3. Io, ragazzo e lupo

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Michael
Mi alzo dal letto dopo aver dormito soltanto poche ore, non sono proprio riuscito a chiudere occhio. Mi sono addormentato alle tre di notte, ed ora sono appena le sei del mattino.
Questo sarà l'ultimo giorno che Lily ed io passeremo insieme, almeno fino alle vacanze di Natale. Forse è sciocco, ma non riesco proprio a non pensarci. Quella ragazza mi ha fatto completamente perdere la testa.
Lily sta per partire per il college, mentre io sono qui, a prepararmi per andare a scuola. Ma è giusto così, lei è più grande di me e deve studiare, fare le sue esperienze. Certo, Seattle non è poi tanto lontana, ma non vederla per settimane intere sarà dura.
Senza fare rumore mi dirigo verso la cucina, dove trovo papà e Sophia già alzati, intenti a parlare tra loro e a fare colazione.
«Tutti mattinieri, eh?», esclama papà, seduto al tavolo della cucina con mia sorella.
«'Giorno papà», lo saluto. «Non ho chiuso occhio».
«Neanche io...», mi fa eco Sophia, mangiando un biscotto al cioccolato. È una brutta giornata per entrambi; Lily è la sua migliore amica e la mia ragazza, e dovremo fare a meno di lei per un po'.
«Mickey, ho preparato la colazione, ti verso un po' di latte e caffè?», mi domanda papà.
«Okay». Mi siedo a tavola, guardando Sophia attorcigliarsi attorno al dito indice la sua ciocca rosso fuoco, che spicca tra il nero lucido dei suoi capelli. Papà mi versa il latte e caffè, e intanto osserva mia sorella con uno sguardo sospettoso. Probabilmente ha già capito tutto, Sophia sta solo studiando il modo migliore per chiedergli qualcosa.
«Senti papà... stasera resto a dormire da Josh», dice all'improvviso Sophia.
«Io da Lily... Insomma, domani parte e poi non ho scuola», aggiungo io.
«Va bene, Michael. Sophia... io e te abbiamo già fatto questo discorso tante volte, e sai come la penso», risponde papà, che tutto a un tratto ha assunto un tono autoritario. Lo fa sempre, quando parla con mia sorella.
«Be', mi sembra giusto. Io e Michael abbiamo la stessa età, ma lui può fare ciò che cavolo gli pare e piace, mentre io devo essere sorvegliata a vista!». Come prevedevo. Papà l'ha fatta incazzare, e ultimamente mia sorella non ha tutti i torti. Lei e Josh stanno ormai insieme da due anni, e so che tra loro non è ancora accaduto niente. Se al posto di Josh ci fosse stato un completo imbecille, so che sarei io il primo a proteggerla. Ma papà sta davvero esagerando, anche perché Josh ha pieno rispetto di lei, non ha mai fatto qualcosa che Sophia non volesse. E poi, dettaglio fondamentale, Josh e Sophia sono uniti anche dall'imprinting. Nessuno potrebbe capirlo meglio di papà, eppure quando si tratta della sua unica figlia femmina lui sembra avere i paraocchi. Josh è il classico ragazzo che ogni genitore vorrebbe vedere accanto alla propria figlia: bravo a scuola, educato, sempre con la parola giusta. C'ero anch'io a quella festa di Halloween, Josh ha avuto il suo imprinting proprio davanti ai miei occhi e a quelli di Lily.
«Sophia, aspetta!», esclama papà vedendola tornare nella sua stanza.
«Me ne torno a dormire, non mi sento molto bene». La porta della stanza di Sophia sbatte con un tonfo, papà ed io ci scambiamo uno sguardo che dice tutto.
«Papà, stai esagerando. Vai a parlarci, più tardi. A me permetti qualunque cosa solo perché sono un maschio, mentre a lei dici sempre "no" su tutto. Guarda che mi sarei incazzato anch'io al suo posto», faccio notare a papà.
«Vedi Michael, è difficile da spiegare. Tu sei un lupo, e quando siamo in branco posso vedere cosa pensi e cosa fai. Ma con tua sorella è diverso, ed io cerco soltanto di darle delle giuste regole. E lo faccio per il suo bene», mi risponde, passandosi una mano tra i capelli. Ha un'espressione così seria, sul suo volto da ragazzo. Nonostante il suo aspetto giovane, non è diverso dagli altri genitori.
«Ti sei messo d'accordo con nonno Edward?», gli domando, accennando un sorriso.
«Edward. Le sue sue regole sono maledettamente giuste», risponde alzando gli occhi al cielo. «Ma solo quando siete nati voi due, ho compreso quelle cose che all'epoca mi sembravano assurde», prosegue.
«Papà... Quando tu uscivi con la mamma e nonno Edward voleva quasi picchiarti, non eri molto felice; giusto? Pensaci, ogni volta che dici no a Sophia». Non voglio continuare il discorso su Sophia, la mia parte l'ho fatta ed ora spetta a papà fare il passo successivo.
E poi, lui può conoscere i miei pensieri quando siamo in forma di lupo. Ci piace fare lunghe passeggiate insieme quando entrambi siamo lupi, non avere segreti rafforza molto il nostro legame tra padre e figlio. Ho persino ereditato lo stesso colore della sua pelliccia, anche se più chiaro.
«Che mi dici di te e Lily?», mi domanda cambiando argomento. Nel frattempo Wolf, il nostro cane husky, si avvicina a papà per farsi accarezzare. È ancora un cucciolo, ce l'abbiamo da appena un mese.
«Non so proprio come farò, papà... Cerco di non pensarci, ma non è ancora partita e già mi manca». Sospiro, tornando a bere un sorso di latte e caffè.
«Se Renesmee fosse partita per il college, credo proprio che sarei impazzito», mi risponde, trattenendo una risata. Quando io e Sophia eravamo piccoli, mamma diceva che prima o poi ci sarebbe andata. Ma al momento ancora non lo ha fatto, la sua laurea in psicologia l'ha presa studiando come privatista. Non avrebbe mai lasciato noi e papà, e poi c'è sempre tempo...
«Così non mi sei d'aiuto», rispondo a papà. Mi incanto a fissare le mattonelle gialle della cucina, poi il cane che si rotola a terra, sperando di scacciare i brutti pensieri. Ma poi penso che per papà era diverso, tra i miei genitori c'è l'imprinting. E, pur senza volerlo, per papà stare lontano da mamma significherebbe soffrire inevitabilmente.
«Scusami, Mickey... è un argomento delicato e lo so. Ma tu hai molta più forza di volontà di quanta ne avessi io, e ce la farai. Sai, io e tua madre abbiamo fatto una sorta di compromesso. Quando e se andrà mai al college...». Interrompo un attimo papà, sapendo dove vuole arrivare.
«Non ci credo neanche se lo vedo, papà! Tu al college... a studiare...». Una cosa che abbiamo in comune io e papà, è che non siamo esattamente due appassionati dello studio. Io amo disegnare, leggere e aggiustare le moto. Ma se mi si impone di studiare qualcosa che non mi piace, non renderò mai al cento per cento.
«Tuo nonno Carlisle ha detto che ho un quoziente intellettivo molto alto, fuori dal normale...», prosegue a dire papà.
«Abbiamo forse qualcosa di normale, in questa famiglia?»
«Fammi pensare... No!». Entrambi ci mettiamo a ridere, e nel frattempo vedo che anche mamma ci sta raggiungendo per la colazione.
«Buongiorno, ragazzi». Mamma si avvicina per darmi un bacio sulla guancia, per poi andarsi a sedere in braccio a papà, che le avvolge le braccia attorno alla vita. Lo stesso gesto che faccio io con Lily...
«Buongiorno, Ness», dice papà. I miei genitori sono il mio modello di coppia ideale, insieme ai miei nonni Edward e Bella. Ho fin troppi esempi di perfezione, in famiglia. A volte è persino imbarazzante stare a guardare i miei, tra loro c'è una chimica che metterebbe in imbarazzo chiunque. Nessuno direbbe - e non solo per il loro aspetto da ragazzi - che stanno insieme da... quanto, quarant'anni?!
«Mickey, sono le sette e mezza, è meglio che vai a vestirti», mi fa notare mamma.
«Ah, mamma... non torno per pranzo, stasera resto da Lily», le rispondo, ma tanto lei lo sa già. Ieri sera era al telefono con Leah, per cercare di consolarla dalla lontananza della figlia. Tutti sentiremo la mancanza di Lily...
«Ehi, non fare quella faccia! Sta andando al college, non in guerra!». Sorrido a mamma, mentre papà mi fa l'occhiolino.
«Hai ragione, mamma», rispondo, alzandomi da tavola.
«Mickey, goditi questa giornata... e poi, a tempo perso potresti venire a lavorare con me in officina, così con quei soldi potrai andare a trovare Lily a Seattle un po' più spesso», aggiunge papà. A questo proprio non avevo pensato... mio padre è fantastico!
«Dici sul serio, papà?!».
«Ma certo, Mickey», mi risponde con il suo migliore sorriso.
«Devi ammettere che papà ha sempre delle ottime idee», aggiunge mamma.
«Oddio, sì!». Corro in camera mia, e lascio i miei genitori a parlare. Oggi come non mai non vedo l'ora di andare a scuola, perché dopo passerò la giornata e la notte con Lily. E poi la notizia che mi ha dato papà è grandiosa: non solo potrò guadagnare qualche soldo facendo qualcosa che mi piace, ma potrò anche andare a trovare Lily e passare dei fine settimana da solo con lei, senza le questioni dei branchi e nient'altro a mettersi di mezzo tra noi...
E comunque abbiamo l'eternità per stare insieme, e questa è la cosa migliore dell'essere ciò che siamo.

Forever Dawn ~ Cullen-Black's Chronicles (Twilight Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora