Capitolo 14: Contrapposizione

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Akaashi's pov

Ci misi tutta la mia forza di volontà per non guardarlo mai negli occhi per troppo a lungo e notai che anche lui cercava a modo suo di tenere "le distanze". Era così strano... trovarsi insieme nello stesso posto, sapere dei nostri sentimenti reciproci ma non fare... niente. Non fiatare, restare a sorbire in silenzio e a testa bassa gli attimi in cui restavamo separati. Anche negli spogliatoi decidemmo di stare l'uno lontano dall'altro, ci venne naturale, o comunque è la prima cosa a cui pensammo. Se fossi stato con lui avrei davvero dovuto vivere così? Nell'ombra, nell'ansia di commettere un passo falso? Sarebbe stata dura ma non riuscivo nemmeno a pensare di lasciarlo. Semplicemente perché? Perché non potevo comportarmi come una persona come le altre che ha appena ricevuto un si dal ragazzo che le piace? Perché non potevo mettermi di fianco a lui ed annunciare felicemente al gruppo di pallavolo che stavamo iniziando a sentirci? Perché non potevo abbracciarlo quando ne avevo voglia, perché non potevo passeggiare mano nella mano con lui, perché non potevo far sapere che mi piaceva Kotaro? Se fossi stato una donna sarebbe stato tutto più semplice. Se una ragazza avesse detto "amo kotaro" nessuno avrebbe osato dire qualcosa. Ho paura, ho paura che prima o poi questo diventi roppo pesante e che mi spinga a rinunciare a stare con te.

"Bokuto, è tardi dovremmo rientrare"

Perfavore

"Ah Akaashi si adesso arrivo finisco di mettere a posto i palloni. Ci vediamo Komi, Washio, a domani!"

Aiutami

...

Le porte della palestra si chiusero rumorosamente per lasciare che il loro cigolio si mischiasse con i passi che si sentivano al di fuori della scuola, e si dissolvesse insieme ad essi. L'unica cosa che vedevo era buio, un nero infinito. Sentivo un odore pungente di sudore con un aroma famigliare. Le mie mani avevano tra le dita un tessuto di semplice cotone che però veniva indossato da una persona dalla schiena grande e spalle larghe. Sentivo delle braccia calde intorno al mio corpo che non mi stringevano ma mi cullavano dolcemente.

"Ahah avevi davvero così tanta voglia di abbracciarmi? Anche io..."

La sua voce era stupenda anche quando non esagerava con il suo solito entusiasmo, aveva il medesimo carisma anche se sussurrata delicatamente come in quel momento. Mi godetti per qualche secondo quell'attimo atteso con agonia da tutta la giornata e mi diedi del tempo per reagire bene a ciò che avevo appena fatto. Sbarrati gli occhi assalito improvvisate dalla preoccupazione. E se qualcuno ci aveva visto? E se erano ancora lì fuori?Sarebbe bastato entrare per vederci e far saltare tutto. Tutto ciò che avevamo nascosto quel giorno e ciò che avremmo dovuto nascondere per ancora molti altri mesi, sempre che la cosa fosse veramente durata così a lungo. Mentre ero occupato a calcolare tutte le possibilità che vi fossero per venire beccati mi iniziai a sentire incredibilmente più calmo. Alzai lo sguardo vedendo la sua mano grande iniziare ad accarezzarmi lentamente il capo mentre il suo volto mi trasmetteva uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto da così vicino.

"Tranquillo sono andati tutti via, non solo nella palestra ma anche nella scuola. C'è solo il custode ma ora è dall'altra parte dell'edificio a chiudere tutte le porte di ingresso. Ho pensato a tutto, non voglio che ti senta oppresso. Senti Keiji, vorresti venire a cena a casa mia? Prima non ho avuto modo di chiedertelo. I miei hanno detto che hanno preso una torta troppo grande!"

"Torta...?"

"Si per il mio compleanno, allora vuoi venire? Puoi anche stare a dormire se vuoi"

Fix me / ~Bokuto×Akashi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora