Capitolo 3: Cosa stai cercando di dirmi?

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Akaashi's pov

Faceva freddo. No. Ero solo io. In realtà non sapevo nemmeno se quello che provassi fosse veramente gelo, almeno non a livello fisico. Era come se venisse da dentro di me, in profondità, e si manifestasse su pelle, ma non ti dava quella stessa sensazione di qualcosa di concreto. Più ci pensavo e più come sempre la mia mente si affollava di opzioni e supposizioni che mi facevano venire voglia di raggomitolarmi ancora di più. All' improvviso sentii un contatto con un telo morbido. Alzai lo sguardo e vidi Bokuto che mi sorrideva. Sapevo come si sentisse in quel momento, sapevo che era preoccupato, sapevo che lui sapeva. Ormai era da giorni che qualcosa non andava, forse perché ci saremmo separati presto, e l'idea mi faceva venire voglia di smettere di respirare. Io ero al secondo anno mentre lui era al terzo. Cosa avrei fatto da solo, come sarei riuscito ad andare avanti? Come avrei potuto trovare il coraggio e l'autostima di mettere di nuovo i piedi in campo? Molto probabilmente l'anno dopo avrei smesso di giocare a pallavolo, troppi ricordi, troppe partite, troppe emozioni. Al solo immaginare come sarei potuto star male mi venivano le lacrime agli occhi, sarebbe stato un miracolo anche solo se sarei stato in grado di entrare in quella stessa scuola.

I miei occhi si spostarono sullo schermo luminoso ma io continuavo a pensare. Vedevo combattimenti, scene di azione e scoperte che sembravano meravigliose. Gli effetti speciali erano fantastici, e stavo iniziando a trovare molto bella l'amicizia che avevano due dei personaggi secondari. Tutti avrebbero tenuto l'attenzione sui protagonisti come in ogni altro film, invece a me piaceva analizzare gli individui di sfondo, magari non fondamentali alla trama ma con una storia interessante. All' improvviso apparve una scena imprevista e del tutto inaspettata. I due personaggi che stavo osservando erano in pericolo, i protagonisti stavano arrivando in loro soccorso. No cosa è successo?! Il personaggio principale e uno dei due amici sono stati rinchiusi! Come faranno gli altri a salvarli? La trama mi stava finalmente facendo distrarre, e devo dire che mi stava anche prendendo molto. I miei occhi erano puntati sulle immagini che si susseguivano velocemente e che mostravano uno scontro. I personaggi che erano stati rapiti stanno riuscendo a scappare. Arriva l'amico a salvare il protagonista e l'altro personaggio secondario. Quest' ultimo nella foga cade rimanendo bloccato! Il mio cuore iniziò a farsi prendere dall' ansia, mi sembrava di essermi immedesimato completamente. Iniziai a tremare sbattendo le palpebre freneticamente, accecate da quella luce diretta. Sta arrivando il cattivo, sta puntando il ragazzo caduto, se non si sposta lo colpirà!... Per l'ansia chiusi gli occhi, sentendo solamente un rumore orribile di carne squartata. Li riaprii lentamente provando a controllare il mio respiro. Il ragazzo era vivo, ma il corpo del suo amico giaceva davanti a lui in fin di vita. Iniziai a respirare lentamente gonfiando e sgonfiando pienamente i polmoni. Il personaggio morente inizió a sussurrare <Hey... ahah... cos'è quella... faccia triste eh? Che fai... non mi mostri un sorriso...?> l'amico gli prese una mano avvicinandosi di più per sentire meglio <Sai... a volte... la vita è piena di imprevisti... Ahah ma che dico... lo è sempre. Guardami... > il ragazzo iniziò a lacrimare facendomi venire voglia di fare lo stesso, ma riuscii a trattenermi. <ahah... solo adesso mi sono accorto... di quanto sei bello.> Gli diede una leggiadra carezza prima di lasciare quel mondo.

Mi si era attorcigliato lo stomaco, non riuscivo a togliere l'attenzione dal film nonostante lo volessi con tutto me stesso. Il ragazzo... lo amava? Ma, ma... erano entrambi ragazzi e, per quanto fosse attuale il tema lgbt, mi sembrava un film troppo libero per non poter essere criticato negativamente. Non sapevo esattamente come mi sentivo, avevo sempre cercato di ignorare quell' argomento. Mi faceva sentire, molto strano. Non potevo dire di esserne contro, ma anche nemmeno a favore era... veramente difficile per me riuscire a pensarci. Qualunque fosse la mia idea al riguardo, la tristezza che provavo per il sopravvissuto era immensa. Magari non lo amava, magari erano solo amici, ma allora perché aveva quell' espressione distrutta che solo amicizia non avrebbe mai potuto creare? Mi stava scoppiando la testa. Troppe informazioni, troppi avveninenti e pensare che eravamo solo seduti a vedere un film. Ancora una volta avevo avuto la prova di quanto fossi inutile e confuso. Non ero nemmeno capace di guardare un film senza che il mio crevello iniziasse a farsi mille problemi? Le mie dita erano pezzi di ghiaccio, morte, inermi. Se qualcuno me le avesse tagliate via, non avrei sentito nemmeno dolore.

D'un tratto un tocco, caldo, intenso, infinito. Le mie dita ripresero la sensibilità portandomi a girare il capo. "Akaashi devo preoccuparmi? Sei sicuro di stare bene?" Era stato lì, tutto il tempo. Di sicuro aveva visto ogni cosa, aveva visto quanto fosse emotivo l'Akaashi che conosceva ormai da anni, quanto si emozionasse facilmente e non sapesse nemmeno riprendere il controllo. Non riuscii a dire niente, le mie labbra erano serrate e le mie corde vocali sembravano state fatte a pezzi dalla stessa cosa che mi aveva lasciato quel nodo in gola. Non ricevendo risposta sul suo viso si dipinse uno sguardo preoccupato. Si sporse avvicinandomi a sè mettendomi un braccio sopra le spalle e facendomi appoggiare la testa su una parte del suo petto. "Sei troppo freddo, dato che la coperta non funziona ci sarò qui io, la tua stufa umana personale hahah!

Ero vivo, io stavo vivendo e in quel momento ero tra le sue caldi braccia che sembravano così amorevoli. Non potevo crederci, non potevo veramente credere che uno come me potesse meritarsi un affetto del genere. Là fuori ci saranno di sicuro state persone di gran lunga migliori di questo ragazzo sempliciotto, dallo sguardo serio e la parola difficile, allora perché lui era proprio da me? Pff, dovevo fargli proprio tanta pena per farlo restare così vicino a me. In quel momento mi venne da sorridere. Sorridere perché ero felice che fosse al mio fianco, sorridere perché quella serata era tra le più piacevoli della mia vita, sorridere... perché ancora una volta avevo potuto vedere quanto fosse incredibile, ed io una nullità in confronto. Un amaro sorriso, era quello ciò che voleva crearsi sul mio volto, ma non l'avrei permesso. Non volevo che Bokuto si preoccupasse oltre, non doveva perdere tempo con me, a pensarci bene non sarebbe nemmeno dovuto restare qui. Era il momento che se ne andasse. Mi scostai dalla sua presa controvoglia e lo guardai negli occhi. "Il film è finito ed è tardi, non è meglio se-" DRIIIN, DRIIIIN. "Ah aspetta Akaashi" gli squillò il telefono e come sempre rispose al volo. "Pronto? Ah si si! Mmm... si, ora glielo chiedo." Si girò verso di me con uno sguardo tranquillo ma che faceva trasparire tutta la positività del pianeta. "Mia mamma ha detto che per lei va bene anche se resto a dormire da te, i tuoi sono d'accordo?" No. Avrei voluto dire che non lo fossero, ma non sarebbe da loro. Non volevo che mi stesse vicino, non volevo che sprecasse il suo tempo. Ora basta. Volevo che se ci dovevamo separare lo facessimo ora. Ora che ero finalmente deciso su qualcosa, ora che se lo avessi fatto te la saresti presa con me, così da poter fare in modo che non mi venissi a cercare. Ma non potevo. O forse non volevo? Quello sguardo, ne ero sicuro, non sarei riusciro a respirare se lo avessi dimenticato. Io avevo bisogno di lui, ma lui aveva bisogno di me? Probabilmente no. Certamente no. Ma finché non se ne sarebbe accorto, mi sarebbe piaciuto credere che invece entrambi necessitino dell' altro. "Si certo, ora glielo scrivo" scrissi un breve messaggio, beccando fortunatamente il momento di pausa al teatro quindi ebbi quasi subito una risposta, positiva ovviamente. "Hanno detto ok" tenevo stranamente lo sguardo in basso, fisso sul cellulare. "Perfetto! Allora... andiamo in camera o vuoi guardare qualcos'altro in tv?" sarei voluto restare lì, solo per ritornare tra le sue braccia, ma il mio corpo si alzò da solo. "No no, andiamo pure"

Da fuori sarebbe sembrata una serata naturale, due amici che scherzano tra di loro. Ma in realtà era molto più di questo. E se fosse che... veramente lo amassi?

Fix me / ~Bokuto×Akashi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora