| Capitolo 1 |

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Erano le 4 del mattino della giornata più fredda dell'anno, quando ancora tutti erano immersi nel mondo dei sogni, tra le loro coperte calde o tra le braccia della persona amata, senza alcun pensiero per la testa, solo sogni, che si sarebbero volatilizzati - letteralmente - in un battito di ciglia, al risveglio.

I sogni alla fine sono come fiori che sbocciano solo la notte, per avere giusto il tempo di annusarli, senza davvero capirne la tipologia. Come un libro sfogliato a caso, di cui si vuole solo capire il contenuto, senza davvero soffermarsi sulle sue pagine.

Le luci di tutti erano spente, ma non tutti dormivano, e non tutti stavano sognando. Perché in quella notte, in cui i fiocchi di neve decisero di scendere sulle strade, ricoprendo la città di Seoul di un candido manto bianco, qualcuno aveva altri pensieri e preoccupazioni per la testa, domande senza risposte, incubi ricorrenti.

Ed era proprio in una di quelle case nei pressi della metropoli, che viveva Taehyung, in una casa non troppo grande per non sentirsi solo, ma nemmeno tanto piccola da essere angusta. Perché lui, anche nella sua camera da letto riusciva a sentirsi fuori luogo, tormentato da pensieri che non gli appartenevano da tempo, ma che continuavano a rimanere nella sua mente, impedendogli anche solo di chiudere gli occhi, con la costante paura di risvegliarsi più angosciato di prima. 

Era cosi che si sentiva Taehyung, steso sul suo letto, con le gambe portate al petto e la fronte grondante di sudore, imprigionato in un circolo vizioso, senza un'apparente fine o via d'uscita. Non chiudeva occhio da giorni, se non per quei pochi minuti prima del risveglio, giusto per non avere un aspetto inguardabile la mattina, in modo tale che nessuno avesse domande da fare a riguardo.

Dopo ore passate a rotolarsi in quel letto - che gli pareva tutt'altro che confortevole - decise di alzarsi per fare una doccia che lo aiutasse ad affrontare la giornata che da li a poco sarebbe iniziata, e con la speranza che l'acqua tiepida portasse via tutti i suoi tormenti assieme alle gocce di sudore.

-

Erano circa le 5:30 del mattino, quando la città cominciava a ripopolarsi, di un via vai che sarebbe continuato fino a sera tardi. Pendolari, lavoratori di ogni dove si preparavano ad affrontare un'altra giornata di lavoro, per potersi guadagnare da vivere.

Stessa cosa valeva per Taehyung, che quella mattina era seduto a letto ad osservare la neve che scendeva ancora incessante sui tetti delle case e sulle strade. Cominciando a pensare a quanto sarebbe stato difficile raggiungere il luogo dove si sarebbe tenuto il suo ennesimo concerto del mese, a causa di tutta quella neve sulle strade diventate particolarmente instabili.

"Aishh... devo ricordarmi di avvisare Yoongi per le catene della macchina, ci mancava solo quest'altra scocciatura" disse mentre si alzava con uno sbuffo per avviarsi verso la cabina armadio e prepararsi, nel mentre che controllava eventuali notifiche e il calendario della giornata sul telefono. Per poi realizzare che fossero solo i soliti avvisi di aggiornamento e i messaggi di Jin della sera prima che gli chiedeva di arrivare qualche minuto prima per riguardare il suo programma.

Finito di prepararsi afferrò le chiavi di casa e quelle della macchina, prese il suo cappotto di lana nera, aggiungendo il suo basco per completare l'outfit della giornata. Dopo essersi assicurato di avere tutto con se, si avvió verso il parcheggio, accorgendosi di quanto effettivamente facesse freddo quella mattina.

Le strade erano ancora vuote, ma a causa del gelo che si era creato, il traffico era già iniziato. "Proprio oggi doveva venire giù tutta questa neve, aah" imprecò sbattendo le mani sul volante all'ennesimo semaforo rosso, e fece per chiamare Yoongi.

"Pronto?" disse Yoongi, anche lui intento a guidare.

"Ehi Yooni, mi sa che oggi faccio tardi"

"Buongiorno anche a te Tae, come stai? Dormito bene? Io si tutto bene grazie." disse Yoongi in tono sarcastico e accennando una risata.

"Oh in realtà per nulla, però ho un aspetto migliore di ieri" rispose Tae alla domanda

"Aish, Taehyung-ah ancora non dormi? Sai che non ti fa bene, non vorrei che ti sentissi male..." finì la frase in un sussurro sperando che, in qualche modo l'ultima frase non gli fosse arrivata.

"Non ti preoccupare Yoongi, è tutto ok, ho ripreso le mie energie e ho fatto colazione, non c'é da preoccuparsi" disse con tono fermo e poco convinto, come se non avesse appena detto una bugia.

"Se lo dici tu." disse con lo stesso tono. Era davvero preoccupato per il suo amico, non voleva che per tutte le ore di sonno perse si sentisse male. Dopotutto, anche lui aveva bisogno di riposarsi. A quanto pare c'era qualcosa che Tae non gli stava dicendo, e voleva scoprirlo.

"A ogni modo, io sono quasi arrivato, hai portato le catene che ti ho chiesto?"

"Si non ti preoccupare di questo, me ne occupo io appena arrivo. Dammi una decina di minuti e sono lì da te, ci vediamo direttamente lì" disse Yoongi aspettando che Tae riattaccasse, cosa che avvenne dopo un breve saluto da parte di quest'ultimo, seguito da un suo sospiro profondo.

-

Arrivò al teatro con la stessa calma con cui era uscito di casa, trovandosi un Jin furioso pronto a elencargli tutti i programmi della settimana, non prima di una ramanzina sul suo visibile ritardo, e Yoongi con in mano quelle che dovevano essere le catene della sua macchina.

"Ti avevo chiesto di arrivare 10 minuti in anticipo e tu cosa fai? Arrivi addirittura 30 minuti in ritardo? Ma ti rendi conto che ora dovrò slittare tutti gli impegni? Mi stai ascoltando?" urlò Jin con una vena pulsante sul collo per lo sforzo e l'ira, nel momento in cui vide Tae entrare a passo lento e guardandosi intorno, cercando di esaminare il posto e capire se fosse di suo gradimento o meno. 

"Seokjin smettila di urlare di prima mattina, sai che non ti fa bene, ti rovina il look e finirai per essere vecchio a breve" disse Taehyung con indifferenza fermandosi davanti a lui. Jin si sistemò meglio gli occhiali sul viso e decise di calmarsi e ripetere le stesse domande, prendendo un respiro profondo.

"Allora? Aspetto una risposta Tae!"

"Jin cosa devo dirti, c'era traffico e la neve non era d'aiuto, tutto qui, cosa ti aspettavi? Che mi fossi fermato a ballare la macarena in mezzo al nulla?" finì la frase con tono sarcastico, oltrepassando Jin che lo guardava con un'espressione basita sul volto mentre cercava di contenersi dal non rincorrerlo e riprendere da dove era stato interrotto.

Dopo aver dato un'occhiata veloce ai camerini, Taehyung chiese a una ragazza dello staff di accompagnarlo alla sala degli strumenti, l'unico posto che a quell'ora sapeva di trovare libero. O almeno cosi pensava, finché avvicinandosi non sentì la voce melodica di un ragazzo, risuonargli alle orecchie.

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Ehi ehi it's me there :3

Ecco il primo capitolo! Come vi è sembrato? (Troppo elaborato, poco dettagliato, non si capisce qualcosa). Fatemi sapere, così posso rendere la lettura più fluida, e migliorarlo.

Jolly2003

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