DELLA SCOMPARSA (25)

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n.d.a. occhio al numero del capitolo

Nina appoggia la fronte contro il vetro del portone subito dopo aver digitato la combinazione corretta di numeri sul citofono

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Nina appoggia la fronte contro il vetro del portone
subito dopo aver digitato la combinazione corretta di numeri sul citofono. Aspetta battendo nervosamente il tallone per terra, un jingle metallico le fa compagnia nell'attesa.

Non perviene alcuna risposta.

Riprova premendo i tasti più velocemente, muovendo la gamba più nervosamente.

<<Aprimi, aprimi>> si ritrova a mormorare, mentre con i denti comincia a martoriarsi le unghie.

Sa che è lì, deve essere lì.

La sua macchina parcheggiata al solito posto è stata la prima cosa che ha notato quando è arrivata.

I pensieri che affollano la sua testa sono così brutti da convincerla che non riuscirà mai a liberarsene, che quello sarà il giorno in cui cambierà tutto e niente, niente potrà mai neanche assomigliare a ciò che ha vissuto prima. Quell'inferno nel quale si è trovata più volte a brancolare, persa, nel buio, ora le sembra quasi un ricordo felice.

Il che forse è un bene, si dice.

Riuscire a trasformare ciò che ha vissuto sino a quel momento, sino a quei giorni, in un qualcosa di bello, caloroso, splendente. Immagini radiose e confortarti alle quali aggrapparsi nella vita che verrà, che ora le sembra solo una serie infinita di giornate senza senso avvolte in una coltre fitta di nebbia.

Neppure il cielo sembra davvero azzurro. Il sole è alto nel cielo ma non la riscalda, nemmeno la sfiora.

E anche questa volta il campanello suona a vuoto.

Prima che possa pensare di mettersi a citofonare a tutto il resto del palazzo, o peggio ancora distruggersi provando sfondare il portone con una spallata, decide di fare una chiamata.

Quasi non riesce a tenere il cellulare tra le mani tanto le tremano e comporre il numero di Serge, per quanto il suo nome sia tra le chiamate recenti, le porta via innumerevoli attimi preziosi.

<<Dimmi che stai arrivando>> mormora, come fosse una preghiera, non appena il ragazzo dall'altro capo del telefono risponde.

<<Sto girando l'angolo>>

Serge non aggiunge altro.

Non serve, anche perchè a Nina basta voltare il capo verso l'inizio della strada per catturare l'immagine di una macchina che impegna l'incrocio e prosegue velocemente verso di lei. Il fatto che lui sia lì, per quanto insignificante, la fa quasi scoppiare in un pianto liberatorio.

Non sopravviverebbe da sola.

Non ne è mai stata capace.

Il ragazzo ferma la macchina nel primo spazio che trova, finendo con le ruote davanti sul marciapiede e fregandosene del passo carrabile appeso sulla serranda che si ritrova a bloccare. Si precipita fuori dalla vettura e corre verso Nina, la quale in modo istintivo allunga entrambe le mani verso di lui.

I NERVI // MAX VERSTAPPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora