run away with me | tsukishima kei

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one shot dedicata a httpsGiuliaa , spero vivamente che ti piaccia!

La carrozza vermiglio era trainata da dei cavalli bianchi che stavano dirigendo il piccolo mezzo di trasporto all'imponente castello

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La carrozza vermiglio era trainata da dei cavalli bianchi che stavano dirigendo il piccolo mezzo di trasporto all'imponente castello. Al suo interno due persone: un ragazzo e una ragazza che guardavano il paesaggio serale scorrere fuori al piccolo finestrino sul quale pochi minuti prima giaceva chiusa una tendina rossa ora tenuta ferma da dei piccoli lacci dello stesso colore.
La ragazza indossava un vestito lungo e pomposo, tipico dell'epoca, dello stesso colore degli abissi più profondi del mare; i capelli [c/c], morbidi e setosi erano legati in uno chignon elegante e basso tenuto fermo da delle forcine e da dei nastrini bianchi con due ciuffi lasciati volutamente fuori, arricciati con precisone. Le labbra rosee erano lucide e soffici, dello stesso colore del fard che le era stato applicato sulle gote per dargli un po' di colore e gli occhi [c/o] circondati da un velo di trucco in modo da farli risaltare.
Il ragazzo seduto di fronte a lei le somigliava tanto, gli occhi dello stesso colore e i lineamenti simili ai suoi. Lui non era nient'altro che suo fratello maggiore; il suo corpo snello era fasciato da un vestito nero ed elegante, con un mantello che gli ricopriva le larghe spalle.
<<Mi ricordi perché dobbiamo farlo?>>
La voce della ragazza interruppe quel silenzio assordante che si era creato nella carrozza.
<<Sono gli ordini di nostro padre, dobbiamo rispettarli.>>
<<Sì, ma...è davvero necessario?>>
<<È l'unico modo per renderci la famiglia più importante dell'intero regno, sai quanto nostro padre sia ossessionato dall'essere in cima ad ogni cosa.>>
<<Sì, ma, Aki, io non mi sentirei appagata così...poi far fare il lavoro sporco a noi...a noi! Insomma, questo è ciò che vuole lui, non di certo quello che voglio io.>>
Aki si voltò a guardarla, quasi a volerle dire di essere d'accordo con lei...ma sapeva bene che quando il padre diceva che qualcosa deve essere fatto si doveva fare e basta.
Loro padre era uno degli uomini più in vista del tempo, forse uno dei conti più ricchi di tutto il reame e il suo obiettivo era solo uno: salire definitivamente al potere, rendendo la sua la famiglia più gagliarda di tutte...c'era solo una cosa che gli intralciava il cammino: la famiglia reale. Il figlio del re era il candidato più gettonato per il trono e c'era un solo modo per fermare la dinastia e permettere alla loro di entrare in scena: uccidere il principe.
I due ragazzi erano stati mandati a palazzo proprio per fermare l'ascesa al trono, in modo da rendere la prossima famiglia che avrebbe regnato proprio la loro...c'è da dire che i due fratelli non condividevano gli ideali del padre, anzi, li rifiutavano, non sanno neanche come era riuscito a convincerli che questa fosse la cosa giusta da fare.

Ormai erano arrivati a castello e il ragazzo guardò sua sorella mentre indossava un'elegante maschera bianca.
<<Ce l'hai?>>
La ragazza infilò la mano nel nastro che le stringeva la vita, tirando fuori una boccetta di vetro grande quanto mezzo dito colma di un liquido violaceo: il veleno che avrebbero usato per uccidere il principe.
<<Andiamo allora.>>
[T/n] rimise la boccetta nel nastro e prese una maschera simile a quella indossata pochi secondi prima da Aki, per poi scendere dalla carrozza.
Il ragazzo prese un falso invito creato appositamente per intrufolarsi al ballo che rappresentava la vigilia dell'incoronazione del figlio del re...avevano una sola possibilità per riuscire nel loro intento e scappare via prima che qualcuno sospettasse di loro.
Entrarono nell'enorme castello consegnando l'invito alla guardia che li lasciò passare e si fecero strada nel gigantesco e spaziosissimo salone che era colmo di gente di ogni tipo. Un lungo tavolo si estendeva al lato della sala, traboccante di ogni tipo di cibo pregiato; [T/n] cominciò a pensare che con quel cibo l'intero reame sarebbe potuto essere sfamato, riducendo così i poveri e le persone che non avevano le stesse possibilità dei reali...dopotutto, se fosse stata lei a regnare, molti problemi si sarebbero risolti, ma non avrebbero mai permesso ad una donna di regnare da sola.
<<[T/n.]>> La chiamò il fratello, indicando un punto imprecisato nella folla col dito <<Eccolo là.>>
La ragazza assottigliò gli occhi per distinguere meglio la figura del principe che, con sguardo impassibile, stava vicino a suo padre che sembrava molto più felice di lui.
<<Kei Tsukishima...il principe.>> finì Aki, aggiustandosi la maschera con un gesto della mano.
<<Come pensi di avvicinarlo, esattamente?>>
<<Tra poco comincerà la musica, no? Prova a ballare con lui e a distrarlo, poi lo porterai fuori e gli farai bere il veleno e, subito dopo, scappa il più velocemente possibile.>>
<<E tu che farai?>>
<<Terrò pronta la carrozza...ma, fino ad allora, c'è una bella fanciulla che continua a guardarmi, buona fortuna sorellina.>>
<<...brutto->>
La ragazza guardò il fratello allontanarsi con passo sicuro da lei, mischiandosi nella folla e lei tirò un sospiro, guardando meglio il principe: i capelli biondi erano stati pettinati con cura, una corona d'oro posta su di essi, gli occhi castani e privi di ogni emozione trasparivano dalla maschera nera appoggiata sul suo viso; indossava un vestito blu con dei ricami oro qua e là e sembrava voler essere ovunque tranne che in quel luogo. La mente di [T/n] cominciò a vagare, analizzando la situazione e cercando un modo per avvicinarlo senza destare sospetti...ma, più lo guardava, più nella sua mente si faceva spazio il dubbio di non riuscire a portare a termine l'incarico.

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