Capitolo 25

2K 77 8
                                    

Sono in un porto di notte, pieno zeppo di vagoni abbandonati, fa molto freddo ma la cosa sembra caricarmi un po'.
Ho in mano qualcosa di bagnato e freddo, dalla forma sembra un paletto ma non riesco a vederlo, sembra che il mio corpo sia controllato da qualcun altro.
Arrivo sulla sponda del ponte, mi guardo intorno e mi tuffo, riesco a vedere il fondale marino, stranamente il mare non é inquinato nonostante fosse un porto.

Sto nuotando ma non sembro affatto serena, ho ancora in mano il paletto.

Esco dall'acqua e mi ritrovo su un'isoletta deserta, si intravede solo una piccola capanna, mi dirigo lì e trovo.... Un mucchio di corpi, morti... Hanno solo una cosa in comune, un colpo al petto...

Mi inginocchio ed ispeziono ogni cadavere, poi vedo quello di Spiderman, gli tolgo la maschera e intravedo gli occhi ancora aperti ma privi di vita di Peter. Il mio sguardo cade sul paletto che avevo in mano la punta era ricoperta di sangue, il sangue di Peter....

Mi svegliai urlando, letteralmente, non riescivo a smettere nonostante la mia stanza fosse affiancata ad altre e avrei potuto tranquillamente svegliare tutti.

La porta si aprì di colpo, entrò di corsa Peter che aveva i capelli spettinati, gli occhi gonfi per il poco sonno e un pigiama davvero carino.

Si precipitò su di me e mi stringe a se, avevo la schiena appoggiata al suo petto e le braccia bloccate fra le sue per l'eccessivo movimento.

Avevo il cuore a mille e il respiro troppo irregolare, a momenti mi poteva schizzare fuori un polmone.

<Shhh, era solo un brutto sogno> mi sussurò all'orecchio, la cosa mi fece rabbrividire, sentivo il suo respiro sul mio orecchio, un respiro veloce magari per l'ansia che aveva nel vedermi in questa situazione.

Un conato di vomito mi travolse di nuovo, come l'ultima volta, corsi in bagno e rigettai solo acqua, non avevo mangiato niente e ciò mi confermò che non era dovuto al cibo ma neanche al sangue di Stark.

Mi sciaquai la bocca e tirai lo sciacquone.

Mi diressi di nuovo in camera dove c'era Peter seduto sul letto con uno sguardo preoccupato.

<Sto bene> dissi con un filo di voce mentre mi guardavo allo specchio allo scopo di vedere se c'erano gocce di vomito sul pigiama.
<Non mentirmi> disse con voce tremolante.
<Tanto a te non importa> dissi con tono freddo, le mie stesse parole mi facero male.
<Sai che non é vero> disse alzandosi dal letto.
Mi limitai a guardarlo, non sapevo che rispondere.
<Abbiamo litigato, ma ciò non vuol dire che non mi preoccupi per te> disse, si avvicinò e mi accarezzò i capelli, sobbalzai di nuovo scansandomi, mi guardò stranito, piú che altro deluso.
<Perché non vuoi che ti tocchi> disse.
<Non dipende da te>
<E da chi allora?> Disse alzando leggermente il tono della voce.
<Forse é meglio se te ne vai> dissi decisa e sicura di me, mi guardò con freddezza, quasi disinvoltura e poi uscì dalla stanza.

Era meglio così, quel sogno mi aveva spaventata, se Killer Frost aveva tra la sua lista di morte la persona per cui ho una cotta era meglio allontanarla il prima possibile.

Mi sdraiai sul letto ed una lacrima scese lungo la mia guancia arrossata, l'asciugai subito e mi rimisi a letto, erano le 3 e dovevo svegliami anche abbastanza presto.

***

La sveglia suonò, mi svegliai e sembravo letteralmente uno zombie, non volevo farmi vedere così dai miei "coinquilini" quindi decisi di sistemarmi il piú possibile anche se ero in assenza di saponi trucchi e pettini, quindi optai per la tuta di Wanda che alla fine non mi stava neanche male dato che rispecchiava il mio stile quotidiano, la maglietta bianca con un nodo all'estremità e raccolsi solo la prima metà dei miei capelli facendomi un "codino".

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora