4. Sarà difficile...

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William
Il timido sole di Forks tramonta nell'oceano, tingendo il cielo di una delicata sfumatura arancio. Mi allontano nel fitto della vegetazione per cercare un posto in cui trasformarmi, e mi fermo in una piccola radura tra gli alberi. Non riesco a controllarmi abbastanza, tanto che il mio corpo tramuta senza che neanche abbia avuto il tempo di togliermi i vestiti. Fantastico, dopo come faccio?
Con i miei occhi di lupo osservo ciò che rimane dei miei abiti, per fortuna non era niente a cui tenessi. Inizio a correre, notando con mio grande sollievo che nessuno in questo momento sta ascoltando i miei pensieri. Di solito è così pieno di voci, nella mia testa, che mi sembra quasi di poter diventare matto. A volte è divertente, altre mi sento oppresso. Magari devo ancora farci l'abitudine, tutto qui. I miei occhi da lupo, esattamente come i miei occhi umani, durante la corsa mi aiutano ad evitare gli ostacoli. È bello correre così, sentire la terra nuda sotto le zampe e l'aria che ti passa tra le orecchie, è un po' come andare in moto. Ed è ancora tutto nuovo, nonostante io sia stato preparato a questo praticamente sin dalla mia nascita. Io, in famiglia, sono sempre stato quello più... particolare. A quanto pare, ho ripreso caratteristiche da entrambi i miei genitori non solo nel mio aspetto esteriore, ma anche nella genetica. Non possiedo un dono particolare come i miei fratelli, e questo mi rende più simile a un lupo che a un vampiro. Però nonno Carlisle dice che sono "velenoso", sono in grado di trasformare un essere umano in un vampiro, cosa che Michael e Sophia non possono fare. Un'altra cosa che mi differenzia dagli altri lupi è che ho diciotto anni, ma mi sono trasformato la prima volta appena pochi mesi fa. Piuttosto tardi rispetto a mio fratello Michael, e anche rispetto ad Harry, o a Josh. Persino il mio colore di pelliccia è unico: grigio perla, diverso da tutti gli altri.
Will, dove sei?, sento dire all'improvviso nella mia testa. È la voce mentale di Brenda, la terza ragazza ad essersi trasformata dopo Leah e Lily. È la figlia di Embry e Susan, la probabilità di trasformarsi non era diversa da quella di qualsiasi ragazza, o quasi. Eppure è toccato anche a lei.
Non sono affari tuoi, sono senza vestiti!, le rispondo, continuando a correre. Mi sto spingendo troppo oltre, correndo sempre più forte.
Perché, dove sono i tuoi vestiti?
Li ho fatti esplodere... Non ridere, è già abbastanza imbarazzante! Decido di fermarmi, finché non sento il suo odore avvicinarsi sempre di più.
Ti vedo - mi dice Brenda. - So dove sei.
Mi volto nella direzione da cui proviene il suo odore, e sento un guaito. La lupa dal manto color caramello si avvicina a me, abbassando il capo.
Mi hai portato dei vestiti?, le domando in tono sarcastico.
Mi dispiace, dovrai passare da me più tardi.
Molto furba... È così difficile trattenere i pensieri, dannazione...
Che cos'è che devi trattenere?, mi domanda lei con sfacciataggine.
Non te lo dirò mai, rassegnati. Si avvicina a me, poggiando il muso vicino alle mie spalle da lupo.
Potresti approfittarne, per una volta che siamo da soli. Dai, dimmi, insiste lei. È così diversa da mia sorella, e anche da Lily. Essere un lupo per lei non è affatto un problema, e pensare che si è trasformata soltanto una settimana fa. Ha ripreso il carattere spigliato del padre, per mia sfortuna. Ma non posso fare questo a... No, non posso e basta.
Brenda, per favore, mi sforzo di dire.
Tu mi piaci, Will. E vedo che ho lo stesso effetto su di te, anche se cerchi di nasconderlo. Qual è il motivo? Ancora questa domanda. Se avessi dei vestiti mi trasformerei all'istante, per evitare i suoi pensieri.
Restiamo un po' qui, a parlare?, le propongo, sdraiandomi accanto a un albero. Lei accetta subito, sdraiandosi con la testa poggiata sulla mia pelliccia. Così rende tutto più difficile...
Più difficile?!
No, stavo solo pensando che è più difficile che qualcuno mi veda, con il buio. Per i vestiti, dico. Che fantasia, Will. Ora vedi di farti beccare.
Posso prestarti dei vestiti di papà, non c'è alcun problema.
Restiamo a parlare, a parlare tantissimo come quando eravamo amici e basta...

Will, svegliati. Dobbiamo andare, è tardi. Brenda strofina il muso tra le mie scapole, facendomi svegliare. Ci siamo addormentati, e adesso si è fatto anche un po' buio. Nella testa inizio a sentire la voce mentale di mio padre, e anche quella di Quil... e di Embry.
Mostravo a Brenda i segreti del mestiere!, penso, facendomi sentire da tutti.
Sì papà, è tutto a posto, risponde Brenda, rassicurando il padre.
Adesso noi andiamo, Will ha bisogno di vestiti... I suoi li ha ridotti a brandelli, prosegue. Corre così veloce che sembra nata per essere un lupo. È così agile e aggraziata, non serve starle dietro più di tanto.
Quando arriviamo nei pressi di casa sua, Brenda riprende la forma umana e si riveste.
«Aspettami qui. Trasformati e intanto torno con i vestiti», mi dice. Dopo essermi trasformato, aspetto dietro ad un albero che Brenda faccia il più in fretta possibile. La vedo tornare di fuori con dei vestiti in mano, si guarda intorno cercandomi.
«Ehi, sono qui!», le dico, facendola voltare nella mia direzione. Mi raggiunge di corsa, mentre resto nascosto dietro al tronco e prendo i vestiti in mano.
«Maglietta di mio padre, pantaloni... E i boxer sono di mio fratello, spero ti vadano bene...», mi dice imbarazzata.
«Ti riporto tutto domani, mi hai salvato la vita», le rispondo, iniziando a rivestirmi. Non si è neanche girata, ha solo abbassato lo sguardo.
«Quanto ci metti?!», mi chiede impaziente.
«Ho fatto», rispondo, sbucando fuori da dietro l'albero.
«Will, visto che a casa non c'è nessuno... Ti va di farmi compagnia ancora un po'?», mi propone prendendomi per il braccio, a quanto pare non ho molta scelta. Ma se non altro, ora che non siamo in forma di lupo sono libero di lasciar vagare i miei pensieri, che prima ho trattenuto con non poca fatica.
«Be', adesso che non puoi vedere cosa penso, accetto volentieri!», rispondo.
Una volta entrati in casa, ci mettiamo subito seduti al grande tavolo di legno del salone.
«Will, mi aiuteresti con i compiti...?», mi domanda, venendo ad abbracciarmi da dietro. Sollevo lo sguardo per guardarla negli occhi, e lei si sposta subito. È così difficile... ma in fondo, perché dovrei sentirmi in colpa? Sono così combattuto...
«Va bene, piccola approfittatrice». Le faccio l'occhiolino.
Brenda va a prendere i libri di matematica, e porta anche qualcosa da mangiare: biscotti con gocce di cioccolato e succo alla pesca. Quando inizio a spiegarle gli esercizi, in realtà non sembra molto attenta alla mia spiegazione. Ma alla fine riesco a farglieli capire, in fondo sono il compagno di banco più ambito ogni volta che abbiamo il compito di matematica.
«Basta solo applicare la formula, visto? Non è una tragedia, anche se li ho fatti lo scorso anno sono davvero stupidi», dico, alzando gli occhi al cielo.
«La fai facile tu, secchione che non sei altro. Ti vieto di fare ripetizioni di matematica ad altre ragazze», mi dice puntandomi il dito contro.
«Altrimenti?».
«Altrimenti posso diventare una lupa molto pericolosa!». Ci mettiamo a ridere... è così semplice con lei.
Per quanto riguarda i sentimenti, non sono mai stato particolarmente fortunato. Sophia è l'imprinting di Josh, Michael è riuscito a conquistare Lily senza neanche troppe difficoltà... E poi ci sono io, che non ho mai incontrato una ragazza che mi piacesse davvero. Anzi, semplicemente non lo avevo capito, visto che la ragazza in questione è mia amica da sempre. Eravamo un bel trio: io, Harry e Brenda, praticamente inseparabili. Fin quando Harry non mi ha confessato di provare qualcosa per Brenda... E lei appena ne ha l'occasione non si fa troppi problemi con me, le piaccio e neanche me lo nasconde. Di Harry non sa niente, o almeno credo.
«Non vedo l'ora di raccontare a Harry che sono diventata un lupo... Sono felice, chissà cosa ne penserà lui - dice. - Be', a parte la lettura nel pensiero», aggiunge.
«Condividere i pensieri può essere bello... ma spesso è una cosa davvero insopportabile!», rispondo, ridendo. Brenda si alza dalla sedia, venendo a sedersi in braccio a me. Tiene le mani poggiate in grembo, e abbassa lo sguardo.
«So di piacere a Harry... - inizia a dire. - Ma a lui voglio bene come un amico. Sì, so di essere una... stronza insensibile, ma mi piaci tu, Will». Solleva i grandi occhi scuri verso di me. Quindi sapeva tutto...
«Non voglio rovinare la nostra amicizia, Brenda. Noi dovevamo essere un gruppo». Ma che senso ha continuare a far finta di niente?
«La nostra amicizia ci sarà sempre, te lo assicuro», mi risponde. Brenda torna in piedi ed inizia ad attorcigliarsi i lunghi capelli attorno alla mano. È bella, lo è davvero. Con la pelle scura tipica dei Quileutes e i capelli castani, anziché neri come quelli di mia sorella o di Lily. Ha ripreso da Susan.
«Devo andare, si è fatto tardi», dico bruscamente dirigendomi verso la porta. Vorrei tanto non dovermi trattenere, ma non posso ferire Harry. Non so neanche se sto facendo la cosa giusta...
«Will, no! Aspetta!». Brenda mi blocca afferrandomi il polso. E non so neanche che cosa diavolo mi prende, ma decido di dare ascolto al mio istinto.
Afferro le mani di Brenda e mi abbasso verso di lei, la mia bocca è sulla sua e ben presto le nostre labbra faticano a staccarsi. Mi tiene le mani tra i capelli, aggrappandosi a me con tutta la forza che possiede.
«Finalmente ti sei deciso...», mi dice, cercando poco dopo di togliersi la maglietta. Provo a tornare composto, e la fermo.
«Che stai facendo?», le dico, fingendomi sconvolto. E un po' lo sono davvero, non credevo di farle questo effetto...
«Perché?», mi risponde. «Stavo scherzando, Will, volevo vedere la tua reazione!». Però, divertente!
«Credevi che fossi una specie di maniaco e che ti sarei saltato addosso? Devo dire che hai un bellissimo modo di vedermi, Brenda». Ci baciamo di nuovo, e lei sembra volermi fare una domanda, ma resta interdetta per qualche secondo.
«... Non l'hai mai fatto, Will?», mi domanda, imbarazzata.
«No... Perché, tu sì?». Mi metto con le braccia incrociate al petto.
«No... ma insomma, credevo che tu... Non me lo hai mai detto. In realtà sono sempre stata gelosa quando uscivi con qualcuna... e speravo che... No, niente. È troppo imbarazzante». Chiude gli occhi e si passa la mano tra i capelli, di nuovo. È dolce vederla imbarazzata, in genere è così spavalda!
«Be', non dico di essere come mio nonno Edward... Ma aspettare la ragazza che sarà mia moglie, questo sì». Brenda mi osserva con gli occhi sgranati e... sognanti.
«Giusto. Sani principi morali...», risponde. Mi avvio verso l'uscita con ancora una mano intrecciata alla sua, e apro la porta di casa.
«La fortunata potresti essere tu...». Sì, forse devo smetterla. La sto facendo sciogliere peggio di un gelato. Mi getta di nuovo le braccia al collo, facendosi dare un altro bacio.
«Ci vediamo domani a scuola», dice.
«A domani, B». Me ne vado con il sorriso sulle labbra.

Forever Dawn ~ Cullen-Black's Chronicles (Twilight Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora