Capitolo 18: un intenso profumo

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ATTENZIONE QUESTA PARTE DELLA STORIA CONTIENE AZIONI SESSUALMENTE ESPLICITE (da Akashi's pov alla fine)

Bokuto's pov

La prima parte del piano era andata a meraviglia. Sembrava che a Keiji fosse piaciuto sia il film che la passeggiata, Kuroo aveva fatto centro. Ora avremmo visto se sarebbe stato lo stesso per la scelta di Tsukishima.
Stavamo per svoltare l'angolo e proseguire verso casa quando allungai la mano verso la sua afferrandola. Era fredda, l'inverno si faceva sempre sentire sulla sua pelle. Avrei voluto che non sentisse altro che tepore, il mio tepore. Quella sera mi sarei assicurato personalmente che stesse bene al caldo.

"Keiji, che ne dici se questa notte la passiamo insieme qui? Ti ho preparato una sorpresa"

Dissi indicando l'hotel alle mie spalle. Cercai di assumere un'espressione calma e seducente, e anche se non sapevo quanto avesse funzionato, a Keiji sembrò piacere. Aveva uno sguardo imbarazzato ma felice, come se avesse sperato da tempo che gli chiedessi una cosa del genere. Intrecciai le dita con le sue e infilai la mia mano in tasca per scaldargliela, poi lo tirai nella mia direzione per entrare nell'edificio, ma calcolai un po' male la forza che ci misi, e finii per farlo scontrare col mio petto. Fu una cosa così inaspettata anche per me che per un frazione di secondo mi trasformai in un ciocco di legno. Il suo sguardo penetrante però mi riportò immediatamente al mondo reale, attirando le mie labbra verso le sue come un magnete, un'attrazione invisibile ed estremamente potente.

"Kotaro!"

Lo sentii sussurrare arrabbiato.

"siamo fuori, è pericoloso. E se qualcuno ci vedesse?"

"E allora? Voglio poter baciare il mio ragazzo quando ne ho voglia. L'unica cosa che penserebbero gli altri vedendoti è quanto sia fortunato ad averti"

gli risposi forse un po' troppo bruscamente, infatti notai il suo sguardo cadere fino a terra, ma non volevo che provasse paura a stare con me. Avrebbe dovuto sentirsi sereno, ed invece le persone intorno a lui non gli mettevano altro che ansia. Avrei voluto che potesse sentirsi bene, per una volta, anche in mezzo alle altre persone, ma non era possibile. Quello che potevo fare almeno era renderlo felice quando eravamo soli, l'unica cosa che ero in grado di fare per alleggerirgli questo enorme peso. Ero arrabbiato, ero arrabbiato con il mondo. Lo stavano facendo soffire, e tutto, per... niente. Non c'era nemmeno un motivo valido per farlo stare in quel modo, e non era giusto. Non era affatto giusto.

"Non è che... non voglia che le persone vedano il nostro amore... è solo che... solo che... ho paura di perderti. Non voglio perderti Kotaro, non voglio che una cosa così stupida ci separi. Non voglio che solamente perchè un giorno decidiamo di abbassare la guardia... commettere un errore che potrebbe essere fatale."

Aveva iniziato ad alzare la voce, come se non stesse parlando con me ma con qualunque altra persona stesse ascoltando, lì fuori da qualche parte.

"Io le ho viste, tutte quelle povere persone, picchiate a sangue per questo. Alcune addirittura uccise, per aver amato."

Gli tremava la voce, non era questo che volevo. Nascose il capo nell'incavo del mio collo, resprando piano. Presi ad accarezzargli lentamente la testa, mentre tentavo di farlo calmare.

"Perdonami Keiji, non era quello che intendevo dire. Volevo soltando che non ti sentissi stressato dallo stare con me in mezzo agli altri. Pensavo... che se avessi esagerato un po' questa sera... sarei riuscito a farti stare bene. Senti dimentica tutto, posso annullare se non te la senti, possiamo andare a casa mia e farci una bella cioccolata calda e-"

"No"

Mi zittii. Il suo tono era tornato serio, e quella singola parola detta in maniera così ferma mi aveva sconcertato.

Fix me / ~Bokuto×Akashi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora