~Presentazioni~

7 1 0
                                    

Mi fermo davanti alla porta dell’aula.  “Diamo inizio a questa giornata infernale”.

Busso e ad aprire la porta è la professoressa che presumo sia quella di Italiano, mi accoglie con un enorme sorriso e mi fa cenno di entrare.

<Ragazzi lei è la vostra nuova compagna di corso> parla a voce alta per farsi capire da tutti mentre chiude la porta dietro di me < Si chiama Addison Moore. Spero che vi comportiate bene con lei> poi si gira verso di me e con tono più basso aggiunge < Io sono la Professoressa Alessia Manzoni e sono la tua insegnante di Italiano, per qualsiasi cosa puoi rivolgerti a me tranquillamente, adesso vai ad accomodarti che così cominciamo la lezione> detto ciò la ringrazio e senza salutare nessuno mi dirigo verso l’unico banco libero, il penultimo accanto alla finestra.

La stanza ha le pareti blu e bianche, e in classe non siamo più di una ventina di persone, la maggioranza a quanto sembra e femminile, ma non mi interessa non voglio conoscere nessuno di loro così mi giro per guardare fuori dalla finestra.

Sono talmente immersa a guardare i ragazzi che camminano fuori che non mi accorgo che qualcuno mi sta chiamando, almeno fino a quando quel qualcuno non mi tocca la spalla e io per poco non muoio di infarto.

<Scusamii non volevo spaventarti, mi dispiace. Ho provato a chiamarti più volte ma senza risultato> dal tono di voce e da come gesticola capisco che si sente in imbarazzo.

< No tranquilla, scusami tu, mi ero un po’ persa tra i miei pensieri, volevi qualcosa?>

< A sì giusto! Che sbadata neanche mi sono presentata> dice allungando la mano verso di me, che io stringo un po’ titubante  < Io mi chiamo Emma, Emma Smart, sono la tua compagna di banco e mi sono permessa di guardare i tuoi orari, e ho scoperto che abbiamo molti corsi in comune, così pensavo che se vuoi durante la pausa ti faccio fare il giro dell’istituto e ti presento i miei amici> conclude con un sorriso. Mi sembra simpatica.

< Si certo grazie> le sorrido anche io, e lei comincia a fare una lista di quello che possiamo vedere per prima, visto che l’istituto è enorme.
Ma io non la sto più ascoltando, sono intenta a guardarla, è una ragazza molto bella, con capelli lunghi biondi e dei bellissimi occhi verdi, ha un viso che emana gentilezza e simpatia.

Penso che diventeremo amiche.

Dopo due ore di Italiano suona la campanella e insieme ci dirigiamo nell’aula di economia, e già Emma mi ha descritto alcuni compagni e la severità del professore Teresi.

La mattinata prosegue tranquilla, e sembra che nessuno, a parte lei voglia darmi confidenza, ne sono felice.

Nella pausa pranzo Emma non vede l’ora di presentarmi hai suoi amici, così appena suona mi tira per il polso e mi trascina in mensa, che si trova dall’altro lato dell’edificio. L’università di Wistorl è immensa, c’è un campo da calcio, un enorme piscina al coperto, un parchetto per studiare o rilassarsi e in più ci sono le case per i dormitori, per non parlare dei vari corsi di musica, arte, letteratura e tanti altri.

Arriviamo in mensa e c’è un enorme confusione, è pieno zeppo di alunni che si spintonano e buttano voci. Fortunatamente sia io che Emma ci siamo comprate il mangiare al bar che c’è dentro la scuola durante la pausa tra una lezione è l’altra, così ci dirigiamo verso un tavolo in fondo alla sala, dove già si trovano 3 ragazzi seduti.

“Odio la confusione, la prossima volta è meglio se invento una scusa e vado a pranzare fuori in giardino, li è più calmo” penso tra me e me fino a quando la voce di Emma non mi ricorda che siamo ancora a scuola.

<Ehi, ragazzi> urla Emma per farsi sentire mentre ci avviciniamo.

<Allora lei è Addison, la mia nuova compagna> <Adi, lei è Rose ( e mi indica una ragazza mora con occhi celesti)  e loro sono Liuk ( Moro e occhi celesti) e Jeffrey ( biondo e anche lui occhi celesti)>

<Piacere mio> rispondo mentre mi siedo e continuo a trovare bizzarro che gli amici di Emma abbiamo tutti e tre gli occhi celesti
sarà solo coincidenze.”

 Passiamo tutto il tempo a parlare e a ridere e ho anche scoperto che gli amici di Emma sono fratelli. Dopo la pausa ci salutiamo e ognuno va nelle proprie classi.

….

Suona la campanella che segna la fine della scuola < allora Emma ci vediamo domani davanti al cancello dell’Università >

< Si certo verso le…> non finisce la frase perché una nostra compagna del corso di chimica gli sbatte contro e le fa cadere i libri che teneva in mano.

Mi appresto ad aiutarla ma prima di riuscire a prendere anche solo un libro entrano altre 2 ragazze che si mettono a ridere e poi mi chiamano, ma dopo averle guardate male raccolgo i libri da terra, mi rialzo e li ridò alla mia amica, che intanto si sistema una ciocca di capelli che le era finita davanti la faccia.

<Oh.. mi dispiace non ti avevo proprio visto sai, dopo tutto non sei nessuno ahaha> ride una delle ochette.

Già le odio.”

< Amber dai fai la brava non vedi che c’è la novellina? Scusala io sono Chantal, lei è Amber( indica la ragazza che ha sbattuto contro Emma) e quella accanto a me è Julie> si presenta la finta bionda ossigenata, che presumo sia quella che comanda, anche perché le altre due bionde si sono messe dietro di lei come delle cagnoline.

Crudelia De Mon con Gaspare e Orazio al femminile”  penso tra me e me cercando di trattenere le risate.

<Si ok ora vi levate che dobbiamo andare visto che la scuola è finita> rispondo sfidandola con lo sguardo.

Le due oche si spostano, ma Chantal no ne vuole sapere nulla di levarsi dalle scatole, e io perdo la pazienza. < Scusami Santal ma sei sorda per caso?>

<Mi chiamo CHANTAL!! > urla infastidita

<Ok ora che abbiamo scoperto che non sei sorda ti puoi levare dalle palle, grazie> detto ciò prendo Emma per il polso e senza aspettare una sua reazione sorpasso le oche dirigendomi verso la moto.

Che primo giorno tranquillo”

<WAU! non avevo mai visto nessuno rispondere in quel modo a Chantal> il tono di Emma è sbalordito e io rallento la camminata e mi giro a guardarla.

<Fammi indovinare. Loro sono le ragazze popolari dell’università, quelle che la danno a tutti e che si sentono le migliori. Giusto?!>
mi sa che in fin dei conti non sarà un anno schifoso, ci sarà da divertirsi con quelle oche.

<Esattamente, ma perché sembri felice ora?> Mi fissa come se avesse paura di ciò che potrei dire, e fa bene, fa molto bene.

< Diciamo soltanto che hanno trovato pane per i loro denti> rispondo semplicemente

<WAU! Ma è stupenda!> urla di felicità Emma alla vista della mia Bimba e io sorrido soddisfatta dell’effetto che fa la mia moto. Prendo le chiavi e indosso il casco e prima di partire mi giro a guardare la mia amica che è ancora imbambolata con gli occhi spalancati, come i bambini il giorno di Natale.

<Ci vediamo domani ok, e porterò l’altro casco così se vuoi dopo la scuola ci facciamo un giro e mi fai vedere la città, va bene?> Le chiedo mentre accendo la moto < SI SI SI.. Certo va benissimo per me, a domani allora> cavolo è così entusiasta che sembra davvero una bambina, gli sorrido e parto.


I misteri nel bosco ~Fox-Man~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora