7. Una felice atmosfera natalizia.

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"Sshh, zitta o ci scoprono." Esclamai con la voce attutita dalla pelle di lei, mentre le mie labbra continuarono a vagare tra l'incavo del suo collo e la clavicola.

Quello era decisamente un rimprovero anche per me stesso, visto che quei suoi gemiti smorzati mi stavano mandando in pappa il cervello.

Sperai di zittirla con un bacio, ma lei continuava a mugolare anche con la mia lingua nella bocca.

Quel suono era come un cazzo di afrodisiaco. Trattenermi stava risultando più difficile del previsto.

Me ne stavo in piedi, con i pantaloni abbassati fino alle ginocchia e le gambe nude di Lucy a circondarmi i fianchi. Era seduta sul bordo del lavandino e continuava a graffiarmi la schiena con le unghie ogni volta che entravo ed uscivo in lei.
Aveva il capo buttato leggermente all'indietro, il suo volto accaldato era una maschera di puro piacere ed io me ne compiacevo ad ogni spinta.

Cazzo quanto è sexy. Continuavo a ripetermi nella testa, ormai era praticamente l'unico mio pensiero da parecchi minuti.

Oltre al fatto che se ci avesse visti Sting, sarei potuto morire letteralmente sul posto.

Ma proprio non potevo resisterle, quel suo sguardo malizioso minava in continuazione la mia sanità mentale, se avessi potuto l'avrei scopata dappertutto e per ore intere.

Ma per adesso dovevo accontentarmi di qualche minuto nel cesso di casa mia, con tutti i suoi, ed ora anche un po' miei, amici che chiacchieravano al piano di sotto.

"Natsu..." Sussurrò vogliosa la ragazza, continuando ad assecondare i miei movimenti, che si fecero sempre più veloci e febbrili.

Per tutta risposta, le alzai la maglietta e, con la mano libera, le strinsi un seno con forza, affondandoci letteralmente la faccia dentro, mentre mi lasciai sfuggire qualche grugnito sconnesso.

Lei mi afferrò i capelli e con voce rotta dal piacere esclamò: "Natsu... sto per..." non fece in tempo a finire la frase che il suo corpo venne scosso da brividi e l'orgasmo la sconquassò da capo a piedi.

A quella visione paradisiaca non ce la feci più e venni in lei con due forti spinte. Poi mi rilassai, avvolgendola fra le braccia, annusando quel suo odore da post-sesso che adoravo.

Stanchi e con il fiatone, rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, fino a che non mi scostai da lei, che sospirò di sollievo.

"Oh grazie a dio, stavo soffocando! Continuo a dire che la tua temperatura non è normale." Si lamentò la ragazza, sistemandosi la maglietta come meglio potè, nonostante fosse completamente stropicciata.

Io sghignazzai compiaciuto, era durato poco, ma era stato grandioso.
Fare sesso con lei era stata la miglior scoperta da quando mi ero trasferito in quell'appartamento.

Erano giorni ormai che, in ogni momento libero, sgattaiolavamo ovunque per appartarci.

"Senti chi parla, anche tu eri bollente, e non parlo certo della tua pelle." Le dissi strizzandole l'occhio.

Adoravo stuzzicare le ragazze, e con lei mi riusciva talmente facile.

"Idiota." Borbottò, guardandomi nel riflesso dello specchio, dove stava cercando di darsi un contegno, prima di tornare di sotto.

Mi appoggiai al mobiletto del bagno, ed iniziai ad osservarla distrattamente.

Quella cascata di capelli biondi me la sognavo anche la notte, per non parlare del suo fisico mozzafiato, ce l'avevo in testa dal primo giorno che l'avevo vista seminuda, avvolta da quello striminzito asciugamano, fuori dalla porta del bagno.

I'm Fired Up, Lucy. (Nalu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora