Mi stringo nelle spalle, affondando la faccia nella solita sciarpa, mentre torno a fissare lo sguardo per aria, osservando le nuvole chiare che si muovono in massa. L'allenamento della squadra è terminato, ma ho voluto aspettare Bokuto per poter tornare in metro insieme a lui.
Alla fine, grazie a lui, la squadra ha deciso di lasciarmi qualche giorno per riflettere sulla proposta di unirmi a loro. In realtà, non so ancora cosa poter rispondere.
La verità è che devo ancora metabolizzare ciò che è successo. Abituarmi a questa nuova sensazione di leggerezza. Mi sembra quasi di galleggiare. Forse è qualcosa di temporaneo. Forse non riuscirò a piangere nuovamente. Eppure, in questo momento, non riesco a fare altro che sorridere.
Perchè erano anni che non mi sentivo così vivo. Così leggero. Libero. Quel peso che costantemente mi gravava sul petto ora sembra essersi dissolto. Spero solamente torni a materializzarsi il più tardi possibile.
«Akaashi! Ci sono!», la voce pimpante di Bokuto mi fa sobbalzare, e mi volto istantaneamente verso la sua figura alta che si dirige verso di me con un sorrisone stampato in faccia. Sorrido in rimando.
«Hai tardato di cinque minuti.», gli faccio notare, seppur scherzando. Lui sembra mettere su un broncio.
«Andiamo, solitamente faccio anche di peggio! Sono stato più veloce del solito oggi.», ribadisce a braccia incrociate e sbuffo appena, alzandomi dalla panchina sulla quale ero rimasto seduto per aspettarlo lavarsi e cambiarsi.
«Allora dovrei complimentarmi con te?», gli chiedo nuovamente, alzando un sopracciglio, sorridendo appena. Lui annuisce deciso. «Certo! L'ho fatto per te!», il suo sorriso mi illumina nuovamente e quasi rimango colpito dalle sue parole. Per me?
Il suo braccio destro, come sempre, si posiziona sulle mie spalle mentre iniziamo ad avviarci verso la stazione della metropolitana e decido di non far caso al calore che mi inonda il volto. In fondo, sto quasi iniziando ad abituarmici. Sorrido appena, nascondendo il tutto grazie alla sciarpa.
«Comunque Akaashi, non mi avevi mai detto che anche tu sapevi giocare a pallavolo, mi hai colto di sorpresa, prima!», Bokuto sporge e inchina la testa per guardarmi; negli occhi noto nuovamente quella luce carica di ammirazione. Abbasso lo sguardo, non riuscendo a reggere il suo, infilando più a fondo le mani nelle tasche. «Non me l'hai mai chiesto...», ribatto, a corto di scuse plausibili. In fondo, se facesse ulteriori domande sul perchè io abbia smesso o sul perchè non voglia unirmi alla squadra, non so come potrei riuscire a sostenere la conversazione. Spero semplicemente che la sua curiosità, questa volta, si fermi.
«Cavolo, hai ragione. In qualsiasi caso, spero accetterai di entrare in squadra.», il suo sorriso riesce a farmi finire per l'ennesima volta il cuore in gola. «So che probabilmente ti stiamo mettendo troppa pressione addosso, ma non sentirti a disagio a rifiutare se vuoi farlo. In fondo, mi avevi già detto di non poter entrare in squadra e abbiamo già un'alternativa...Quindi, qualsiasi sia la tua risposta, sarò felice a patto che verrai a vedermi durante le partite!», la sua stretta sembra intensificarsi, così come il mio battito cardiaco.
Bokuto è davvero una persona gentile.
Non c'è mai stata una volta in cui mi abbia fatto sentire a disagio. Non ha fatto altro che preoccuparsi per me e aiutarmi. In fondo, non ha mai nemmeno fatto domande. Si è sempre fidato di ciò che gli dicevo. Non si è mai smentito nei fatti, nè nelle parole.È davvero diverso da tutti gli altri.
Eppure l'ho notato solo adesso.
È speciale.Non voglio perderlo.
Il solo immaginare le giornate che starei vivendo adesso se quel giorno, qualche settimana fa, non lo avessi incontrato sulla metro, mi mette i brividi. Il solo ricordare com'era tutto prima di conoscerlo mi fa quasi percepire nuovamente quel peso sul petto.
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𝗟𝗼𝘀𝗶𝗻𝗴 𝗬𝗼𝘂 | 𝗕𝗼𝗸𝘂𝗮𝗸𝗮
Fanfic«Perché perdere te sarebbe come perdere una parte di me.» 𝗔𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲! Questa storia tratta di tematiche forti come la depressione e il suicidio. Leggere a propria discrezione.