La pioggia batteva forte sulla finestra trasparente, mentre una ragazza disegnava sul vetro appannato.
Gli occhi [c/o] erano persi nel vuoto, coperti dal velo che la tristezza e la solitudine avevano creato su di essi.
La camera in cui se ne stava era illuminata solo dalla lampada che teneva sulla scrivania, che era abbastanza forte da far disperdere una tenue luce calda e gialla in tutta la stanza, accompagnata dolcemente dall'odore del the all'arancia che stava nella tazza bianca che la ragazza teneva in mano.
<<Che bella serata, devo dire...>> Sospirò lei sorridendo amaramente, mentre continuava a scarabocchiare sulla finestra con l'indice.
Era una ragazza parecchio sola, non parlava mai con nessuno e non era insolito vederla passare i pomeriggi interi nel caffè letterario che si trovava in quel piccolo vialetto; l'unica persona con cui si intratteneva in brevi conversazioni era, infatti, una dipendente di quella stessa caffetteria che, vedendola andare lì così spesso, decise di provare ad entrare in confidenza con la [c/c].La ragazza emise un nuovo sospiro, facendo appannare nuovamente il vetro, per poi bere un po' del suo the caldo.
Si strinse nel suo dolcevita nero, facendo spostare leggermente il piccolo ciondolo di acciaio della collana che portava al collo.Con la mano tolse un po' di condensa dal vetro, notando che qualcuno aveva deciso di uscire di casa nonostante il brutto tempo e quella cosa la incuriosì: "Chi avrebbe avuto il fegato di uscire con tutta quella pioggia?"
La ragazza assottigliò lo sguardo, provando a distinguere meglio la figura obnubilata dalle goccioline che ancora facevano a gara sulla finestra.
Era un ragazzo della sua età probabilmente, era parecchio alto, aveva i capelli amaranto e i suoi occhi risplendevano come due rubini; camminava sotto ad un ombrello nero indossando una felpa del medesimo colore e un paio di jeans.
La [c/c] lo guardò incuriosita dalla finestra: "Chissà perché era sceso proprio durante quella tempesta, cosa aveva di così importante da fare?"
La mente della ragazza si affollò di possibili risposte, quando improvvisamente il ragazzo la guardò e lei scostò la testa, controllando ogni tanto se lui la stesse ancora osservando.
Lo sconosciuto rimase lì, fermo a guardare la finestra dove lei se ne stava, credeva di aver già visto quella ragazza, ma alzò le spalle e continuò a camminare.Fu il pomeriggio del giorno dopo quello strano incontro tra i due adolescenti.
La ragazza si avvicinava al caffè letterario, il suo posto preferito, e, una volta entrata, si sedette al solito tavolino messo vicino al caminetto, nel quale le fiamme rosse e gialle scoppiettavano e danzavano insieme a ritmo del soft jazz appena percepibile ma che comunque creava un'atmosfera calorosa e luculliana.
Si tolse la giacca che portava appoggiandola allo schienale della sedia per poi sistemarsi i capelli dietro le spalle con un delicato movimento della mano, mentre la cameriera si avvicinava a lei.
<<Buon pomeriggio, [T/n], come stai?>>
La [c/c] alzò lo sguardo verso di lei e le sue labbra si aprirono in un timido sorriso.
<<Abbastanza bene, tu invece? Come stai, Atsuko?>>
<<Bene, stamattina c'è stato parecchio lavoro da sbrigare, ma il pomeriggio è sempre stranamente tranquillo.>> La bionda prese il taccuino e la penna.
<<Allora, cosa ti porto?>>
<<Il solito.>>
La ragazza scrisse velocemente un paio di cose sul taccuino che aveva con sé e, sorridendole un'ultima volta, si avvicinò al bancone del bar.
[T/n] decise di alzarsi e di dirigersi verso gli scaffali della piccola libreria in cui tanti libri erano posti in fila.
Scorse tutte le copertine con le dita, per poi scegliere un libro.
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"gomusservi" | haikyuu x reader
Fanfic"gomusservi" | the moonlight reflecting on water. haikyuu x fem! reader