first kiss | azumane asahi

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one shot dedicata a Angyboni05 , spero vivamente che ti piaccia!

one shot dedicata a Angyboni05 , spero vivamente che ti piaccia!

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Dire che quel giorno faceva caldo era un eufemismo.
La sfera di fuoco troneggiava nel cielo, illuminando e avvolgendo col suo afoso abbraccio i poveri malcapitati che erano costretti sotto i suoi raggi. Del vento non ce n'era nemmeno l'ombra e le piante, immobili davanti al paesaggio estivo, avevano qualche foglia bruciacchiata dalla forte calura.
In quel giorno l'estate sembrava appiccicarsi ovunque, quasi come il sudore che imperlava le fronti di alcuni passanti, e non accennava a staccarsi.
Nonostante questa sventura il clima che aleggiava per le strade di Miyagi era abbastanza affascinante, quasi etereo: i ciliegi rosa avevano cominciato a far sbocciare i loro piccoli e deliziosi frutti, le aiuole erano cosparse di margherite bianche come l'ancora lontana neve e il cielo era completamente spoglio di nuvole, azzurro come non lo era mai stato.
Le persone che si erano avventurate per le strade della metropoli si erano rintanate in qualche bar o locale, cercando la frescura dell'aria condizionata o di qualche ventilatore; tra questi c'erano persone di ogni tipo, tutte riunite nell'unico scopo di combattere il caldo.
A troneggiare la via in cui la nostra storia è ambientata c'era un imponente istituto scolastico: il liceo Karasuno.

Erano le due del pomeriggio e molti degli studenti erano già tornati a casa, tranne quelli che svolgevano le attività dei club; ed è proprio uno di questi club l'epicentro della nostra attenzione.
Il club di pallavolo del liceo Karasuno era forse uno dei più bizzarri che vedrete in tutta la vostra vita, a comporlo c'era gente di ogni tipo, ad esempio Hinata, il più grande dei primini, lui era un po' infantile per certi versi, ma molto abile nel gioco, oppure Tsukishima, l'esatto suo opposto, lui era più razionale, pensava prima di agire ed era un acuto osservatore.

Daichi, il capitano della squadra, seguito da alcuni componenti di quest'ultima, aprì la porta della palestra e accese le luci per poi entrare; Daichi era un vero e proprio capobanda, se così lo possiamo definire: li teneva sempre in riga ed era forse la persona di cui i ragazzi avevano più paura. Come ho già detto, Daichi entrò seguito poi da Sugawara, il suo vice, Asahi e il trio del secondo anno, composto da Ennoshita, Kinoshita e Narita.
<<Ma dove sono gli altri?>> Chiese Sugawara, sorpreso dal fatto che i primini insieme a Tanaka e a Nishinoya non fossero già lì, dato che erano sempre i primi ad arrivare.
<<Ah non lo so, Ennoshita prova a chiamarli.>> Disse Daichi mentre cominciava a sistemare la rete.
Ennoshita prese il suo telefono e digitò il numero per poi portarlo all'orecchio, ascoltando gli squilli e sperando in una risposta.
Mentre Ennoshita era occupato a disperarsi, i tre ragazzi del terzo anno sistemavano tutto l'occorrente per gli allenamenti: carrelli con i palloni, tabellone per i punti e così via.
Tra i tre non sembrava esserci qualcosa che non andava, ma Asahi era visibilmente preoccupato: Asahi all'apparenza poteva quasi inquietare, ma se lo si conosce bene si può constatare che in realtà è un bambinone: è gentile, onesto, diciamo che è quel tipo di ragazzo che ha paura di rompere tutto ciò che tocca.
<<Asahi, stai bene?>> Gli chiese Sugawara vedendolo così agitato.
<<U-uhm...sì sto bene, tutto apposto.>> Rispose il castano abbozzando un sorriso.
<<Ne sei proprio sicuro?>> Continuò Suga continuando a rigirare il coltello nella piaga con lo sguardo tipico di un inquisitore. Asahi deglutì vedendolo così determinato a sapere e decise di svuotare il sacco, dopotutto era una stupidaggine che non avrebbe fatto male a nessuno.
<<Beh, ecco, si tratta di [T/n]...stamattina non è venuta a scuola e non risponde né al telefono e né ai messaggi; ho paura che non si senta bene.>>
<<Oh, tutto qui?>>
Asahi annuì, nonostante fosse ancora molto preoccupato dato che non sapeva che fine avesse fatto la sua fidanzata.
Ebbene sì, il nostro Asahi ha pure la ragazza: si sono conosciuti in biblioteca al secondo anno, lei lo aveva aiutato a trovare un libro che gli serviva e lui l'aveva subito trovata gentile e carina, si erano fidanzati da quasi due mesi e la relazione funzionava, nonostante le numerose insicurezze di Azumane.
<<Sono sicuro che sta bene, conoscendola se la sarà fatta a sonno, come suo solito.>> Disse Daichi entrando nella conversazione.
Il castano gettò un ultimo sguardo al telefono per poi riporlo in tasca, mentre la porta della palestra veniva riaperta rivelando così Kiyoko e Yachi, le managers, seguite da Tanaka e Nishinoya che guardavano la corvina con occhi sognanti e poi dal quartetto del primo anno: Kageyama e Hinata come al solito stremati dato che, per qualche strano motivo che a noi non è dato sapere, dovevano fare di tutto una gara, una volta rischiarono di strozzarsi con del ramen solo per vedere chi riusciva a finirlo più velocemente; entrarono poi Tsukishima e Yamaguchi che li guardavano quasi sconsolati, Yamaguchi sapeva che tra non molto il suo caro amico "Tsukki" avrebbe cominciato a punzecchiarli e a prenderli in giro, era solo una questione di tempo perché succedesse.
<<BUONGIORNO! SCUSATE PER IL RITARDO!>> Urlarono in coro Hinata e Kageyama, piegandosi quasi in due.
<<Non fa niente, ma la potete smettere di correre anche prima dell'allenamento? Vi stancate troppo e poi non avete più le forze, su tutti a cambiarvi ora.>> Disse Daichi con tono autorevole, mentre i nuovi arrivati in palestra si dirigevano negli spogliatoi.
<<Un giorno di questi ti arrabbierai sul serio, Daichi, e il divertimento finirà per tutti, quindi datti una controllata, okay?>> Disse Sugawara tirandogli una pacca sulla spalla.
<<Hai ragione, ma anche loro hanno dei parametri da rispettare e devono smetterla di prendersela comoda...non arriveremo mai da nessuna parte se->>
<<ASAHI!>>
La risposta di Daichi venne interrotta da un urlo proveniente dall'entrata.
Tutti i presenti in palestra si girarono, per poi notare una ragazza ferma alla porta: aveva una mano appoggiata al ginocchio e l'altra sull'uscio nel tentativo di riprendere fiato dalla corsa, i capelli [c/c] le ricadevano sulle spalle, delineando così il suo volto, impreziosito dagli occhi [c/o].
Asahi, chiamato in questione, si avvicinò correndo alla ragazza.
<<[T/N]!>> Gridò per poi circondarla con le  sue forti braccia, mentre lei ancora riprendeva fiato.
<<Mi sono svegliata tardi e non ho sentito il telefono, sono proprio un disastro.>> Disse lei ridacchiando, mentre Daichi lanciava a Suga uno sguardo alla "Io l'avevo detto".
<<Mi hai fatto preoccupare tantissimo, per un attimo ho pensato che non ti sentissi bene!>> Rispose lui per poi posarle un bacio sulla fronte <<Che ci fai qui, comunque?>>
<<Oh, sono venuta a vedere l'allenamento, ovviamente.>>
<<Ah già, il Giovedì vieni sempre a vederci giocare.>>
<<È l'unico giorno in cui non sono piena di compiti, e poi stamattina ho avuto il tempo di finire tutto.>> Sorrise lei per poi prendergli la mano e riportarlo dagli altri.
<<Ciao Daichi, ciao Koshi!>> Salutò lei con un cenno della mano.
<<Ciao [T/n], di nuovo il sonno pesante?>>
<<Che posso farci, il letto è così comodo! Ogni giorno è sempre più duro svegliarsi!>>
<<Asahi stava per svenire dalla paura, per fortuna sei arrivata giusto in tempo per rassicurarlo.>> Rise Sugawara guadagnandosi un'occhiataccia tutt'altro che spaventosa da Asahi.
<<N-non è vero! Ero solo un po' preoccupato, tutto qui.>>
La ragazza rise insieme all'alzatore dai capelli grigi.
<<Ah sì, non ne ho alcun dubbio.>>

Dopo un po', arrivarono anche il Coach Ukai e il Professor Takeda e la ragazza andò sugli spalti, per avere una visione migliore del campo.
I ragazzi indossarono le pettorine, pronti a sfidarsi a squadre; si poteva vedere lontano un miglio che Asahi si stava impegnando più del solito, era sempre così quando [T/n] veniva a vederlo, voleva che lei fosse fiera di lui oltre che far capire a tutti perché era proprio lui l'asso.

Giocarono circa cinque set quel pomeriggio ed erano tutti stanchissimi, tranne Hinata e Kageyama, le cui batterie sembravano non scaricarsi mai, ogni tanto la [c/c] si chiedeva come riuscissero ad allenarsi così tanto senza uno stop, ma dopotutto era una cosa che non avrebbe mai capito essendo lei molto pigra.
Scese dalla tribuna per avvicinarsi al gruppo di ragazzi e fare i complimenti a tutti.
<<Nishinoya sei stato bravissimo! Quelle ricezioni erano davvero fortissime, devi insegnarmele qualche volta.>> Disse la ragazza al libero, subito lusingato.
<<Oh ma che dici, erano le stesse di sempre.>> Disse Yu con un velo di rosa sulle guance e la ragazza rise, avvicinandosi poi ad Asahi.
<<Anche se il più forte è comunque lui.>> Continuò la ragazza poggiandogli una mano sulla spalla.
Asahi le sorrise per poi abbracciarla, facendola così dimenare.
<<AAAAH ASAHI STACCATI CHE SEI TUTTO SUDATO!>>
Il castano si staccò di getto con un'espressione pentita in faccia.
<<SCUSAMI NON VOLEVO!>>
I ragazzi radunati intorno a loro fecero di tutto per non ridere, dopotutto la scena era abbastanza divertente.
<<Dovrò farmi un'altra doccia ma fa niente. Dicevo, il più forte è sempre lui.>>
<<È proprio l'asso!>> Continuò Nishinoya, tirandogli una pacca fortissima sulla spalla che fece quasi cadere Asahi.
<<Nishinoya sei sempre molto...incoraggiante...e manesco.>> Rispose il castano sussurrando l'ultima parte della frase mentre si accarezzava la spalla ora dolente.
<<Bene, per oggi abbiamo finito.>> Daichi chiamò l'attenzione di tutti. <<Fate attenzione quando tornate a casa e NON FATE COSE EXTRA.>> Hinata e Kageyama si girarono mentre si dirigevano nel campo, colti con le mani nel sacco.
<<Torniamo a casa insieme?>> Chiese [T/n] alzando lo sguardo verso Asahi, che annuì.
<<Va bene, ti accompagno.>>
La squadra uscì dalla palestra che venne chiusa a chiave e i nostri due "protagonisti" si diressero verso casa.
<<Comunque...io penso davvero che tu sia il più forte, eh!>> Sorrise [T/n], rompendo il silenzio che si era creato.
<<Davvero lo credi?>>
<<Sicuro! Insomma fai delle schiacciate potentissime, se ci provassi io molto probabilmente mi farei male.>>
Il ragazzo le prese la mano e le accarezzò il palmo con un pollice, sorridendo.
<<Sono felice che tu creda in me.>>
<<Perché, che ti aspettavi? Certo che credo in te! È il mio dovere e lo faccio più che volentieri.>>
Asahi la guardò un attimo, chiedendosi come è possibile che una ragazza come lei abbia notato uno timido come lui.
<<Te ne sono grato.>>
[T/n] lo guardò sorridendo, quando arrivarono di fronte casa sua.
<<Beh, siamo arrivati.>>
<<Eh già.>>
La ragazza strinse Asahi in un caloroso abbraccio e si staccò a malavoglia.
<<Ci vediamo domani?>> Chiese lei.
<<Mhmh.>>
[T/n] si avvicinò alla porta e, mentre stava per infilare la chiave nella serratura, Asahi la chiamò.
<<Ehm, [T/n]...puoi venire un attimo qui?>>
<<Che c'è?>> Chiese la ragazza avvicinandosi.
<<No nulla, da lontano non lo posso fare.>> Rispose Asahi per poi scoccarle un piccolo bacio sulle labbra, con una sicurezza quasi innata.
Lei arrossì guardandolo.
<<Eddai! non posso tornare a casa tutta rossa!>> Esclamò lei.
<<Beh io non ho rimpianti.>>
<<Mh...nemmeno io.>>
<<Bene. Allora, a domani?>>
<<A domani.>>
Il ragazzo si allontanò per poi dirigersi a casa sua che si trovava un paio di palazzi più avanti.
[T/n] sì toccò le labbra con un dito mentre lo guardava allontanarsi: non pensava che il loro primo bacio sarebbe stato così veloce e pieno di sicurezza da parte sua.

Ciao! Ecco a voi una nuova one shot!
Spero che vi sia piaciuta, ma spero soprattutto che sia piaciuta alla ragazza che me l'ha chiesta.
Comunque, il blocco dello scrittore se ne sta andando e credo di star ritrovando l'ispirazione per scrivere di mia spontanea volontà.
Continuerò ad accettare richieste, ovviamente, solo che mi concentrerò più su quello che voglio fare io, credo che capiate quello che intendo.
Comunque, detto questo, spero che questa one shot vi sia piaciuta ( se è così lasciate una stellina e, se volete, un commento, mi renderebbe tanto felice).
À la prochaine fois<3
-cinnamon.

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