Vado verso la moto, non voglio più stare qua e non voglio vedere nessuno, voglio solo tornare a casa mia, mi manca Nonna Eva, se lei fosse ancora viva io non starei qui e non starei così male. Lei saprebbe come tirarmi su il morale.
***
Arrivo a casa e sul tavolo in soggiorno trovo un bigliettino di Rose.
-Adi, grazie per avermi ospitata ieri sera, ma devo tornare a casa, altrimenti i miei si preoccupano. Per favore non raccontare nulla a nessuno. Grazie ancora di tutto.
Baci Rose.-“Spero solo che stia bene e che non sia nulla di grave.”
Salgo in camera, e mi metto la tuta per stare più comoda, prendo il libro e vado al Lago per leggere un po’. Ho bisogno di distrarmi per non pensare alla giornata di oggi.
Quando leggo, il tempo sembra volare. Sono passate all’incirca due orette.Guardo il telefono e mi accorgo di avere 15 messaggi non letti, tra cui due di un numero che non conosco.
A quanto pare Liuk ha raccontato l’accaduto ai ragazzi, infatti Jeffrey ed Emma hanno intasato la mia posta, ma decido di dirgli solo che sto bene e che domani gli racconterò tutto.Apro la chat del numero sconosciuto.
- Sono Jonathan.
Il mio cuore perde un battito.
- Il tuo numero l’ho rubato in segreteria, se te lo stesso chiedendo.
Ti ho cercato per dirti che ho sbagliato, che come hai detto tu sei solo tu che poi decide se essere mia amica o se vuoi allontanarti da me. Quindi credo che dovremmo parlare, anche delle voci che girano su di me a scuola. Se vuoi ancora parlarmi ci incontriamo nel pomeriggio all’entrata della scuola alle cinque, se non vieni capirò.Non mi sarei mai aspettata che mi cercasse.
Guardo l’orario e mi accorgo che l’ha scritto stamattina quando sono arrivata a casa, questo pensiero mi fa sorridere perché in fin dei conti e come se mi fosse corso dietro per fermarmi no?! Torno a casa per prepararmi, anche perché già sono le tre.***
Alle cinque in punto arrivo a scuola, parcheggio la moto e mi tolgo il casco <MA TE SEI SCEMO!! Mi vuoi fare morire? No perché ci stavi riuscendo> mi porto una mano sul petto per lo spavento. Jonathan è a due dita di distanza dalla mia faccia.
< Scusa non volevo > si passa una mano tra i capelli allontanandosi un po’.
<Mmmh ok, che volevi dirmi>
<Vieni con me, leviamoci da qui> e si incammina verso il parco di fronte la scuola, e io lo seguo.Arriviamo vicino ad una panchina nascosta tra i cespugli e gli alberi di pino, mi siedo vicino a lui e guardo le altalene di fronte a noi.
Sembra che non ci sia nessuno a parte noi in giro, e il silenzio che c’è mi mente un po’ d’ansia, fortunatamente o forse dovrei direi per sfortuna è lui a rompere il silenzio.
< Allora.. oggi dicevo sul serio quando ti ho detto che sarebbe meglio se ti tenessi lontano da me e che..>“ si decisamente per sfortunata”
< Se mi hai fatto venire qua per dire certe stronzate io me ne vado> lo interrompo alzandomi di scatto.
< No aspetta > si alza anche lui.
<Aspettare cosa? Sei stato abbastanza chiaro stamattina a scuola, non vuoi amici, okey va bene lo accetto. Oggi era solo un modo gentile di allontanarmi facendo finta che era per il mio bene, se ti fa stare meglio con te stesso ok d’accordo, ma se decidi di allontanarmi almeno sii coerente e non cercarmi> mi giro arrabbiata e me ne vado.Ma questa volta lui mi prende per il polso e mi ferma < No lasciami spiegare ok, le cose che dicono su di me.. le persone prenderebbero di mira anche te se diventassimo amici>.
“Ma quanto e stupido”
< Ora ti spiego io una cosa, ma apri bene le orecchie ok?? Io non so nemmeno cosa dicono su di te, e mai mi è interessato dei pettegolezzi e quindi non li ho mai ascoltati, nemmeno quelli su di me. Quando Liuk oggi ha parlato di questo argomento.. beh è stato lì che l’ho scoperto. Si sapevo che eri uno stronzo e un deficiente ma più di questo nulla.>
Sbuffò liberando il polso e sedendomi di nuovo sulla panca, appoggio i gomiti sulle ginocchia e mi copro la faccia con le mani.
“Perché nessuno capisce”Sento un fruscio e capisco che lui si è seduto accanto a me, ma continuo a non guardarlo.
< Io pensavo che lo sapessi, pensavo che se ascoltavi le voci che giravano a scuola ti saresti fatta un cattiva idea su di me>
< Così hai pensato che era meglio allontanarmi fin da subito così non avrei dovuto farlo io, come fanno tutti, guardandoti dall’alto in basso e puntando il dito> finisco io per lui scuotendo la testa, i capelli mi coprono anche le mani.
<Già>< Sei un idiota> sento gli occhi bruciare, e senza poterci fare nulla poco dopo le lacrime mi bagnano le guance e le mani, così nascondo di più la faccia. Ma lui percepisce dalla mia voce che qualcosa non va, così si mette davanti a me in ginocchio e mi sposta i capelli, ma io continuo a tenere la testa fra le mani.
< Ehi.. ehi.. perché stai piangendo adesso>
Dal tono di voce sembra così preoccupato che sposto una mano per guardarlo negli occhi, lui mi fissa e per un attimo una luce strana gli attraversa lo sguardo, si sente in colpa. Alzo la testa, sposto i capelli dietro le orecchie e mi asciugo le lacrime con le maniche della felpa. Lui continua a fissarmi.< Perché sei uno stupido, io non l’avrei mai fatto, io volevo solo conoscerti, capire chi eri e perché ti comporti così. Ma tu non me l’hai permesso e io ho incominciato a pensare che fossi solo uno stronzo egoista> gli occhi si riempiono di lacrime ma riesco a trattenerle < ma ora capisco quanto io mi sia sbagliata. Tu volevi che le persone pensassero questo di te, così si sarebbero tenute lontane e non avresti avuto altre delusioni, volevi solo proteggerti. Ma io invece ho insistito, volevo diventare tua amica, ma non ti ho mai chiesto se tu lo volessi, e ho solo peggiorato le cose e mi dispiace, io.. io non sapevo..> le lacrime mi rigano di nuovo le guance, non sono riuscita a trattenerle, così distolgo lo sguardo e mi giro di lato.
Mi prende il mento tra le dita e mi gira verso di lui, e guardandomi negli occhi mi asciuga le lacrime con la mano, poi mi passa una mano tra i capelli, ma un sussulto da parte mia gli blocca la mano, e mi guarda con aria preoccupata. < Non è nulla tranquillo, è solo un graffio>
Ma lui sposta i miei capelli < ma cosa? Ma quando è successo?><Non è nulla ok sto bene> mi allontano dalla sua mano.
<Cos’è successo?>“un minuto fa voleva che gli stavo lontano e ora si preoccupa per un taglio?! E poi sono io quella strana”
Continua a guardarmi con aria preoccupata e anche un po’ arrabbiato, così decido di raccontargli tutto, tranne di Wild, non so perché ma credo che sia meglio che lui non l’ho sappia.
<Ma sei andata da un dottore?>
<Si, ma la finisci di fare cosi?? Prima mi allontani e mi tratti di merda e ora ti comporti come un fratello maggiore! Ma che problemi hai? Vacci tu da un dottore>
<so che ora come ora non ho nessun diritto di immischiarmi nella tua vita, ma questo non significa che non mi preoccupo per te>
Mi sfugge un sorriso al pensiero che si preoccupi per me.<Allora quali sono questi pettegolezzi veri o falsi?> In fin dei conti sono qua per questo e non per il mio incidente.
Lui si alza e si siede accanto a me, il suo sguardo si fa cupo, possano un paio di minuti, e io penso che no ne vuole parlare, ma ecco che comincia a raccontare la sua storia.
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I misteri nel bosco ~Fox-Man~
FantasiNuova città, nuova scuola, nuova vita. Addison Moore, ragazza allegra, nonostante un passato non semplice, deve ricominciare di nuovo tutto anche se per lei è un bene.. sembra timida e riservata, ma e solo apparenza, ha un bel caratterino infatti la...