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Era iniziato un nuovo giorno tra le mura color crema di Hogwarts, un nuovo giorno senza aver risolto, parlato o aver scambiato uno sguardo con Fred Weasley.

Ho provato e riprovato più a volte a trovare il momento giusto per scusarmi e parlare con lui, dirgli che mi dispiace, ma era come se lui cercasse di evitarmi in tutti i modi.

Durante i pasti non mi rivolgeva neanche un occhiataccia scherzosa, come faceva sempre, durante gli allenamenti di Quidditch neanche uno sguardo di sfida e se mi vedeva per i corridoi cambiava strada, anche a costo di dividersi dal suo gemello George.

Beh, in fondo, come biasimarlo? Era esattamente quello che gli avevo chiesto di fare, certo, ero inondata di rabbia e frustrazione ma non avrei mai voluto una cosa del genere.
Era un ragazzo gentile e premuroso, stavamo diventando davvero ottimi amici, e io ho rovinato tutto.

Quel giorno mi fu particolarmente difficile alzarmi dal letto: ero tutta dolorante a causa degli allenamenti della squadra, che ormai Draco stava organizzando praticamente per tutti i giorni della settimana; per non parlare della stanchezza riguardo allo studio, la professoressa McGranitt ci aveva dato da fare una ricerca immensa per trasfigurazione.

Guardandomi allo specchio stavo quasi per spaventarmi da quanto fossi messa male: occhiaie, capelli scompigliati e annodati, ma niente che un incantesimo e una bella rinfrescata non potesse risolvere.

Mentre Pansy si stava preparando potei dare un'occhiata alla Mappa del Malandrino e ovviamente i miei occhi furono catturati da un nome in particolare, in Sala Grande insieme al suo gemello; ed era proprio dove io e Pansy dovevamo andare.
Dopotutto, anche noi dovevamo fare colazione, no?

Piegai il pezzo di pergamena per poi posarlo nella tasca interna della mia toga, insieme alla bacchetta e ci dirigemmo verso la rampa di scale in salita.

Sospirai quando vidi Fred così silenzioso e di cattivo umore, sembrava come preoccupato e... deluso, forse.
Qualunque sensazione o emozione stesse provando non era sicuramente positiva.

Non avevo ancora finito il mio pasto quando mi alzai per corrergli dietro.
Era ancora presto per le lezioni, c'erano pochi studenti in giro a quell'ora e George era rimasto al tavolo in Sala Grande: il momento perfetto per parlargli

"Fred... aspetta" dissi, cercando di attirare la sua attenzione, ma invano.

"Fred Weasley!" gridai stavolta, il ragazzo che stavo cercando di raggiungere si fermò di colpo, prima di girarsi.

Feci un respiro profondo prima di iniziare a parlare di nuovo.

"Fred senti, mi dispiace, okay? Non avrei dovuto parlarti in quel modo irrispettoso e maleducato, ero arrabbiata, frustrata dalla situazione e non riuscivo a controllare le parole. Non ho nemmeno lasciato che tu potessi spiegarmi e sono qui anche per questo" parlai senza fare nemmeno una pausa, sapevo esattamente come scusarmi, mi ha lasciato giorni e giorni per pensarci.

"Non volevo che tu mi ignorassi davvero, sono stata avventata e non ho riflettuto su ciò che stavo dicendo, ma se fosse stato vero ti ringrazio per aver fatto come desiderato" in quel momento mi resi conto che, di nuovo, non avevo ancora lasciato che potesse parlare.

Lui mi guardava con quello sguardo.
Quello sguardo così mortificato e dispiaciuto, ma tutto quel che c'era di negativo sul suo volto venne rimpiazzato da uno dei suoi sorrisi così dolci.

"Volevo solo proteggerti e ci sono riuscito, perché non avrei dovuto farlo? I babbani lo chiamano fair play, no?" una leggera risata mi sfuggì alla sua ultima domanda, ma riguardo alla prima avevo da ridire.

"Beh, è stato gentile e valoroso da parte tua, ma voglio solo giocare a Quidditch come è giusto che sia, senza cavalieri che mi proteggano, capisci che intendo?" lo stavo guardando dal basso con tanto di collo inclinato, a causa della nostra differenza di statura, e sinceramente non so come abbia fatto a non scoppiarmi a ridere in faccia.

"Certo, il mio lavoro da guardia del corpo si è concluso" rispose facendomi sorridere.

"Scusami, di nuovo"

"Scuse accettate" e mi abbracciò.

Per la seconda volta potei sentire quel calore sulla mia pelle, le sue braccia possenti attorno al mio corpo così piccolo rispetto al suo.
Sentivo il suo respiro sul mio collo e le sue grandi mani accarezzarmi la schiena delicatamente, mentre lo stringevo a me con gli occhi chiusi, per godermi a pieno quel momento.

"Senti, mancano ancora dieci minuti prima delle lezioni, che ne dici di divertirti un po' con me?" mi accigliai alla sua proposta, sembrava che volesse intendere altro con quella formula.

"Oh, no, intendevo fare uno scherzo a qualcuno" che stupida, era ovvio che intendesse quello.

"Uno scherzo? Non fai altro che divertirti in questo modo, vero?" non so se fosse una buona idea, a me per prima non piace ricevere scherzi.

"Beh, più o meno. Non vuoi farti perdonare?" mi chiese di tirare fuori la Mappa e acconsentii.

Una volta decisa la sua preda mi condusse all'angolo del corridoio e curiosò per un attimo oltre quello, prima che un sorriso complice si formasse sul suo viso.

"Sta a vedere" estrasse dalla tasca interna della sua toga una piccola scatola con dentro un cioccolatino.

Agitò la bacchetta e con un 'Wingardium Leviosa' esso si sollevò a mezz'aria fluttuando fino a posarsi a terra vicino alla sua preda.
Non potei non sbirciare e il pensiero che il custode di Hogwarts, Argus Gazza, fosse la sua vittima faceva già ridere.

Mrs Purr miagolò accanto al suo padrone, forse attirata dall'odore di cioccolato; in pochi secondi quel dolcetto finì in bocca al suo destinatario.
Quel viso rugoso e malconcio iniziò a riempirsi di acne e brufoli schifosi di ogni genere.
Una sonora risata partì dalle nostre bocche, ma dovemmo iniziare a correre per non farci beccare da lui, una volta abbastanza lontani ci fermammo con il fiatone, ma felici.

"Devo ammettere... che è stato esilarante" ammisi, tra le risate e il respiro affannoso cercando di prendere fiato.

"Vero? Non è poi così male. Non lo avevo ancora testato su nessuno quel cioccolato brufoloso, George ne sarà felice almeno quanto me" sorrise soddisfatto.

"Lo avete creato voi?" chiese estremamente sorpresa.

"Oh, si. Sai il sogno di me e George è aprire un negozio di oggetti per scherzi a Diagon Alley" beh, ambiziosi direi.

"So che ci riuscirete di sicuro se continuerete così"

Potei ritenermi soddisfatta della giornata già da quella mattina.
Per aver risolto la situazione con Fred ed aver assistito ad una scena così esilarante e divertente come Argus Gazza pieno di brufoli; non me lo scorderò mai e devo ringraziare Fred per questo.

Mentre mi dirigevo verso il cortile esterno, per la lezione di erbologia, incrociai Angelina Johnson che non sembrava esattamente di buon umore nel vedermi.


Spazio Autrice 🪐
Ciao regaz!
Come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto e se è così fatemelo sapere con una stellina o un commento.
Kisses.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2021 ⏰

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