DEI NERVI (24.2)

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Nina non è mai stata in un vero e proprio circuito.

Fosse dipeso da lei, avrebbe continuato tranquillamente ad evitarli.

La Formula Uno e tutte le categorie minori, nelle quali correva Max quando si sono conosciuti, sono sempre state qualcosa da odiare, più che da amare. Pericoli inutili da un lato, dall'altro il motivo per cui Max era sempre in giro per il mondo.

L'unica volta che ha visto una gara, non l'ha fatto troppo per la competizione in .

Il Gran Premio di Monaco è un evento meraviglioso ed esclusivo, e alla maggior parte dei presenti non importa poi così tanto delle macchine che corrono.

Si era fermata a guardare la premiazione sul podio soltanto perché c'era finito Max. Max, col quale non parlava, ai tempi, da un anno e qualcosa. Max, col quale era ancora arrabbiata. Max, che se si fosse ritrovata davanti, probabilmente avrebbe bellamente ignorato, o addirittura glie ne avrebbe dette quattro.

Alla fine, era rimasta semplicemente a guardarlo da lontano.

Incantata.

Quanto le era sembrato grande, con il trofeo tra le mani e la tuta blu a fargli da corazza. E si era chiesta se quella nuova versione di lui, ogni tanto, pensasse alle notti passate sul loro muretto. Quante cose ricordasse ancora di lei, quante ne aveva dimenticate, quante aveva voluto dimenticarne.

E quanto le sembra diverso il Max che le cammina ora incontro.

Se solo Nina avesse saputo, in quel momento, quanto quel Max sul podio del Gran Premio di Monaco fosse più vicino al Max che conosceva rispetto al ragazzo che si ritrova davanti, forse avrebbe trovato il coraggio di andare a parlargli.

Forse, allora, avrebbe ancora avuto qualcosa da salvare.

Mentre quella speranza si affievolisce vedendolo arrivare.

<<Nena>> la chiama.

Max si ferma a pochi passi dall'ingresso del circuito di Zandvoort, dove le aveva detto di aspettarlo.

Le telecamere non erano riuscite a catturare l'aria distrutta che infesta il suo viso, ma dal vivo è così chiaro il suo malessere. Chiaro come non lo è mai stato.

Nina non riesce a trattenersi dall'allungare una mano verso la sua guancia. Accarezza con il pollice lo zigomo pronunciato, poi lo passa delicatamente sulle occhiaie violacee che gli incorniciano gli occhi chiari, quelle iridi tempestose che subito si incastrano in quelle più calde e dolci della ragazza.

Si sente fortunata, lei, a poterlo anche solo guardare ancora una volta. A poter trovare se stessa riflessa tra i contorni freddi di quelle lastre di ghiaccio. A riuscire ancora a credere, come sempre,  di vedere qualcosa al di là di quel muro, fin quasi a percepire il modo in cui la luce s'infrange tra le ombre dei fantasmi che ballano nella sua testa.

I NERVI // MAX VERSTAPPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora