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Finalmente il fatidico giorno è arrivato, l'ho atteso così tanto e ho pregato così tante volte i miei genitori che probabilmente le parole che ho più pronunciato in questi anni sono state "vi prego"; ma adesso non mi fermerà niente e nessuno.
Sono nata babbana e da genitori babbani, ma il mio destino è essere una strega, sono l'eccezione che conferma la regola insomma.
L'ho sempre saputo.

Mi sono sempre chiesta come facessi a compiere certi avvenimenti che gli altri umani non riuscivano a fare e alla fine l'ho capito, o meglio me l'ha fatto capire quella lettera color crema chiusa con un sigillo rosso in cera: la mia lettera per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, insieme al biglietto per l' 'Hogwarts Express' al binario 9 ¾.
Il problema è che non ho mai sentito parlare di un binario con questo numero, non so come farò a raggiungerlo.

Come ho già detto, ho dovuto pregare i miei fino al midollo.
Erano scettici e non credevano che io potessi compiere azioni definibili 'magie', ma quella lettera è stata il mio salva vita che ha convinto i miei a lasciarmi andare e partire per questo viaggio, so per certa che sarà meraviglioso.

In realtà non so un bel niente di come funziona la scuola, di cosa dovrò fare o come dovrò comportarmi so solo cosa devo avere per andare ad Hogwarts: una bacchetta, un animale da compagnia tra gufi, gatti o rospi, un calderone e i vari libri.
C'è un solo posto dove poter reperire tutto ciò, ovvero Diagon Alley.

Un posto a dir poco magico, dove non faccio altro che guardarmi intorno.
Decido di guardare di nuovo la mia lista e parto dal primo oggetto che leggo scritto: una bacchetta.
Ho sentito rammentare molto un certo negozio 'Ollivander' dicono che sia il migliore per avere la propria prima bacchetta.

Un negozio interamente in legno e ogni spazio che potesse essere vuoto, era riempito da scatole e scatole di bacchette.
Un signore anziano mi si palesa davanti.

"Buongiorno" sorrido, eccitata per ciò che sarebbe successo.

"Buongiorno a lei, signorina..." mi dice lui incitandomi a dire il mio nome.

"Fox, Saturnia Fox signore"
Si lo so, chi cavolo chiama la propria figlia 'Saturnia'?
Beh, dei genitori appassionati di astronomia, ecco chi.

Il signor Ollivander mi fece un paio di domande del tipo quale fosse la mia paura, cosa apprezzo e cosa no, cosa conta di più per me, eccetra eccetra.
Non so a cosa gli servissero esattamente le mie risposte, ma dopo che le ha udite andò a prendere una tra le tante scatole che erano nel suo negozio.

Tirò fuori quel pezzo di legno dalla scatola con tutta la cura e delicatezza del mondo, come se fosse oro e iniziò a sussurrare qualcosa.

"Legno di pioppo tremulo di 10 pollici e ¼, con un nucleo di pelo di unicorno e flessibilità ragionevolmente morbida." disse osservando la bacchetta e tastandola tra le mani per poi porgermela.

Ero incantata dalle sue parole e il suo comportamento, sembrava quasi che venerasse quell'oggetto come un dio; si vede che quest'uomo ama il suo lavoro.
Afferrai quel bastoncino di legno osservando quelle venature e quei dettagli così curati tra cui, ironia della sorte, il manico che aveva gli anelli di Saturno intagliati sopra.

Mentre osservavo quel legno lavorato mi sentivo come piena di energia, come se la sentissi mia quella bacchetta e infatti fu così, dato che il signor Ollivander la rimise nella scatola e me la porse sorridendo.

Questa fu una delle prime esperienze nel vero mondo della magia e mi sentivo entusiasta.
Dopo aver raccolto tutto ciò che mi sarebbe servito mi diressi con il mio carrello verso la stazione.
Avevo scelto un gufo, o meglio una civetta delle nevi, appena l'ho inquadrata è stato amore a prima vista.
E ho già scelto il suo nome: Ice, direi azzeccato.

Sarò stata una buona mezz'ora a cercare quel dannato binario 9 ¾, ho anche chiesto ad uno dei macchinisti e mi ha guardata quasi fossi pazza.

"Ogni anno la stessa storia, pieno zeppo di babbani" quell'ultima parola catturò particolarmente la mia attenzione.

"Forza, il binario 9 ¾ è di qua!" sicuramente non stava parlando con me, ma seguii quella signora dai capelli rossi, proprio come i pargoletti che portava con se.

Ero arrivata tra i binari 9 e 10 quando quelle teste rosse si fermarono, mi misi in disparte per vedere come avrebbero fatto per raggiungere questo famigerato binario.

"Avanti Percy, prima tu" vidi quel ragazzo appostarsi davanti al muretto tra i due binari e correre dritto per dritto verso di esso, ero già pronta a chiamare il 118 finché non lo vidi sparire tra le mattonelle.

"Oh mio dio... sono proprio nel posto giusto!" pensai mentre rimasi spiazzata da quella scena.

"Fred tocca a te" incitò la donna al prossimo dei suoi, cinque ormai rimasti quattro, figli.

"Lui non è Fred, io sono Fred!" ribatté il ragazzino accanto a lui.

"Parola mia, insomma, e dici di essere nostra madre!?"

"Oh, scusami tanto George" beh, come biasimarla? Quei due ragazzi erano due gemelli veramente identici.

Il George in questione si appostò dove era poco prima l'altro ragazzo svanito.

"Te l'ho fatta, io sono Fred!" disse la testa rossa prima oltre passare quel muro di mattoni, seguito subito dopo dal gemello.

Non potei fare a meno di ridere a quella scena, evidentemente erano dei gran burloni.
Erano rimasti solo una bambina e un altro ragazzino dai capelli rossi oltre alla madre, mi avvicinai per chiedere maggiori informazioni per raggiungere il treno per Hogwarts.

"Oh, tranquilla cara, anche per Ron è il primo anno ad Hogwarts" disse riferendosi al ragazzino vicino a me.

"Devi solo andare dritta verso il muro tra il binario 9 e 10, fallo di fretta se sei nervosa" concludette e io seguii alla lettera il suo consiglio, dato che si, ero nervosa e anche parecchio.

Mi posizionai con il mio carrello proprio come avevano fatto i maghi precedenti a me; feci un gran respiro profondo ad occhi chiusi e quando mi sentii pronta, i miei occhi si aprirono e corsi con decisione contro quel muro.

"È la mia fine" pensai, ma per fortuna anche io passai illesa dall'altra parte del muro dove era presente un treno a vapore fumante ansioso di partire, proprio come me.

In pochi minuti ero già in viaggio verso quella meta che tanto ho bramato e sognato in questi ultimi anni, Hogwarts sto arrivando.


Spazio autrice 🪐

Ciao a tutti!
Si, lo so, è praticamente la copia del film ma perdonatemela perché non avevo proprio di idea di come iniziare questa ff.
Nel corso della storia prenderò molta ispirazione dal film, soprattutto per le scene di Fred e George ma vi assicuro che la storia sarà diversa.
A proposito di loro, non so ancora esattamente su chi incentrare la storia dei due perciò commentate e aiutatemi thaaaanks.
Grazie per aver letto fino a qui, ci ribecchiamo al prossimo capitolo.

Ginger Love | Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora