Prologo

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Si sedette sul davanzale e accese una sigaretta, sbuffando un pennacchio di fumo nell'aria.

Il vento freddo gli scompigliò i capelli e chiuse gli occhi per sentire meglio quella sensazione di gelo che gli s'insinuava nelle ossa. Quando li riaprì, levò lo sguardo al cielo tinto di rosso dal tramonto e osservò le rondini volare in alto. Si domandò come potesse essere spiccare il volo e librarsi in cielo, fuggire da tutto e da tutti, avere la consapevolezza di poter andare ovunque senza impedimenti.

Abbassò lo sguardo e fece dondolare le gambe nel vuoto. Sette piani sotto di lui non c'era anima viva che passasse per la strada. Ogni tanto qualche macchina passava per la via, ma non vi era l'ombra di pedoni.

Fece un ultimo tiro di sigaretta, poi la lasciò andare e la osservò cadere verso il basso, diventando sempre più piccola fino a quando non scomparve completamente alla sua vista. Si domandò se gli uccelli da là in cima vi avessero fatto caso o fossero stati troppo lontani per accorgersene. Lasciò cadere l'accendino all'interno dell'appartamento, poi si appoggiò alle proprie cosce con i gomiti.

Quando si spinse inavanti non si guardò indietro. Lasciò che il vento lo colpisse con violenza e accolse con gratitudine l'impatto con il cemento del marciapiede.

Macchia Bianca||SemiShiraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora