guardare la strada.

<<E sciogliti un po'>> si lamenta lei, dandogli uno scappellotto sul braccio.

<<Perché devi sempre essere così su di giri?>> domanda invece il ragazzo, con la stessa intonazione del rimprovero di Nina.

<<Perché tu non ti entusiasmi mai per niente>> controbatte, quasi con ovvietà <<Ed io devo esserlo per entrambi>>

<<E ora cosa ti entusiasma?>> chiede Max.

Prende una svolta a destra ed imbocca la strada che dopo qualche isolato arriva davanti a casa di Nina, ma come d'abitudine non accosta davanti al suo portone. Fa ancora qualche metro e quel gesto, per lei, è la conferma che le farà compagnia per la sigaretta della buona notte. Le sigarette. Non c'è mai stata una volta in cui ne abbia fumata solo una, quasi come se il doverne finire una e poi un'altra e un'altra ancora fosse la scusa per stare ancora un po' insieme.

I NERVI // MAX VERSTAPPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora