8. La storia si ripete ~ Seconda parte: la scelta

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«Sono metà vampiro, metà licantropo». Questa frase gliel'avrò ripetuta non so quante volte, volevo far capire a Nicole che ciò che stava vivendo era assolutamente reale, non uno strano sogno né uno di quei film e libri che tanto ama. Non è stato difficile farle accettare ciò che sono. Non ci sono state grandi scenate o drammi perché ho sete di sangue, o perché mi trasformo in lupo e potrei perdere il controllo. Lei mi ha amato dal primo sguardo posato su di me, "quel ragazzo di diciotto anni che sembrava troppo grande per la sua età". Ha accettato e amato la mia natura, senza battere ciglio...
E adesso, sulla soglia dei trent'anni, sta per prendere la decisione più importante della sua vita. Diventare un vampiro, restarmi accanto per sempre.

«Sul serio non è un problema?», le domandai. Ero felice, sì. Ma anche sconvolto dal fatto che per lei fosse tutto normale, neanche le avessi rivelato che sono il rampollo di una famiglia di miliardari. Il che in parte è anche vero.
«Non sei un tossico, né un alcolista, né uno che gioca d'azzardo. Non sei uno stalker, né partecipi alle risse. Cosa avresti di sbagliato?», mi aveva risposto con uno sguardo ovvio.
«Bevo sangue umano, Nicole».
«Non uccidi nessuno». Niente, era inutile cercare di farle vedere il mio lato oscuro, perché lei non lo vedeva.
«Dimentichi che io amo vampiri e licantropi», mi aveva risposto, indicandosi il tatuaggio del lupo sulla sua spalla.
«Quelli dei film e dei libri», ribattei io.
«Ho avuto per anni una cotta per Damon Salvatore, ma... il vampiro più sexy è proprio qui davanti a me, ed è reale...».
E come potevano finire discussioni del genere? Ogni volta Niky la buttava sul ridere, voleva mostrarmi che a parte il suo amore per me, non contava nient'altro. Negli anni del college le raccontai tutto su di me e la mia famiglia, una famiglia unica al mondo. Mi è sempre stata accanto, nei momenti belli e in quelli brutti. E poi... stare a meno di dieci metri di distanza l'uno dall'altra era inconcepibile, eravamo attratti l'uno dall'altra come due calamite, o forse anche peggio. Certo, questo significava che per colpa mia Nicole tralasciava lo studio, e che, sempre grazie a me, riusciva comunque a fare degli ottimi esami. E poi, mi aiutava. A controllare la sete di sangue, e le mie trasformazioni. È grazie a lei se ho imparato a gestire le mutazioni, a diventare come papà, Michael e Josh: un lupo impeccabile. Non ho mai avuto e non avrò mai un dono da vampiro, ma... ho scoperto di essere un lupo molto particolare. Posso leggere i pensieri di qualsiasi lupo. Riesco a leggere i pensieri del branco di Sam, ma solo quando voglio. E anche gli altri lupi possono leggere i miei pensieri solo e soltanto quando lo decido io. Questa è una cosa fantastica se penso a Michael, Lily, Josh... Persino papà, che ha alle spalle anni di esperienza, a volte si lascia sfuggire qualcosa. Non è una cosa che ho scoperto subito, ma con il tempo. Ogni cosa a suo tempo, e così è stato... anche per ciò che riguarda la mia sete di sangue.

«Will, io... ho rubato una sacca di sangue per te, durante il tirocinio», mi confessò una volta Nicole. Eravamo da soli nel suo alloggio, ed io ero in astinenza dal sangue da ben quattro settimane. Faceva parte del piano, volevo liberarmi dall'essere schiavo del sangue, non sono un vero vampiro e bere non è una necessità primaria per me.
«Tu sei matta, Nicole. Un conto è che lo faccia io o mia sorella, ma tu non devi metterti nei guai per me. È chiaro?». Le sollevai il mento per guardare i suoi dolci occhi azzurri diventare tristi.
«Non voglio vederti stare male. E sono disposta a tutto, William. Mi hai voluta accanto e adesso dovrai accettare anche ciò che faccio per te». Si liberò dalla mia presa andando a prendere la sacca di sangue, chiusa in una busta nel frigo bar. Non oso immaginare se fosse finita per sbaglio tra le mani della sua compagna di stanza...
Nicole si rimise seduta sul letto, mettendomi la busta in mano.
«Bevi», mi disse, puntandomi contro il suo sguardo.
«No», risposi senza esserne troppo convinto.
«Guardati. Non riesci a concentrarti, e sembra che non dormi da giorni. Ti prego, Will...». In effetti era vero. Non ero ancora pronto per resistere tutto quel tempo senza bere del sangue. Nonno Carlisle mi aveva sempre aiutato, anche se forse imparare a resistere sarebbe stata una scelta migliore.
«Va bene», dissi riluttante, prendendo la busta. «Ma non voglio che... che mi guardi». Sì, mi dava fastidio. Ero convinto che da un momento all'altro avrebbe iniziato a guardarmi come un mostro e sarebbe scappata via. Per sempre.
«Will, non ho problemi con queste cose, faccio tirocinio in ospedale! Non ti avrei neanche fatto bere il mio sangue, altrimenti». Mi diede un bacio sulla fronte, sistemando una ciocca dei miei capelli che andava per conto suo.
«Ma sei preferisci che io non guardi, per me va bene». Lei mi capiva, qualsiasi cosa io potessi dire o fare...

Forever Dawn ~ Cullen-Black's Chronicles (Twilight Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora