I'M IN LOVE WITH YOU AND ALL YOUR LITTLE THINGS

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L'estate arrivò presto e quei mesi furono molto tranquilli e felici, perché potevamo vederci con più costanza e io mi stavo abituando all'idea di viaggiare più spesso e più lontano. D'altronde avevo la vita dei miei sogni, cosa potevo chiedere ancora? Ero traduttrice ed interprete come avevo sempre desiderato, viaggiavo per il mondo, avevo il fidanzato migliore del mondo, e il sostegno e l'amore della mia famiglia e dei miei amici. Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio io e Jungkook avevamo fatto un piccolo viaggio di 2 settimane in Nuova Zelanda : mi ero innamorata di questo paese guardando uno dei loro viaggi Bon Voyage e avevo espresso il desiderio di andarci insieme a lui, e fu un viaggio meraviglioso sia per i paesaggi mozzafiato e per le esperienze incredibili che abbiamo fatto, sia perché era il nostro primo viaggio di piacere da soli.
Era il 4 agosto, e come al solito Jungkook mi aveva chiamata per la videochiamata della buonanotte. Mentre in Italia era pomeriggio, da lui in Corea era già mezzanotte o circa, e nonostante lui insistesse tutte le volte sul voler rimanere ancora in chiamata, io molte volte inventavo qualche scusa per staccare e permettergli di dormire. Quella sera sembrava più felice ed eccitato del solito...
"Ciao amore!" disse tutto pimpante.
"Ei, c-che succedeee?" risposi io, curiosa.
"Ti ho fatto un piccolo regalo, controlla le mail."
Feci come aveva detto lui e trovai un documento con un biglietto aereo per Tokyo, il 27 agosto, da Roma Fiumicino. Chiesi spiegazioni perché ero assai stupita e lui :
" Volevo farti visitare il Giappone mentre siamo in tour lì, dato che non ci sei mai stata, e poi vorrei che tu venissi con me in Corea, in Busan, dalla mia famiglia. Ci saranno anche i ragazzi e festeggerò il mio compleanno a casa mia. "
Probabilmente ero impallidita, perché JK si accorse che non ero molto entusiasta di quell'idea.
"Ok, non mi aspettavo che gridassi "EVVIVA", ma nemmeno che avessi questa faccia da funerale..."
Il punto era che non sapevo cosa dire ; non avevamo mai parlato di conoscere le nostre rispettive famiglie, perché sapevamo entrambi che non avevamo un relazione stabile e che non c'era niente di serio per il momento, e proprio per questo non volevamo fare passi da giganti, perché non volevamo rovinare tutto.
"Emh... non so cosa dire... Cioè non lo so JK... forse..." Non completai neanche la frase, che lui intervenne per tranquillizzarmi.
"So a cosa stai pensando, che è troppo presto, che non abbiamo una relazione stabile, eccetera eccetera, ma io voglio che tu sia lì con me, perché proprio a casa mia, ci sarà un'altra cosa importante che dovrò dirti."
Se prima ero impallidita,  adesso  mi sentivo svenire.
"No no no, tranquilla, non è una proposta di matrimonio. " disse lui ridendo.
"Tu mi farai prendere un infarto qualche volta... "
"Senti amore non posso dirti altro sennò rovino tutto, devi solo fidarti di me e partire, il resto verrà da sè."
"E i tuoi genitori? La tua famiglia?" dissi io terrorizzata, "dovrò incontrarli tutti. E se non sono alla loro altezza? Oh cielo, devo andare a comprare dei vestiti nuovi, sistemare i capelli, le unghie... "
"Ei, calmati. Sarai meravigliosa come sempre, non preoccuparti. "
Questo ragazzo riusciva sempre a calmarmi,  non so come ma eravamo la quiete e la tempesta; anche se , conoscere i suoi genitori mi metteva comunque tantissima ansia...
"Posso sapere almeno quando tornerò in Italia?" , chiesi io.
"Ecco si, volevo parlarti proprio di questo. Ti va bene se ti prenoto il viaggio di ritorno per il 2 settembre da Seoul per Roma? Così ci troviamo insieme all'aeroporto, perché noi partiremo per New York, mentre tu tornerai a casa. Se per te va bene lo prenoto proprio adesso e ti invio tutto. "
"Va bene JK, però sai che questa cosa che compri cose senza chiedermelo mi dà fastidio. Non voglio sentirmi mantenuta da te, e lo sai benissimo , quindi per favore non rifarlo più. " risposi io, un po' contrariata per essere stata tenuta all'oscuro di tutto fino a quel momento.
"Lo so, mi aspettavo questa tua reazione ma l'ho fatto solo perché temevo che avresti detto di no ed è davvero di vitale importanza che tu venga. Non farò più niente senza il tuo permesso, promesso."

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