L'essere umano è cosi strano se ci fate caso. Sempre nel suo mondo, in cerca di un equilibrio e una serenità che probabilmente non sarebbero mai arrivati.
Perchè fare tutta quella fatica per stare bene, se poi finisce per essere spazzata via, che sia da una persona o da un avvenimento non importa. Chissà se esisteva davvero qualcuno che era stato in grado di sorridere in maniera sincera, senza forzare nessuna emozione.
Ogni volta mi chiedo se esistono davvero le anime gemelle, insomma, quel qualcuno che non ha nessun bisogno di chiedere il motivo dei tuoi silenzi, ma che riesca a colmarli anche con un solo tocco. Alla fine sta tutto nel trovare la persona giusta certo, però mi spaventerebbe sapere che non avrò mai la possibilità di averla con me e capire il perchè di tutti quei sorrisi che vedo sui volti delle persone in giro per la mia Seoul.
Quei giorni di nullafacenza mi avevano reso difficile avere momenti di pace, perchè continuavo a sentire solo il flusso dei miei pensieri, che con il passare delle ore non faceva che essere più rumoroso, provocandomi un forte mal di testa.
Erano passati esattamente 4 giorni da quando avevo conosciuto quel ragazzino, sembrava non volersene andare dalla mia testa, non che la cosa mi dispiacesse, ma mi rendeva difficile concentrarmi su altro. Cercavo di non farci tanto caso, ma ogni volta mi tornava in mente il fatto che io gli avessi effettivamente chiesto di uscire, senza però chiedergli il numero, e quindi non avevo modo di contattarlo, e speravo non si offendesse, anche perchè se potessi sarei già uscito di casa a cercarlo, ma non mi sembrava la cosa più normale da fare.
Decisi che era ora di uscire, ma non sapevo con chi, visto che Yoongi non mi aveva nemmeno risposto ai messaggi che gli ho mandato negli altri giorni, chissà cosa gli passava per la testa a quel mini. Sono il primo a non parlare di come sto a nessuno, ma se succede il contrario sono subito sull'attenti, preferisco ascoltare, mi aiuta a distrarmi dai miei problemi. Non so come, ma funziona.
Mi alzai per darmi una sistemata e uscire a fare un giro, era tanto tempo che non lo facevo per conto mio, non sarebbe stato cosi male. Mi guardai allo specchio, e storsi la faccia quando vidi le profonde occhiaie che erano andate a fare da cornice ai miei occhi, ecco cosa mancava, DORMIRE.
Nel mentre che prendevo l'occorrente per una doccia, mi accorsi di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta in cui ero stato con qualcuno, e in realtà non so nemmeno come io sia finito a pensare a ciò, ma di una cosa ero certo: non ero l'unico a cui mancavano certe attenzioni.
Entrai in bagno, e cominciai a disfarmi dei vestiti che posi nella cesta, tra quelli sporchi. Il mio sguardo finì sullo specchio, e passai i minuti a seguire a guardarmi, non ero una persona narcisista, ma ogni tanto le insicurezze tornavano a urlarmi contro, ma in quel momento poco mi importava di non avere le forme giuste.
Feci scorrere le mie mani lungo tutto il mio corpo, soffermandomi su alcune parti che sapevo essere più delicate di altre con l'intento di soddisfare il mio bisogno di avere qualcuno che lo facesse per me.
Entrai in doccia e nell'esatto istante in cui l'acqua divenne tiepida, portai una mano a massaggiare la mia intimità mentre l'altra continuavo a passarla sul mio petto fino a scendere sulle cosce ormai bagnate dall'acqua, come il resto del mio corpo.
Con le gocce che mi contornavano il volto, presi a muovere la mano sulla mia lunghezza, e quando notai che mi ero ormai abituato al contatto con la mia mano, aumentai la velocità, lasciandomi scappare un gemito acuto, che si perse tra le pareti del bagno.
Mi resi conto del fatto che mancasse qualcosa, non mi bastava più, e senza un motivo valido, il mio pensiero finì sull'ultima persona che mi sarei immaginato: Jungkook. Cercai di mandare via le fantasie che stavano cominciando a insediarsi nella mia mente, non mi sembrava il caso, ma allo stesso tempo sentì una scarica pervadermi, e quindi non mi trattenni più.
