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Pov Saturnia

Era passata una settimana dall'ultima volta che ho avuto il mal onore di avere a che fare con quel Fred Weasley e sinceramente me la stavo spassando a meraviglia senza la sua presenza.

Il mio studio non è più stato interrotto da nessuna voce irritante o scherzo altrettanto irritante, e potei finire la mia ricerca per il professor Piton in tranquillità.

Come tutte le mattine mi ritrovai in Sala Grande a bere il mio latte macchiato, aprii l'agenda per dare un'occhiata all'orario della giornata: due ore con erbologia, trasfigurazione, storia della magia, pozioni, pozioni e infine difesa contro le arti oscure.

Quest'anno il nostro insegnante era il professor Remus Lupin, un tipo mingherlino con i capelli schiacciati e un paio di baffi folti, ma abbastanza simpatico.

Per le prime due ore della giornata mi annoiai abbastanza. Non mi piace erbologia, o meglio, non ne sono così appassionata anche se in realtà mi piacerebbe saperne di più per cultura personale, ma proprio non riesco a trovarla interessante a differenza di Pansy, lei ed erbologia sono fatte l'una per l'altra e per questo le lezioni sono più leggere con lei che mi da una mano.

Trasfigurazione invece la trovo molto interessante, anche se devo dire che dovrò esercitarmi ancora parecchio per far in modo che il mio gufo si trasformi perfettamente in un bicchiere di cristallo, invece che un vaso con le piume.

Pozioni? Il mio cavallo di battaglia.
Non per vantarmi, ma tutti mi ammirano per questo.
Ogni tanto si vede qualche calderone strabordare o fumare, ma state sicuri che non è il mio. Sono una stra precisa e mi piace unire degli ingredienti per formare qualcosa di nuovo, ecco perché amo pozioni e ci sono così portata.

Arrivò l'ora di difesa contro le arti oscure.
Il professor Lupin ci piazzò davanti un armadio con specchi, il cui interno sembrava non veder l'ora di uscire da lì dentro.
Che cosa mia ci sarà?
La mia domanda ebbe presto risposta: un Molliccio.
Una creatura che assume la forma della paura più grande di chi ha davanti e ciò che serve per sconfiggerlo sono le risate.

Una volta trovati davanti al molliccio avremmo dovuto pensare a qualcosa di divertente per far passare la nostra paura, agitare la bacchetta contro il Molliccio e dire "Riddikulus".

Non ci avevo mai pensato veramente, ma se nemmeno io so quale possa essere la mia paura, come farà il Molliccio a prendere la forma di essa?.
Non rivolsi la domanda al professore, mi sarei lasciata rispondere dal tempo.

Lupin chiamò un ragazzo Grifondoro, Neville Paciock, per fare una dimostrazione a tutti gli altri e il risultato fu il professor Piton con degli abiti veramente ridicoli che fecero scoppiare a ridere la classe intera, persino Malfoy rise a quella scena.

Ci fece mettere in fila indiana, uno dietro l'altro, per affrontare quella creatura; ci accompagnava una musica da cabaret, giusto per fare più atmosfera.
Dopo aver visto ragni, serpenti, clown e galline addirittura, era finalmente arrivato il mio turno.
Io stessa mi stavo chiedendo che forma avrebbe preso quel Molliccio ed in effetti ci mise un po' prima di cambiare forma da quel pollo arrosto che avevo davanti.

Ci fu un miscuglio insensato e astratto di forme finché la creatura non si palesò con una ben precisa.
Era una persona. Una persona che conoscevo fin troppo bene. Ero io, ma non io.
Avevo un aspetto trasandato e malconcio, gli occhi rossi e gonfi per le lacrime che mi scorrevano sulle guance, scuotevo la testa guardandomi, con un'espressione quasi disgustata.

Avevo paura? Si, eccome se ne avevo, perché avevo perfettamente capito che cosa avevo davanti: il mio fallimento.
Io che non ero riuscita in nessuno dei miei intenti, delusa e disgustata da me stessa; quasi non mi riuscivo a guardare in quelle condizioni, avrei voluto andarmene.
Per questo raccolsi tutto il coraggio che avevo in corpo e agitai la bacchetta contro me stessa.

"Riddikulus!" dissi forte e molto chiaramente.
Apparve un'immagine di me vestita da ballerina, con tanto di tutù rosa, coroncina e plié.

Beh, si, ero abbastanza ridicola in quel modo e le risate provocate dagli altri bastarono per sistemare il molliccio, ma non quello che provavo dentro di me in quel momento.
Una sensazione strana, come se qualcuno mi avesse appena rovinato una vita intera, il che non è molto lontano dalla mia vera paura.

Pov Fred

Cosa c'è di meglio se non una passeggiata per i corridoi nell'ora più noiosa di tutta la giornata, ovvero divinazione?

Stavo passando davanti ad una classe dei sotterranei quando sentii una parola che mi fece drizzare tutti i capelli: Riddikulus.
"Adesso sì che mi diverto" pensai.
Ecco cosa c'era di meglio rispetto a passeggiare per i corridoi, scoprire le paure degli altri.

La porta era socchiusa abbastanza per poter adocchiare all'interno e ovviamente il mio sguardo cadde immediatamente su di Lei, che era in fila e composta ad aspettare il suo turno, che poco dopo arrivò.

Il Molliccio si trasformò e ciò che apparve mi fece rimanere perplesso: era lei stessa, solo con un aspetto molto diverso e cupo, stava addirittura piangendo.
Quell'immagine durò poco, finché non si trasformò in una perfetta ballerina di danza classica; gli altri risero ma io in realtà la trovai molto carina, anche se, in effetti, un po' inverosimile.

Che cosa significava? Perché aveva assunto la sua stessa forma, ha per caso paura di se stessa? Ma no, lei si ama, ha più autostima lei che due Malfoy messi insieme.
Dovevo scoprire di più.

Mi appostai in una angolo fuori dalla classe, dato che ormai la lezione sarebbe finita di lì a breve, in modo che non potesse vedermi subito.
E infatti, poco dopo, branchi di ragazzini stavano uscendo dalla porta in legno; appena vidi le due chiome nere, la sua e quella di Pansy Parkinson, uscire dalla classe la chiamai.

In tutta risposta si girò e, una volta aver realizzato la mia presenza, la sua espressione divenne un misto di rabbia e disgusto, ah, quanto adoro quando fa così.
Okay, no Fred, ricorda i consigli di George, non devo assillarla. Le avrei solo parlato di quello che avevo visto.
Disse qualcosa alla sua amica per poi dirigersi verso di me, con ancora quell'espressione in viso.

"Che diavolo vuoi Fred Weasley?" mi chiese guardandomi, dicendo il mio nome a colpo sicuro.

"Beh, almeno sta volta hai azzeccato il mio nome" inizi male Fred, datti una calmata.

Spazio Autrice 🪐

Ehilà everyone, spero che stiate bene, scusate se non ho aggiornato per un paio di giorni ma ora eccomi qua.
Spero che questi capitolo vi piaccia, in caso lasciate una stellina e commentate, secondo voi cosa succederà?
Kisses.

Ginger Love | Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora