ᴠɪɪɪ

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Pov Saturnia

Ciò che vidi appena mi sentii chiamare fu quasi peggio del Molliccio di poco fa.
Ma perché deve sempre avercela con me, non ha di meglio da fare quel ragazzo?
Dissi a Pansy che l'avrei raggiunta a pranzo appena finito con lui e avergli dato una bella lezione.
Mi avvicinai al ragazzo alto e dai capelli rossi.

"Che diavolo vuoi Fred Weasley?" chiesi a colpo sicuro.

"Beh, almeno stavolta hai azzeccato il mio nome" la sua risatina mi fece innervosire più del dovuto.

Cosa si aspettava? Che sbagliassi di nuovo il suo nome dopo aver capito benissimo come distinguerli, George non mi aveva mai dato fastidio in quei giorni, solo lui, che era il più odioso.

"Se sei qua per prendermi in giro o infastidirmi ti consiglio di girare a largo, non è il momento. Non è mai il momento" dissi guardandolo esasperata.

"Uh, altrim-..." si bloccò, per poi riprendere subito dopo.

"Cioè, no, non sono qui per questo, stavo solo passando per i corridoi e ti ho vista"

"E quindi cosa vuoi da me?" ero spazientita e con una fame terribile, volevo tagliarla corto.

"Voglio solo porgerti le mie scuse, insomma, per averti disturbata quel giorno in biblioteca e averti dato fastidio" beh, è già qualcosa.

"Accetto le tue scuse, tutto qui?" lo guardai con il busto girato, pronta ad andarmene.

"Hai paura di te stessa?" quella domanda fu la goccia che fece traboccare il vaso, mi aveva vista in classe.

"Non sono affari tuoi" dissi definitivamente prima di camminare nel corridoio verso la mensa.

Dopo qualche secondo sentii dei passi svelti dietro di me e poi di nuovo la sua voce.

"No aspetta Fox" si piazzò davanti a me, alto com'era incuteva quasi paura... si fa per dire.

"Senti, so che tra noi non scorre buon sangue" lo guardai con un sopracciglio inarcato, pensando che si stesse prendendo gioco delle mie origini ed evidentemente deve essersene accorto perché si corresse.

"Intendo dire che so che non siamo in buoni rapporti, ma voglio avere l'occasione per rimediare" sembrava sincero.

"E perché ti importa tanto, sentiamo" mi misi a braccia conserte attendendo la sua risposta.

"Siamo partiti con il piede sbagliato sin dall'inizio per colpa mia, o meglio di George, quella battuta è stata una sua idea" un sorriso che non riuscii a trattenere si fece spazio sul mio volto, scossi la testa.

"Ma qui dentro non c'è persona di cui io non sia amico e vorrei fare lo stesso con te, per la mia fama in amicizia insomma" ma non si annoia mai di fare battute? Devo ammettere però, che quelle parole non hanno fatto smontare il sorriso che avevo già sul volto.

Gli avrei dato una seconda chance, sperando che se la sarebbe giocata bene; dopo tutto nemmeno io voglio passare il resto dei miei anni qui ad Hogwarts con un ragazzo che appena lo vedo mi viene il voltastomaco.
Annuii e mi misi seduta sulla piccola panchina in pietra.

"Non mi hai ancora risposto però" disse ed io sospirai arrendendomi.

"Non ho paura di me stessa" dissi poggiando la schiena e la testa al muro freddo e duro.

Ginger Love | Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora