SAW YOU THERE AND I THOUGHT: "OH MY GOD, LOOK AT THAT FACE"

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Le settimane precedenti al grande giorno passarono in fretta e ogni mattina mi svegliavo sempre più eccitata e ansiosa del giorno prima. Sarebbero arrivati il 9 Febbraio, qualche giorno prima dell'inizio del più importante festival italiano, Sanremo, a cui avrebbero partecipato come ospiti speciali durante la prima e l'ultima puntata. Poi avrebbero girato l'Italia per un'altra settimana per le 3 tappe italiane del loro tour : Milano, Roma e Verona.
Il 7 febbraio andai in ufficio, ed il mio capo, Francesca, notò che ero strana.
"Che succede? Ansia?" mi chiese.
Le raccontai tutto, come non avevo mai fatto con nessuno, ma decisi che lei era la persona giusta e che doveva sapere come mi sentivo.
"Ti prego, non prendermi per pazza", dissi, "è solo che ho paura che qualcosa vada storto, voglio essere all'altezza di tutto ciò, ma al tempo stesso so di essere implicata sentimentalmente e ... " sprofondai nella poltrona senza riuscire a completare il discorso.
"Senti Enri, forse anche io 10 anni fa ti avrei presa in giro, ma adesso non posso far altro che dirti che, forse, non avevi così torto, e se dopodomani lo incontrerai sarà veramente una fortuna; certo, non possiamo essere sicuri che si innamorerà di te, perché un conto è la fantasia e un conto è conoscersi di presenza, ma intanto avrai già realizzato parte del tuo sogno. Ti confesso che io credo nel destino e magari potrebbe essere a tuo favore questa volta. Ora, io ti consiglio di calmarti, vai a farti bella, riposati e stai tranquilla, andrà tutto bene. Sei un'interprete di eccellenza,  io sarò sempre al tuo fianco così come Yang, che ti aiuterà a prepararti bene."
Mi rassicurò così, e mi mandò dritta a casa per rilassarmi.
Torturai Yang per il resto del tempo mancante all'arrivo dei BTS : era un giovane ragazzo coreano che studiava italiano da qualche mese, ma conosceva l'inglese benissimo, e sarebbe stato con me e Francesca per tutto il tempo così che potesse far sentire a casa i ragazzi sudcoreani. Dopo ore e ore di esercizio di domande e risposte solo ed esclusivamente in coreano, Yang, esausto mi disse in inglese : " Adesso basta Enrica. Conosci il coreano quasi quanto me, hai una pronuncia perfetta, dialoghi tranquillamente, con la grammatica vai benissimo e rispondi immediatamente senza troppo sforzo o impegno. Andrai alla grande."
Avevo sempre voluto fare l'università di lingue, ma la scelta del coreano fu dovuta proprio ai BTS: sentendoli parlare , la loro lingua mi attrasse molto e quindi questa esperienza aveva un'importanza maggiore: non solo avrei incontrato loro e Jungkook, ma avrei conosciuto le persone per cui avevo scelto di far quel lavoro.

La notte precedente non dormii molto bene, così decisi di svegliarmi presto. Dopo la colazione, indossai i vestiti che avevo scelto già giorni prima, niente di troppo appariscente o estroso, non volevo far una brutta impressione. Feci i capelli mossi e poi la mia coinquilina mi avrebbe truccata un po'.  Ero per la prima volta nella mia vita molto in anticipo e non sapevo cosa fare. Non avevo detto a nessuno che avevo ricevuto quel lavoro, né amici, né famiglia. Neanche una persona. Volevo tenere quella cosa per me, poi alla fine di tutto avrei deciso se parlarne con qualcuno o no. Alle 10.30 eravamo in macchina e ci stavamo dirigendo a Fiumicino, per andare a prendere i ragazzi. L'aereo atterrò alle 11.15 e ci dirigemmo nell'ala VIP. Il mio cuore batteva a 1000. Le porte dell'arrivo iniziarono ad aprirsi e piano piano uscivano le persone. Alzai il cartello con su scritto "BTS" e li vidi uscire ad uno ad uno: prima Jimin, poi Suga, RM,  J-Hope, V,  ed infine vidi Jin che camminava ridendo e posando un mano sulla spalla di un altro ragazzo. E poi lo vidi...

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