Capitolo 66

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Ero sulla terrazza con accanto Neil, in rigoroso silenzio mentre mi tenevo occupata a contemplare il tramonto roseo di inizio giugno.
<Quindi sei un fantasma?> Gli chiesi.
<Si e ti verrò a tormentare di notte> disse facendo dei versetti. Ridemmo per qualche secondo.
<Dai fai il serio. Eri dichiarato morto> dissi trattenendomi dal piangere.
<Hai fatto qualche patto con il diavolo?> Chiesi alzando il sopracciglio.
<Non siamo su Lucifer> disse lui.
<Allora spiegami> sussurrai.
<Sono morto. E poi sono guarito. E sono rinato> disse lui.
<Ma sbaglio o non si guarisce quando il cervello é schiatto> dissi incrociando le braccia.
<Non ti fidi di me vero?> Chiese.
<Sono corsa da te in lacrime, ma ora che ho più coscienza... Non mi fido> sussurrai.
<Non si guarisce dalla morte. É l'unica cosa certa della nostra vita> sussurrai cercando di andarmene. Era la verità, non mi fidavo di Neil. Poteva anche non essere lui.

<Hela> mi fermò.
<Sapevo che sarei ritornato quel giorno> sussurò.
<Siamo persone forti, abbiamo fin troppo potere. Non ci volevo credere quando mi dissero che se volevo. Potevo sfuggire alla morte> mi sussurrò. Un sussurro che mi attraversò la schiena come un brivido.
<Vorresti dirmi che tutti i potenziati di Sicalis sfuggono alla morte?> Chiesi.
<Non tutti. Solo i più potenti>
<Ti stai per caso dando arie?>
<Senti Hela. Sono tornato qui da te non per sentirmi dire che non ti fidi. Dammi pure dell'impostore o del diavolo. Ma loro non conoscono ogni singolo aspetto di te> disse prendendomi le spalle tra le mani con forza facendomi sobbalzare.
<So che non hai più paura del contatto. Non lo avrei fatto altrimenti> disse.

<Viviamo in un mondo folle. Ma... Una parte di me spera che tu sia veramente tu e che io non debba soffrire nuovamente> dissi.

<Ti ho mai fatto soffrire?> Chiese.
<Ti devo ricordare del nostro primo incontro?> Chiesi beffarda
<Mi aspettavo un no come risposta> disse lui sorridendo. Il suo sorriso mi contagiava ogni volta.
<Holly?> Chiese dopo qualche minuto di silenzio.
<Dovevi proprio nominarla?> Chiesi.
<Non so più niente da quando ha baciato Peter. Come é andata a finire> chiese.
<É finita> sbuffai.

"Peter pov's"

Avevo bisogno di parlare con zia May e optai per chiamarla in terrazza convinto non ci fosse nessuno.
Ma aimé lì vi erano Neil e Hela. L'unica persona che speravo di non vedere. Invece di allontanarmi, da grande coglione rimasi lì a origliare la conversazione. A quanto pare Hela non si fidava di Neil. Come biasimarla, era difficile fidarsi di chi é morto sanguinante tra le proprie braccia. Ma lui.. le dimostrò che era tutto vero, ero contento del fatto che avesse ritrovato la persona più importante della sua vita, suo fratello.

<Non ho più niente da quando ha baciato Peter. Come é andata a finire> le chiese. Ora più che mai ero convinto di rimanere lì ad origliare.
<É finita> sbuffo.
<É finita quando sei morto. Ho perso la testa e sono scappata alla ricerca dei responsabili. Ho fatto cose orribili Neil, ho torturato molti dei suoi seguaci, ho pugnalato un certo potenziato che si divertita a cercare di soggiogarmi> iniziò lei.
<Intendi Patrick?> Chiese Neil.
<Conosci quel sociopatico?> Chiese lei stupita.
<Ci conosciamo tutti lì> sussurrò.
<Ho pugnalato l'armatura di mio padre rubando il reattore e.... -si blocco- ho puntato una freccia contro di lui... Contro Peter. Rimpiango ogni giorno di aver avuto solo il pensiero di scoccarla. Di scoccare quella cazzo di freccia dritta verso la persona che non riesco a smettere di amare> sussurrò. I miei occhi si fecero più lucidi, sempre di più, volevo solo andare lì e posare le mie labbra sulle sue, dirle che non mi importa della ragazza che era diventata e di stringerla il più forte possibile a me. Ma come potevo farlo. Come potevo se pur amandomi mi odiava con tutta se stessa. Mi odiavo al solo pensiero.

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora