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Pov Saturnia

Alla fine della partita, nello spogliatoio, non parlai con nessuno, neanche con Pansy che era entrata apposta per sapere come io stessi, ma non proferii parola.
Capì che avrei parlato quando mi sarei sentita pronta a farlo, così rinunciò al momento e uscì dallo spogliatoio per dirigersi al nostro dormitorio.

Mi sedetti sulla panchina con i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani.
Non sapevo cosa pensare, ero sconvolta, non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione del genere.
Raccolsi le mie forze, mi alzai e uscii dallo spogliatoio e la prima cosa, o meglio, persona che vidi fu proprio lui.
Alla sua vista divenni furiosa, provavo solo che rabbia; lui si avvicinò a me per parlarmi.

"Tutto bene?" mi chiese con un tono timido, quasi intimidito da me.

"Oh, alla grande" ma non lo era affatto e a quanto pare lui lo capì.

"Volevo... solo aiutarti" mormorò vagamente.

"Non ho bisogno del tuo aiuto Fred Weasley, credi che io non sia capace di proteggermi da sola?!" sbottai. Tutta la mia rabbia e la mia confusione stavano uscendo fuori.

"No... io non intend-" fu interrotto dalle mie parole.

"Non ho bisogno che qualcuno mi faccia da guardia del corpo e tu non sei da meno.
Il Quidditch è un gioco duro e brutale e lo sai meglio di me, se mi devo prendere un bolide dritto in faccia perché non sono stata capace di fermarlo, me lo devo prendere e imparare la lezione" lui mi stava guardando con tanto d'occhi.

"Non c'è posto per le tue carinerie in partita solo perché abbiamo parlato un paio di volte, Weasley, non voglio che tu abbia a che fare con me e tanto meno che tu mi protegga.
Nemmeno sei della mia squadra, perché diavolo ti dovrebbe importare di me?"

"S-scusami, io non volevo provocar-" fu interrotto di nuovo da me, le parole mi stavano uscendo fuori come fiumi in piena.

"E non ho bisogno nemmeno delle tue scuse, risparmiatele, voglio solo che tu mi stia alla larga adesso, vivi la tua vita e non immischiarmi. Non sono debole, non ho bisogno di te mentre gioco, ne di nessun altro" la sua espressione era cupa, preoccupata e delusa.

Sembrava avesse gli occhi lucidi.
Se ne andò senza rispondermi o dirmi altro.
Fece solo un cenno col capo in segno di aver afferrato le mie parole e sparì dopo qualche metro dentro al castello.
Ammetto di non essere stata molto educata, ma ciò che provavo dovevo dirglielo in qualche modo ed è stato meglio così, mi ero liberata di ciò che avevo dentro.

Chissà i suoi compagni cosa avranno pensato di lui, probabilmente un traditore della propria casa.
Per quanto io ne sappia non è mai successo niente del genere sul campo da Quidditch; in quale universo un giocatore ne protegge uno dell'altra squadra? Evidentemente nell'universo di Fred Weasley.

Stremata e ancora un po' scossa mi diressi verso il mio dormitorio e dopo un nella doccia calda e rilassante mi sdraiai sul letto, cercando di mettere il più in ordine possibile i miei pensieri.
Non mi sono pentita per come mi sono comportata con lui, se l'è meritato, gli ho parlato così d'impulso anche per mettergli le cose in chiaro.
La mia riflessione venne interrotta dalle parole di Pansy.

"Come ti senti?" mi chiese semplicemente mentre dava un'occhiata alla mappa del Malandrino; sospirai.

"Non lo so" dissi soltanto.

"Ho sentito come gli hai parlato, era la rabbia?" la mia risposta fu ovvia.

"Anche"

"Lo vuoi davvero alla larga da te? Vuoi davvero che non abbiate più a che fare voi due?"

"No..." e anche questa risposta fu ovvia allo stesso modo.

Si, insomma, mi aveva colta di sorpresa in modo negativo e mi ha fatta sentire una debole e incapace.
E, riflettendo sulla scena di prima, non l'ho neanche fatto parlare per esprimere la sua versione.
Non sapevo cosa avesse provato in quel momento, il vero motivo per cui avesse agito in quel modo nei miei confronti.
Sentirsi in colpa non è da me, ma non mi è sembrato giusto per lui.

"Dovresti chiedergli scusa, magari lui se ne farebbe qualcosa" disse riferendosi alla mia frase contro di lui ed effettivamente aveva ragione.

Ero ancora arrabbiata per ciò che mi era successo, non è una cosa imperdonabile, ma in un certo senso mi aveva ferita nell'orgoglio, che è una delle cose più importanti per me.

"Secondo te perché l'ha fatto?" alla mia domanda Pansy scoppiò in una risata.

"Davvero me lo stai chiedendo? Credevo tu fossi abbastanza astuta, Urnia" ero confusa, ma per lei era talmente ovvio.

"È cotto, mia cara" stavolta una risata scappò a me. Ecco un'altra delle sue "fantasie romantiche", dovrebbe seriamente smetterla.

"Oh, si, certo ed io non ho il sanguemarcio. L'altra sera stava appiccicato ad Angelina Johnson"

"Johnson stava appiccicata a lui" mi corresse.

"Ho incontrato George quando sono uscita dallo spogliatoio. Abbiamo parlato e mi ha sperperato i sentimenti del suo gemello, dopo ciò, ci siamo messi ad origliare" oh bene, non bastava solo lei a farsi i filmini? Ma se George le ha detto così le cose potrebbero essere vere.

"E quindi tu..." temevo che di rimando lei avesse detto cose a George Weasley, che non stavano ne in cielo né in terra, e lui le avesse ricapitate a Fred.

"Oh, per Merlino, no! Non sono così stupida" rise.

"Il tuo folle amore è al sicuro con me" ammiccò e io le lanciai il cuscino contro chiedendole di smetterla di pensarlo.
Quasi quasi, per ripicca, avrei potuto fare la stessa cosa prendendo lei e George come coppia.

«Due gemelli e due migliori amiche come coppie, sarebbe divertente, perché no?» pensai, ironicamente, è ovvio.

A quel punto non mi restava altro che parlare di nuovo con Fred, ma con quale faccia avrei potuto? Non che mi vergognassi, ma avevo riconosciuto di essere stata maleducata e aggressiva nei suoi confronti, avevo sbagliato ed era giusto che io rimediassi ai miei errori.




Spazio autrice 🪐
Ciao a tutti!
Scusate se non pubblico da un po' di giorni, ma ecco a voi un capitolo fresco fresco di scrittura.
Come vi è sembrato? Spero che vi piaccia.
Fatemi sapere con un commento o una stellina la vostra opinione.
Kisses.

Ginger Love | Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora